FESTIVAL DI BIOETICA. Intervista al sindaco PAOLO DONADONI
Il Festival di Bioetica (27/28 agosto 2018, Santa Margherita Ligure) è un’iniziativa di qualità, al pari della cultura e della natura che offre questo territorio
Venerdi, 03/08/2018 - In vista dell’avvio della seconda edizione del Festival di Bioetica (Villa Durazzo, 27-28 agosto 2019, vedi tutti i materiali) abbiamo rivolto al Sindaco di Santa Margherita Ligure, Paolo Donadoni, alcune domande.
Sindaco, il fatto che si arrivi ad una seconda edizione di un evento è, comunque, positivo; ma nel caso specifico del Festival di Bioetica c'è forse un valore aggiunto che va spiegato. Qual è dal suo punto di vista questo valore aggiunto?
Più che su eventi episodici, crediamo nei progetti di lungo periodo che si fondano su una stratificazione che dia una prospettiva. Questo Festival ha tutte le carte in regola per diventare una manifestazione importante, un momento di confronto e di riflessione su temi di attualità di massima importanza come quelli che caratterizzano la bioetica, anche in una località a vocazione turistica come Santa Margherita Ligure, più dedita a concerti, al teatro o allo svago in generale. Il valore aggiunto è sicuramente portare queste tematiche in piazza, farle uscire dalle sale delle conferenze e degli incontri di studio accademico e farlo diventare - come realmente è - un tema che effettivamente è: un tema di tutti i giorni, un tema civile di interesse per la cittadinanza e per gli ospiti.
Il Comune che lei amministra fa della qualità un suo punto di forza. Come si inserisce il Festival di Bioetica in questo solco?
Santa Margherita Ligure lavora sulla qualità del suo territorio, delle sue infrastrutture e dei servizi. Lo si vede dalle scelte che vanno nella direzione di investire di più per dare servizi di livello. Anche questo Festival va in questa direzione così come altre iniziative di questo tipo, uniche in Italia e caratteristiche di Santa Margherita, come ad esempio il Festival della Punteggiatura.
La bioetica affronta temi difficili, è complessa per definizione e non proprio 'vacanziera', sembrerebbe dunque poco conciliabile con le attese dei villeggianti. Invece...?
Credo che Santa Margherita sia il luogo ideale per un Festival questo tipo perché vive sulle contrapposizione, sulla conciliabilità delle contrapposizioni, sui paradossi. È una località di mare, ma ha anche uno splendido parco naturale terrestre montuoso come il promontorio di Portofino, è una località che unisce una antica civiltà contadina con i borghi di mare e delle insenature di Santa Margherita, di San Fruttuoso, di Camogli; è una località che condivide il territorio tra le testimonianze e i reperti dell’antico monachesimo con le abazie, con i monasteri e nel contempo ha ancora i segni delle batterie delle guerre mondiali. È una località che vive sul turismo balneare ma in realtà ha una storia architettonica, artistica e culturale importante. La bioetica è proprio il luogo in cui si affronta l’etica della vita cercando di capire la conciliabilità o la inconciliabilità delle differenze, dunque a Santa Margherita trova il suo terreno fertile naturale. È bello parlare di questi temi in una località che in estate è vacanziera, e quindi dedita alla svago, ma che nel contempo presenta anche queste occasione di confronto e di riflessione collettiva.
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