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Quale perdono senza giustizia giusta?

Quale perdono senza giustizia giusta?

Con ‘Nessun perdono’ (Guanda, 2024) la coppia Flumeri & Giacometti firma un giallo che racconta i giovani e la violenza in una prospettiva di genere

Sabato, 03/08/2024 -

L'ultima fatica del collaudato binomio Flumeri & Giacometti -  ‘Nessun perdono’ (Guanda, 2024) - è un noir che rapisce fin dalle prime pagine. Capitolo dopo capitolo la storia conquista l’attenzione insinuando una sottile suspense che cresce mentre la narrazione - con una prosa asciutta ed essenziale - si dipana riservando colpi di scena che, ovviamente, non possono essere rivelati e che riservano sorprese fino all’ultimo periodo.

La cornice in cui si svolgono i fatti sono alcuni quartieri di Roma, dal Ghetto ai Parioli, con personaggi ben tratteggiati che si muovono agilmente in ambienti benestanti e comunque di ‘persone comuni’. 

Della trama, ecco il minimo che può essere detto.

Fulvio Briganti, fondatore della Crime Academy, in punto di morte ha affidato alla criminologa Angela Di Cori il futuro della sua ‘creatura’; è una fase economicamente difficile per l’istituto di studi ma arriva un incarico che potrebbe essere la soluzione dei problemi. Infatti il senatore Luigi Moretti promette di trovare il modo di accedere a finanziamenti europei se Angela Di Cori accetta di fare luce sul decesso del figlio, Massimo Moretti, trovato morto in casa.
Le circostanze apparentemente dicono che il giovane sarebbe stato vittima di una overdose, ma chi lo conosceva assicura che Massimo non si drogava. Lo stesso senatore non crede a questa ipotesi poiché il figlio aveva subito un forte trauma per la morte della madre proprio per droga, una questione talmente sentita che la lotta all’uso degli stupefacenti è al centro della sua battaglia politica.

La testarda investigatrice parte da questi elementi per trovare il bandolo di una matassa piuttosto intricata; un lavoro complicato anche per le reticenze e le omissioni dei giovani amici della vittima. Che poi tanto amici non gli erano.

Di Cori inizia a scavare nella vita di Massimo insieme ad un piccolo gruppo di aiutanti: Mia, Nic e Franco, suoi studenti assai intraprendenti. Le forze dell’ordine archiviano subito il caso in considerazione delle evidenze ma Di Cori, contando anche su un solido rapporto di amicizia con un vice questore, non molla la presa e man mano che prosegue con le indagini si convince che dietro quella morte c’è una brutta storia.
Una storia che, come si chiarirà alla fine, è ispirata alla tragica realtà che la cronaca ci restituisce troppo di frequente. Scegliendo il giallo, le autrici raccontano in una chiave narrativa originale alcune fragilità (soprattutto maschili) della nostra contemporaneità le cui radici sono riconducibili agli stereotipi sessisti che - nonostante il susseguirsi di campagne di informazione, progetti mirati e leggi - continuano a seminare morte.

Nella trama molteplici elementi si stratificano e catalizzano l’attenzione ponendo questioni decisive e irrisolte sul versante dell’amministrazione della giustizia e, al tempo stesso, che riguardano l’animo umano e le reazioni di fronte al grande dolore. 

Un’ultima notazione riguarda i ruoli attribuiti alle figure maschili, quasi tutte negative e responsabili di azioni gravissime, cui si contrappongono le donne che, a partire da Angela Di Cori, sono protagoniste in positivo: osservano, ragionano, cercano, interrogano, studiano. Non si accontento delle apparenze. Vanno oltre, risolvono il caso e capiscono qual è l’unica risposta possibile in casi come quello narrato in Nessun perdono’: quella della solidarietà femminile.

 

Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti formano una collaudatissima coppia creativa. Autrici di romanzi rosa e fotoromanzi, hanno scritto per la radio e la pubblicità, e hanno firmato sceneggiature di note fiction.


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