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'La vecchia signora narcisista': il libro di Giancarla Codrignani  pensando alle giovani generazioni

'La vecchia signora narcisista': il libro di Giancarla Codrignani pensando alle giovani generazioni

Non per nostalgia, ma per prendere dal passato ciò che può essere utile al futuro. Parola di femminista e pacifista

Venerdi, 31/05/2024 -

Giancarla Codrignani riprende in mano le battaglie condotte nel corso delle tre legislature che l'hanno vista parlamentare eletta come indipendente del Partito Comunista Italiano raccogliendo in questo suo nuovo libro ricordi e riflessioni “lucide e concrete la cui portata appare ancora immensa e tragicamente attuale a distanza di tempo”.
Dalla laicità dello Stato ai diritti delle donne, dall’economia alla geopolitica e all’integrazione, in
“La vecchia signora narcisista. Il Parlamento della prima Repubblica” (ed Pendragon, 2024) l’autrice affronta questi temi con l’approccio che le è proprio: da femminista e pacifista.
”Se fossi oggi una ragazzina di 18 anni che deve votare sarei spaventata e devo dire che la situazione è imbarazzante per l’assenza di partiti sostituiti da un movimentismo che non è all’altezza della situazione con i cambiamenti epocali in corso per i quali non si vedono soluzioni chiare”.
Nel corso della presentazione organizzata dall’Associazione degli Ex parlamenti della Repubblica (Roma, 28 maggio, Santa Maria in Aquiro) con la partecipazione di Giuseppe Gargani, Franco Bassanini, Anna Maria Carloni, Giuseppe Cassini e Marinella Perroni, Giancarla Codrignani ha tenuto a sottolineare che “i vecchi partiti non hanno capito che erano inadeguati rispetto ai cambiamenti in atto nella società del tempo”.
Proprio pensando ai giovani, pensando ai quali ha scritto il libro che non vuole essere ‘nostalgico’ ma che vuole prendere dal passato ciò che può essere utile, l’autrice sottolinea che “oggi il tema è la trasmissione culturale e l’elaborazione delle idee dal basso e in modo condiviso”, Immancabile un riferimento alle donne, oggi, con la prima Presidente del Consiglio. “Non vorrei che fossimo noi donne a riportare in auge il patriarcato, è un pericolo che corriamo se con le donne al vertice c’è l’omologazione allo stile maschile o comunque non si vedono differenze”.


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