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La Chiesa dopo Papa Francesco. Intervista a Giancarla Codrignani

La Chiesa dopo Papa Francesco. Intervista a Giancarla Codrignani

L'eredità di Bergoglio, pontefice della carità e della speranza "intesa come virtù attiva, non come aspettativa del miracolo della volontà del Divino"

Mercoledi, 23/04/2025 - “Papa Francesco ha fidato molto nel popolo e infatti il Sinodo è stato delegato alla base, che lui voleva fosse costruito ‘dal basso’, come soleva dire spesso. Purtroppo questo contributo non è arrivato anche a causa delle difficoltà nell’ambito delle parrocchie di elevare il dibattito. Quindi non poche responsabilità le ha il popolo cattolico, che è in ritardo di 200 anni, come diceva il Cardinal Martini”. Giancarla Codrignani - cattolica e pacifista, saggista e femminista - risponde alle sollecitazioni di NOIDONNE circa il papato di Bergoglio e il futuro della Chiesa.

“Sul tema delle donne, che dire... abbiamo sempre fatto ‘le sacrestane’ e oggi c’è disagio perché qualunque incarico a qualsiasi livello è pensato come concessione. Certamente alcune scelte di Papa Francesco possono essere considerate ‘rivoluzionarie’ in un Vaticano in cui le donne devono nascondersi, velarsi ma finché il modello non cambia e resta maschile, la situazione rimane sfavorevole per noi donne”.

Codrignani risponde anche sull’identikit del nuovo Pontefice, anche considerando che percorso informale per sceglierlo è praticamente iniziato e le possibilità sono praticamente tutte aperte visto che il Conclave è composto in maggioranza di cardinali di nuova nomina.

“I Papi sono tutti diversi, il più rivoluzionario è stato Giovanni XXIII che ha avuto il coraggio di fare il Concilio. Bergoglio si distacca dai predecessori perché ha rivoluzionato il modo di rapportarsi con la gente. Inoltre ha privilegiato un messaggio per l’amore, la carità e per la speranza intesa come virtù attiva, non come aspettativa del miracolo della volontà del Divino. Quindi c’è una caratterizzazione molto soggettiva delle figure dei Pontefici, rappresentative dell’unità di una Chiesa che al suo interno è composita. Osservo, però, che i problemi li hanno tutte le religioni perché il mondo ha delle aspirazioni anche spirituali che attualmente queste religioni non soddisfano. I cattolici risentono anche delle aspettative politiche perché, come stiamo vedendo in queste ore, i Papi hanno un’influenza molto importante nel mondo sul piano morale della loro dottrina. Come prospettiva io vedrei bene l’elezione non di un italiano né di un europeo perché penso che tocchi alle Chiese orientali. Ritengo che una delle cose che non è riuscito a fare Bergoglio è l’incontro con la Cina, che è il nostro futuro anche in considerazione degli equilibri geopolitici. Il mondo gravita lì. Un Papa dell’Oriente potrebbe essere un’indicazione, ma è un mio modo di pensare politico che vede quell’area uno squilibrio preoccupante”.


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