Ivano Malcotti e il Teatro di Cittadinanza con le staffette partigiane in Liguria
Sostenuto dall'ANPI provinciale, un progetto teatrale costruito in varie località: Sestri Levante, Mignanego, Recco, Busalla, Bogliasco, Sori, Pieve Ligure e Santa Margherita Ligure
Martedi, 09/04/2019 - Ideali e solidarietà durante la lotta partigiana nel paese di Teriasca sulle alture di Sori. Lo spettacolo 'Fuente di libertà' racconta questo e molto di più, grazie all'impegno di un professionista del Teatro di Cittadinanza animato da una passione inesauribile. Ivano Malcotti mette in scena una storia vera e tutta la femminile lasciando la parola alle protagoniste: tre amiche poco più che bambine. Il testo è ricavato dalle testimonianze raccolte da Valeria Stagno e dalla ricerca storica curata da Massimo Bisca.
L'ANPI provinciale ha sostenuto il progetto che sta viaggiando in diversi comuni liguri coinvolti, in una staffetta che impegna anziane, gruppi di cittadine e anche donne delle istituzioni e che vedrà come tappa fondamentale la manifestazione del 24 aprile a Sestri Levante nella Sala espositiva Carlo Bo, Palazzo Fascie Rossi (Corso Colombo 50). Lo spettacolo sarà seguito dall'inaugurazione di "Per le vie della Resistenza", mostra sulla toponomastica Resistenziale di Sestri Levante: 20 pannelli che racconteranno la Resistenza attraverso le immagini di persone, vie, piazze e parchi della Città. Intanto il programma delle staffette nei centri della riviera è iniziato e il programma delle prossime settimane prevede incontri: il 17 aprile a Mignanego, il 20 aprile a Recco, il 23 a Busalla, il 24 aprile a Bogliasco e a Sestri Levante, il 25 aprile a Sori e a Pieve Ligure, il 10 maggio a Santa Margherita. Abbiamo chiesto a Ivano Malcotti altre informazioni mentre sta seguendo il progetto.
Come nasce questa iniziativa e come sta evolvendo?
Nasce a seguito di numerose riflessioni che facciamo da anni con Massimo Bisca (Presidente A.N.P.I. provincia di Genova) circa il valore straordinario delle donne nella lotta partigiana: La Resistenza non sarebbe stata possibile senza le donne;
I primi informatori dei partigiani furono le donne e il loro lavoro non si fermava a trasportare viveri e indumenti ma portare notizie da casa e informazioni sui movimenti del nemico. Le staffette costituirono un ingranaggio imprescindibile dell'esercito partigiano. Per questo motivo ci siamo messi alla ricerca di storie inedite di staffette, per poter raccontare alle nuove generazioni, il sacrificio e l’eroismo di queste donne coraggiosissime. La fortuna devo dire, è stata dalla nostra parte, perché in una giornata freddissima di ottobre abbiamo conosciuto Olga Bozza che per la prima volta nella sua vita ha deciso di raccontare la sua storia di bambina staffetta. Da lei siamo partiti per un lungo viaggio alla ricerca di altre staffette, per comporre un copione di esperienze assolutamente vere.
È stato difficile coinvolgere le persone nelle narrazioni e nel salire sul palco?
Devo dire che la difficoltà maggiore è il coordinamento dei tanti gruppi. Non ringrazierò mai abbastanza Valeria Stagno e Giorgio De Virgiliis per lo straordinario lavoro organizzativo e tutte le coordinatrici dei gruppi che stanno curando i vari spettacoli. Il numeri delle partecipanti è altissimo e tende ancora a crescere, sui palchi dei comuni che hanno aderito al progetto, saliranno oltre 150 donne e tutte scrupolosamente non attrici. Devo dire che l’entusiasmo è altissimo e l’impegno è assolutamente encomiabile.
I giovani sono interessati a conoscere le storie che mettete in scena?
Il pubblico più affezionato a questo tipo di teatro sono proprio i giovani perché riescono a leggere la storia in una forma forse meno , più spettacolare e vedono salire sul palco il più delle volte un loro familiare e questo è un aspetto da non sottovalutare
Cosa si intende per 'Teatro di Cittadinanza'?
Il Teatro di Cittadinaza nasce come una "costola" del Teatro Politico Istantaneo che fondammo insieme Maria Galasso dieci anni fa. È un teatro sociale che parte dai/dalle cittadini/e e arriva a loro. Storie locali masse in scena da persone del luogo. È un teatro di partecipazione e di inclusione, dove la parte performativa non è la sola finalità, dove anche il pubblico che siede a teatro è protagonista e molto spesso vuole aggiungere qualcosa al copione e talvolta contesta per una informazione che non condivide. Tutto questo appartiene al Teatro di Cittadinanza dove tutti possono partecipare, con le proprie capacità senza problema alcuno, naturalmente disabilità inclusa.
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