Da lunedì 28 agosto su esseri umani e salute: nuove tecnologie, inizio e fine della vita, etica della cura. Le donne protagoniste dei cambiamenti necessari
Venerdi, 25/08/2017 - Prende il via lunedì 28 agosto la tre giorni del Festival di Bioetica, prima edizione di un appuntamento che si impone all’attenzione nazionale per l’importanza dei temi e per l’approccio: approfondimenti che intrecciano massime competenze ad un intento divulgativo.
Sono considerazioni che confermano quanto sia decisivo attribuire una centralità alla donna quando si parla di salute, per una serie di connessioni - dirette e indirette - in vari ambiti, da quello organizzativo fino a quello economico. Giovanna Badalassi, economista e ricercatrice esperta di politiche di genere, spiega perché. “Parlare di economia, di donne e di salute può sembrare a prima vista un accostamento di argomenti molto distanti tra di loro. In realtà sperimentiamo ogni giorno nel nostro vissuto quotidiano una relazione continua e costante tra questi argomenti. Le donne hanno un ruolo ancora predominante di caregiver nelle nostre famiglie e rappresentano i principali soggetti erogatori del lavoro di cura per bambini, anziani, mariti, parenti ecc. All’interno del lavoro di cura rientra anche la tutela della salute dei propri cari, che le donne spesso esercitano in virtù di quel ‘ruolo femminile’ ancora oggi definito da un modello educativo familiare molto stereotipato: se la prima cura in termini di ben-essere e di protezione della salute è l’alimentazione, pensiamo al ruolo delle donne nella preparazione dei pasti quotidiani nelle famiglie, per non parlare poi della cura in termini di accudimento, valutazione dei sintomi, erogazione dei farmaci, accompagnamenti dei familiari pressoi vari servizi sanitari ecc. Le donne, inoltre, hanno una propria specificità sia corporea che psicologica, che richiede un’attenzione particolare da parte della Medicina di genere, per riconoscere le differenze tra donne e uomini in termini di sintomi, posologie, dosaggi di farmaci, ecc. Per non parlare poi delle questioni della salute legate alle gravidanze, all’età anziana e al maggior numero di anni di non autosufficienza che caratterizza le donne.
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