Volontariato e detenzione nel Lazio raccontato a: Sarà presente l'autore
L’incontro voluto dal Garante dei diritti dei detenuti del Lazio (Roma, 2019) per presentare le attività di volontariato e i risultati delle varie esperienze artistiche e culturali
Martedi, 29/01/2019 - Due giorni in cui buona parte del volontariato carcerario del Lazio si è mostrato e si è raccontanto, due giorni in cui si è riflettuto sul senso e sul valore degli incontri tra chi è 'dentro' e chi è 'fuori'. Il 16 e 17 gennaio 2019, per iniziativa del Garante delle persone private della libertà del Lazio Stefano Anastasìa e grazie all'impegno degli uffici del Garante, nella bella struttura We Gil di Roma si è tenuto un evento dal titolo 'Sarà presente l'autore' (video). L'intento, riassunto nel sottotitolo, era proporre all'attenzione del pubblico interessato le "esperienze di laboratori culturali nelle carceri del Lazio". E il pubblico interessato lo è stato davvero, considerata la folta e attenta partecipazione di studenti e studentesse arrivati anche da fuori Roma a riempire la bella struttura per seguire le varie performances, per ammirare le fotografie esposte e seguire i numerosi video girati nelle strutture detentive. Le persone detenute, le loro voci, i loro racconti, le loro abilità e i loro vissuti sempre al centro dell'attenzione. La cultura e i percorsi di conoscenza come valori in sé e come leve del cambiamento che la detenzione - nel rispetto della Costituzione - deve essere. O dovrebbe provare ad essere, per dare un senso al periodo di restrizione.
In questo obiettivo è molto importante il contributo di chi entra negli istituti di pena come volontario, generando occasioni di scambio umano e culturale. "Avere porzioni di qualcosa di bello che viene da fuori è importante per chi è ristretto e vive una condizione di deprivazione sensoriale in un limitato spazio visivo e sonoro". Si capisce quindi perchè è importante l'apporto delle persone che vengono da fuori "che portano e poi portano fuori dal dentro, creando un circuito virtuoso che fa bene a tutti". Edoardo Albinati, premio Strega 2016 con 'La scuola cattolica', scrittore e insegnante a Rebibbia maschile per anni, intervenendo allapertura della due giorni al We Gil ha anche sottolineato come le attività culturali siano una sorta "di risarcimento per chi è privato della libertà".
Sono stati numerosi i momenti di intenso scambio emotivo, soprattutto durante le performances teatrali (Compagnia Stabile Assai e Per Ananke) di assoluto livello. Non meno forti sono risultati i readings di testi scritti e interpretati da persone detenute e da giovani attori ad una piccola folla di liceali seduti in terra e sparsi nel mezzanino in attento ascolto. Per NOIDONNE, presente in quello spazio, sono state ben tre le autrici che hanno letto i loro testi, scritti nel corso degli anni nell'ambito del suo laboratorio 'A mano libera' e pubblicati nell'omonimo libro.
L'attenzione è stata massima anche per i numerosi video realizzati negli Istituti di pena con i detenuti e le detenute per illustrare situazioni, esperienze o per spiegare l'importanza di servizi attivi e particolaremente apprezzati, come quello delle Biblioteche di Roma che garantisce la possibilità di attingere ad un vasto catalogo di opere disponibili direttamente nelle biblioteche attive all'interno. Sempre nella sezione video, il Carcere Minorile di Casal Del Marmo ha proposto una interessante rielaborazione dell’opera di Pasolini.
Il tema della violenza è stato affrontato con gli interventi delle associazioni 'Ponte Donna' e 'Il Cortile', riportando l'esperienza degli incontri a Rebibbia maschile con gli uomini maltrattanti.
Ogni gruppo ha letto articoli o estratti della Costituzione, riaffermando anche in questo modo la piena adesione del volontariato carcerario allo spirito che mai deve essere dimenticato: rispettare la dignità della persona privata della libertà e accompagnarla in un cammino di riconquista del rispetto di sé e dell'altro, essenziale per tornare ad essere cittadino consapevole dei diritti e dei doveri.
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