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Letizia Maulà, musicista democratica

Letizia Maulà, musicista democratica

Da Bergamo a Rotterdam per conquistare il mondo e i diritti, ‘armata’ del suo clarinetto e di una passione sfrenata per la musica, la politica e i diritti umani e sociali

Giovedi, 20/06/2024 -

Musicista democratica. Così si definisce Letizia Maulà perché, spiega, “per me è fondamentale mettere in connessione la musica con i temi sociali, i diritti civili e delle donne e al tempo stesso creare un tutt’uno con me stessa e la società”.

Incontriamo Letizia Maulà a Roma, dove si è esibita al Rome Chamber Music Festival (Teatro Argentina, 18 e 20 giugno 2024). Originaria di Bergamo, Letizia è emigrata per approfondire i suoi studi musicali e seguendo “la necessità di poter fare esperienza con la musica da camera, un genere per il quale in Italia non è facile trovare spazi per esercitarla e sperimentarla”.

Il conseguimento del Master a Rotterdam le ha dato lo spunto per crescere musicalmente e come persona. “Nei Paesi Bassi ho potuto fondare diversi ensemble” sottolinea, citando poi il New Phoenix Ensemble costituito nel 2018 in cui, insieme a lei, suonano Sylvia Cempini (violoncello) e Ian de Jong  (violino/viola). Un’esibizione del gruppo che esegue il celebre brano di Astor Piazzolla ‘Primavera Porteña’  a Rotterdam nel dicembre 2018, è stata gentilmente concessa come sottofondo musicale della videointervista realizzata da NOIDONNE.

Il respiro internazionale attraversa l’esperienza umana e professionale di Letizia, la quale osserva “per noi giovani soggiornare all’estero è importantissimo: ci sono tante opportunità di crescita e, inoltre, come italiani e italiane siamo ambasciatori e ambasciatrici della nostra cultura nei Paesi che ci ospitano. Sento forte l’impegno di creare ponti tra i diversi Paesi anche per confrontarci su tante tematiche di carattere politico e sui diritti civili”.

Clarinettista e con lo sguardo fiero e aperto al nuovo, Letizia è una trentacinquenne cittadina del mondo, espressione di una generazione decisa a non subire passivamente i non pochi tentativi di riportare indietro le lancette della storia. “Sono impegnata a creare esperienze condivise e sento di essere sentinella di quello che può succedere nel mio Paese; parlo per esempio della procreazione libera e consapevole, garantita dalla legge 194, un diritto che da qualche anno noi italiani all’estero abbiamo visto attaccare, come accade negli Stati Uniti. Con un movimento diffuso abbiamo potuto aiutare le femministe e le attiviste. Potrei anche parlare del congedo paritario materno e paterno o del gap retributivo”. Con questo spirito, e con la voglia di essere protagonista del proprio tempo, Letizia mette la stessa passione nel divulgare la musica delle compositrici dimenticate o sottovalutate dalla storia e nel contribuire al confronto sui temi dell’attualità. “Mentre cercavo di informarmi sui diritti delle donne ho incontrato la realtà di Rete Donne eV. in Germania, mi sono appassionata e, visto che mancava un collettivo simile, un anno fa ho fondato l’associazione nei Paesi Bassi. Mi piace moltissimo avere questo spazio di sole donne provenienti da diversi contesti culturali e sociali, con le quali condividere pensieri e confrontarmi”.

Come pensa di interpretare Rete Donne a Rotterdam, Letizia lo spiega con pennellate rapide ed efficaci. “Per me è importantissimo costruire una leadership femminile e femminista nella società, Rete Donne si colloca in una posizione transfemminista nel senso che affrontiamo tutti i temi che ci circondano con l’obiettivo di crescere persone migliori e di collocarci al meglio della società per poter interagire consapevolmente con quello che ci circonda”.

Tante energia e progettualità, sorrette anche da una robusta cultura, sono destinate a dare frutti importanti che incideranno, positivamente, nella società.

www.letiziamaula.com

 


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