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 I bambini e le bambine, maestri di pace

I bambini e le bambine, maestri di pace

Presentato “In viaggio. Percorsi di pace con i bambini”, il libro dell’associazione La Lucerna che raccoglie il lavoro di dieci anni dei laboratori nelle scuole di Roma

Lunedi, 17/12/2018 - Parlare della pace e dei bambini sembra facile ma può diventare difficilissimo se l’obiettivo è evitare la retorica nello stile e nei contenuti. “In viaggio. Percorsi di pace con i bambini” (ed Sinnos), il libro realizzato dall’associazione La Lucerna, è un esempio in questo senso con le sue 120 pagine dense di riflessioni e citazioni accompagnate da bellissimi disegni dei bambini.
Lo spirito della pubblicazione è condensato nella frase riportata in quarta di copertina: “ci siamo resi conto che i bambini potevano essere considerati i nostri maestri”, che è poi la “constatazione fatta lavorando con i piccoli delle elementari e delle materne del primo Municipio di Roma, un progetto con cui ci siamo impegnati dal 2004 entrando in 15 scuole e parlando con circa 1500 bambini, con le insegnanti e con famiglie”. Maria Teresa Tavassi è presidente de La Lucerna, associazione che lavora sull’intercultura attraverso laboratori artigianali e di educazione alla pace. L’ascolto è alla base di un lungo e paziente lavoro, oggi confluito in questa originale pubblicazione che parla agli adulti attraverso le parole, le idee, le emozioni dei bambini. “Per noi l’ascolto è stato una scuola di vita, un patrimonio che non poteva andare perduto e che abbiamo riportato in un libro destinato agli adulti: genitori, insegnanti, responsabili di gruppo, catechisti, che ne trarranno frutto e che, speriamo, lo amplieranno”.
Ambiente, Colori, Musica, Festa, Relazione, Spiritualità sono i sei temi cui sono dedicati altrettanti capitoli “ispirati dalle considerazioni dei bambini che abbiamo ascoltato nel corso dei laboratori” e la settima parola, Armonia, è stata scelta dal gruppo di lavoro che ha organizzato i tanti materiali raccolti nelle scuole. “A ogni Parola/Capitolo è assegnato un colore e tutti insieme rappresentano l’arcobaleno e, simbolicamente, la bandiera della pace. Ogni Parola è divenuta una stazione cioè il luogo in cui fermarsi, da cui partire o da cui ripartire”. Pino Gulia insieme a Paola Ortensi e alla presidente Tavassi ha condiviso la lunga elaborazione che ha portato anche ad avere contributi “che hanno dato forza alla genialità dei bambini” firmati, per citarne alcuni, di Luigi Ciotti e di Erri De Luca.
“Oggi bisogna promuovere uno sviluppo economico e sociale ed un benessere che punti sulla valorizzazione del capitale umano delle competenze delle persone a partire dalle più fragili” ha scritto Livia Turco nella sua riflessione sottolineando come “la relazione umana sia stata fortemente frantumata e impoverita in questi anni”.
Sulla metafora della vita come viaggio si è espressa la senatrice a vita Liliana Segre: “Se la vita è l’arte dell’incontro, il viaggio è la grande via. Qual è la sfida? Recuperare lo spirito delle città, quello che affondava le proprie radici negli incroci che avvenivano tra abitanti locali e stranieri, i quali, nel corso dei loro transiti, innescavano incessanti mutamenti nelle mentalità dei ‘locali’ e persino nelle forme fisiche della città stessa. È solo attraverso il grande impasto di sentimenti, fragranze, voci e pensieri diversi che il cammino si fa civiltà”. È una frase tratta dal messaggio* che la senatrice ha inviato il giorno della presentazione del libro, avvenuta il 10 dicembre a Roma, evento cui ha portato il suo saluto la presidente del primo Municipio Sabrina Alfonsi.
L’Auditorium della sede nazionale Cia-Agricoltori italiani ha ospitato l’evento, alla presenza la Direttrice Rossana Zambelli e il presidente Dino Scanavino ha contribuito al libro con una riflessione sull’equilibrio globale del pianeta che “intreccia molteplici dimensioni tra loro inseparabili: il rispetto per l’ambiente, lo sviluppo per tutti, la libertà e la pace”.
Dai colori della pace al colore come simbolo delle diversità. Ne ha parlato Ricardo De Mambro Santos, docente di storia dell’arte alla Art Willamette University (Salem, Oregon), alludendo alla “fusione cromatica come paradigma di una concreta aspirazione sociale che crei una comunità e non cancelli le differenze ma le renda significative all’interno di una varietas ricondotta ad unità funzionale”.
Tra i multiformi contributi che compongono questo libro va citato quello di Simone Saccucci - pedagogista e musico/narratore che ha sorpreso la platea del 10 dicembre con le sue esibizioni (video) - in cui definisce la musica “una immensa fiaba che viaggia tra i popoli e i millenni e come le fiabe parte da uno per arrivare all’altro”.
“In viaggio. Percorsi pace con i bambini” è una raccolta che non si lascia ricondurre a schemi o a strutture stilistiche, è quasi un sussidiario che propone pensieri e suggerisce azioni concludendo ogni capitolo con idee per realizzare laboratori che diventano pratiche di pace, rispetto e riconoscimento dell’altro. E, proprio come un sussidiario, fornisce anche nozioni: è il caso degli opportuni e brevi incisi sull’etimologia delle parole firmati da Carla Romoli. A sottolineare, di nuovo, l’importanza delle parole. Un ringraziamento particolare alla Cia per la sensibilità mostrata sui temi del libro e per l’ospitalità lo ha rivolto Paola Ortensi, sottolineando il legame antico e profondo tra pace e agricoltura e, continuando il suo intervento, Ortensi ha detto: “con la presentazione inizia il viaggio di questo libro e noi speriamo che sia un cammino lungo e utile agli adulti, ai quali vorremmo trasferire ciò che abbiamo capito durante gli incontri nelle scuole: i bambini hanno un’idea fortissima di pace, ma è un’idea destinata a dissolversi rapidamente. Ecco, il compito degli adulti è fertilizzare questa idea e impedire che sia smarrita. Noi adulti dobbiamo aiutare i bambini a rimanere tali il più a lungo possibile e per farlo dobbiamo ascoltarli e rispettarli. ‘La pace è lenta’ ci ha detto un bambino, insegnandoci in quattro parole che la pace va interpretata”.
Il tenace gruppo di lavoro ha lanciato l’invito a salire idealmente sul trenino che Maria Luisa, adulta, ha disegnato per la copertina con un tratto da bambina. L’obiettivo, si legge nelle conclusioni, è “aggiungere nuove parole, nuove stazioni, ulteriori stimoli provenienti dai piccoli, figli o alunni, e ancora tecniche di animazione e laboratori che lascino emergere che nessuno può essere indifferente alla Pace. Per ciascuno, per il mondo, per i bambini”.

