L’Irpinia delle donne nel libro di Maria Paglia e Mariangela Cioria
Due scrittrici hanno raccolto storie e memorie di decine di donne di una terra ancestrale e affascinante: l’Irpinia. Il lavoro sarà a presentato a Trevico, in quella che fu la casa del grande regista Ettore Scola
Martedi, 01/08/2023 - È fresco di stampa e sarà presentato il prossimo 10 agosto a Trevico, nella bella cornice di Palazzo Scola, il libro di Maria Paglia e Mariangela Cioria, dal titolo Tu sì femm’na’! L’Irpinia delle donne, che raccoglie testimonianze dirette di donne irpine. L’introduzione è di Luisella Battaglia, ordinaria di filosofia morale nelle università di Genova e a Suor Benincasa di Napoli. La postfazione è stata curata da Silvia Scola, regista, scrittrice e sceneggiatrice, figlia del grande regista Ettore Scola. All’evento parteciperanno, in qualità di relatrici, Raffaella Calabrese De Feo, Presidente Associazione IrpiniaMia e la giornalista Teresa Lavanga.
Abbiamo rivolto alcune domande alle due autrici, Maria e Mariangela.
Come è nato questo progetto?
Da una chiacchierata tra amiche. Ci siamo incontrate a casa, d’estate, e sull’onda dell’emozione per la recente perdita della mamma di Mariangela ci siamo ritrovate a considerare la vita che “passa come un vento”, ma che lascia in chi resta emozioni e ricordi forti. Da qui è venuto fuori il discorso sulle tante persone scomparse, di cui però Mariangela stessa aveva registrato voci e racconti. È nata così l’idea di non disperdere questo patrimonio di oralità, ma di costruirci intorno un progetto che contenesse parte di questi racconti (visto che le testimonianze raccolte sono più di 800, a guardar bene un vero archivio orale della memoria) e portarli a conoscenza del territorio di appartenenza, l’Irpinia, che è una regione storica della Campania, in provincia di Avellino, con una forte vocazione alla conservazione della propria identità, balzata agli onori della cronaca dopo il terremoto dell’80. Abbiamo anche pensato di renderli fruibili al di fuori dell’Irpinia.
Ci potete descrivere, in breve, il risultato di tutto questo vostro lavoro?
L’idea iniziale si è concretizzata nel realizzare un percorso tutto al femminile che rendesse conto della vita ‘standata’ (stentata, Ndr) (mi piace usare questo termine dialettale che indica nello stesso tempo la fatica del vivere e un traguardo raggiunto nonostante tutto) delle donne che ci hanno preceduto e che e si riflettesse come un gioco di specchi anche nelle libere testimonianze che ci sono state fornite dalle donne irpine di oggi da noi sollecitate attraverso i social a mandarci le loro testimonianze. Tu s’ femm’na. L’Irpinia delle donne, risulta così un libro corale di voci di donne (passate e presenti), tenuto insieme da storie e racconti ma anche da percorsi di consapevolezza riguardo ai ruoli ricoperti dalle donne in tutti gli ambiti. Arricchiscono questo lavoro la prefazione che la bioeticista Luisella Battaglia (membro storico del Comitato Nazionale di Bioetica) ha accettato di fare nonostante i suoi molteplici impegni e la postfazione fatta da Silvia Scola, figlia del regista Ettore, nativo della zona. Di Maria Raffaella Calabrese De Feo, dell’Università di Pisa e presidente dell’associazione IrpiniaMia, è la premessa. che costituisce essa stessa una preziosa testimonianza.
Chi sono queste donne da voi intervistate?
Donne semplici nel loro vivere la quotidianità. Donne contadine, sarte, casalinghe per lo più poco alfabetizzate, ma anche qualche insegnante che, attraverso il loro racconto, ci testimoniano un modo di vivere, spesso in una realtà socio ambientale difficile, fatta di stenti e poche risorse, ma che hanno trovato, anche grazie all’emigrazione, una sorta di riscatto sulla strada dell’emancipazione. Di fronte ad un potere ancestrale che le teneva in uno stato di totale sottomissione, è interessante vedere come siano state in grado di raggirare con ironia e scaltrezza i molteplici servaggi riservandosi spazi di libertà e leggerezza. Queste testimonianze, trascritte nella seconda parte del libro, possono essere anche ascoltate grazie ad un Qr Code. Voci di donne, dunque ecco cos’è in fondo questo libro. Voci di donne antiche, alle volte incomprensibili nel dialetto stretto, ma che trasmettono emozioni sincere e intense.
NOTA SULLE AUTRICI Maria Paglia, laureata in Filosofia alla Sapienza di Roma, ha lavorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) ricoprendo vari incarichi. È stata, infatti: addetta di ufficio stampa di vari ministri; ha ricoperto il ruolo di referente istituzionale per questioni sociali, quali le tossicodipendenze (in questo ambito ha dato vita al Servizio Drogatel che si occupava di azioni positive per la tossicodipendenza), l'immigrazione e le politiche per la famiglia; infine ha fatto parte della segreteria scientifica del Comitato Nazionale di Bioetica, sempre della PCM.
Attualmente, come membro dell’Istituto Italiano di Bioetica diretto da Luisella Battaglia e dell’associazione ecclesiale Donum Vitae, è impegnata nella riflessione sulla cura, intesa non solo in vista del curare, ma soprattutto come prendersi cura, con particolare riferimento alla figura del caregiver.
È Cavaliere della Repubblica, titolo conferitole dal Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi.
Mariangela Cioria si è diplomata presso il Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Vallata (AV). Contadina per nascita e commerciante di mestiere, ha unito l’amore per la natura e per le tradizioni all’ascolto del vissuto degli altri, fino a diventare, come a lei piace definirsi, “la sarta della comunità”. Il filo con cui ha cucito i vari pezzi, le tante storie della sua comunità, «non si vede, però il sarto capisce il lavoro che c’è dietro». È autrice di numerose pubblicazioni di interesse demo-antropologico: Trevico e i suoi figli, Lioni, 1999; Antichi mestieri della Baronia di Vico, Grottaminarda, 2005; Canti della Comunità Parrocchiale di Santa Maria Assunta, Grottaminarda, 2005; Un mondo di sapori antichi, Avellino, 2009; Mestieri Domani, 2015; A chi appartieni,Grottaminarda, 2016. Nel 2008, con Patrizia Pizzulo, ha fondato l’associazione “Irpinia Mia”, per la valorizzazione della cultura e del patrimonio ambientale. Da circa trent’anni è andata costituendo un vero e proprio archivio orale della memoria popolare, realizzando più di 800 interviste, sessanta delle quali formano l’oggetto del libro Tu s’ femm’na.
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