Tendenze, politiche, criticità della privazione della libertà nel Lazio. La relazione annuale 2018
Mercoledi, 08/05/2019 - “Una cronica sproporzione delle strutture rispetto alle richieste. Un aumento della popolazione carceraria non causata dall’aumento degli ingressi ma dalla diminuzione delle uscite, nonostante il 50% delle pene da scontare siano inferiori ai 2 anni. Impoverimento dell’offerta lavorativa dentro e fuori il carcere”. Queste, in sintesi, alcune delle problematiche segnalate nella Relazione annuale 2018 (pdf) redatta dal Garante delle Persone Sottoposte a Misure Restrittive della Libertà Personale nella Regione Lazio e presentata il 7 maggio nella sede del Consiglio regionale a Roma. Stefano Anastasìa ha voluto anche sottolineare “i risultati positivi e i passi in avanti fatti nelle garanzie e nelle opportunità per le persone private della libertà” riferendosi, per esempio, al primato nazionale che vanta la regione nelle iscrizioni all’Università. .jpg)
Anche nel Lazio per la gran parte dei condannati presenti in carcere sarebbero ammissibili pene alternative alla detenzione.
nazionalità trattenute aumentano le cinesi e le nigeriane; significativa l'incidenza di cittadini dei paesi dell'est europeo (22%), il restante 30% si distribuisce tra cittadine dei paesi del Maghreb, dell’America latina e di altri paesi africani e asiatici.
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