L'autrice parla del suo libro in una videointervista. Mercoledì 21 febbraio ReteDonne e.V organizza la presentazione on line
Nata a Torino, vive a Francoforte da parecchi decenni con la sua famiglia ed è attualmente presidente del Coordinamento Donne italiane di Francoforte, di cui è stata cofondatrice. Convinta dell’importanza della conoscenza della lingua del paese in cui si vive, Liana Novelli ha insegnato italiano agli italiani immigrati e il tedesco ai loro figli. Tra le sue molteplici attività, in primissimo piano troviamo quella di storica, attraverso la quale ha studiato l’importante ruolo delle donne nella Resistenza italiana.
Nella videointervista che NOIDONNE ha raccolto, Liana Novelli illustra le ragioni che le hanno suggerito di pubblicare ‘Torino-Francoforte. Andata e ritorno’ (ed Sardini): un’autobiografia che ha il pregio di raccontare la vita dell’autrice senza mai perdere di vista il contesto in cui sono avvenute le sue scelte. Il racconto di Novelli si dipana piacevolmente, partendo dalle ragioni più profonde che, appena diplomata, l’hanno portata a studiare il tedesco e la storia dell’ebraismo, passando attraverso la narrazione delle difficoltà della giovane madre che ha conciliato il lavoro con la gestione della famiglia e soffermandosi su alcuni aspetti dell’organizzazione della scuola in Germania.
L’autobiografia di Liana Novelli riesce a mettere in relazione, con naturalezza, la Storia e le microstorie delle persone. È un pregio che va sottolineato perché conferisce alla dimensione intima il senso e il valore politico che ogni vita contiene. “Un libro che guarda al passato, ma ci avvolge nel tepore del presente” scrive Alberto Cavaglion nella prefazione e che, aggiunge l’autrice ispirandosi a Natalia Ginzbung, “spero lasci una traccia”.
Mercoledì 21 febbraio ReteDonne e.V organizza la presentazione on line del libro di Liana Novelli (Ed Sardini) con la prefazione di Alberto Cavaglion.
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