In viaggio. Percorsi pace con i bambini
Editore Sinnos – libro realizzato con il supporto del CSV Lazio
Pagg 128, euro 10,00

La Lucerna, laboratorio interculturale onlus, sede operativa in Vicolo Orbitelli 9 e 17 –Roma. L’associazione è iscritta al Registro nazionale e all’Albo regionale del volontariato. Nata nel 2001 come associazione di volontariato, in ascolto di giovani donne vittime di tratta; con loro e con un gruppo di persone sono stati aperti laboratori artigianali – relazionali, per cercare, lavorando insieme manualmente, di accompagnarle nel riprendere fiducia e liberarsi.

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Messaggio della Senatrice a vita Liliana Segre *

Questo è un anno davvero importante perché si apre con il “settantesimo” della nostra Costituzione e si chiude con l’approvazione monumentale (termine che non uso a caso) della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Migrare dovrebbe essere una SCELTA non una NECESSITÀ, è questo il piano concettuale intorno al quale si costruisce l’architettura del viaggio.
Alle nostre latitudini, il viaggio va mappato culturalmente. In altre parole, dobbiamo, innanzitutto, fare i conti con la geografia, di una terra di antica, ospitale, storicamente aperta allo scambio.
Occorre fare uno spericolato salto all’indietro e ritrovare una linea interpretativa fondata sull’accoglienza. Roma, capitale “globale“ dell’antichità erigeva templi dedicati all’accoglienza.
Se la vita è l’arte dell’incontro, il viaggio è la grande via.
Qual è la sfida? Recuperare lo spirito delle città, quello che affondava le proprie radici negli incroci che avvenivano tra abitanti locali e stranieri, i quali, nel corso dei loro transiti, innescavano incessanti mutamenti nelle mentalità dei “locali” e persino nelle forme fisiche della città stessa.
È solo attraverso il grande impasto di sentimenti, fragranze, voci e pensieri diversi che il cammino si fa civiltà.
Roma, 10 dicembre 2018



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