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FESTIVAL BIOETICA, intervista a IVANA CARPANELLI

FESTIVAL BIOETICA, intervista a IVANA CARPANELLI

Reciprocità, solidarietà, affidabilità: i valori fondamentali per la ricerca della felicità individuale e collettiva

Martedi, 17/07/2018 - La necessaria interazione tra la riflessione etica e la pratica dell’etica, a vantaggio della vita quotidiana
Reciprocità, solidarietà, affidabilità: i valori fondamentali per la ricerca della felicità individuale e collettiva


Ivana Carpanelli è segretaria generale e legale rappresentante dell'Istituto Italiano di Bioetica, un duplice ruolo che ricopre da tre anni.
Un passato lavorativo nel campo della cura, come infermiera e formatrice in ambito oncologico, ha sviluppato in lei una particolare sensibilità ai bisogni delle persone che si trovano in momenti di difficoltà fisica o psicologica.
La nostra conversazione verte sul senso del suo impegno nell'ambito dell'Istituto e, in particolare, nel Festival di Bioetica.
Nel mio lavoro e dalla relazione con persone che affrontano l’incertezza, la paura e la speranza, sentimenti che sono intimamente connessi al cancro, ho sperimentato e verificato più volte il desiderio della ricerca di se stessi, del vero che trascende le regole sociali imposte. Questa ricerca mi ha portato ad occuparmi di formazione nel settore umanistico e nella relazione d’aiuto e, oggi, a promuovere un rapporto più stretto tra la “riflessione etica” propria del mondo accademico e la “pratica dell’etica” nel quotidiano delle persone, che comporta una interazione concreta con le istanze filosofiche di fondo quali ad esempio il senso del limite e di responsabilità.
Credo che il Festival di Bioetica possa essere uno strumento per far dialogare questi due mondi e promuovere una contaminazione reciproca e produttiva per il benessere e il ben vivere di individui e gruppi.

In che modo, dal suo punto di vista, la bioetica e la filosofia possono contribuire a migliorare la qualità della vita?
La filosofia ci può allenare ad una riflessione su noi stessi e sul mondo, e promuovere una consapevolezza sulle “leggi” che governano la vita; questa consapevolezza costituisce un importante passo per vivere la vita e non subirla.
Per facilitare questo processo è utile portare la filosofia nelle piazze, tra la gente, come facciamo con il nostro Festival, riferendo alle esperienze quotidiane le istanze etiche, in modo che chi partecipa possa sentirsi frammento di un processo che parte dal pensiero e si fa azione per ritornare ad essere ripensato, subendo ad ogni passaggio, un mutamento evolutivo, come sempre accade in tutto quello che riguarda la vita.

Quali parole e quali pensieri sono, per lei, in stretta connessione con la sua idea di felicità?
Reciprocità, solidarietà, affidabilità sono valori fondamentali per la ricerca della felicità individuale e collettiva. Lo stato di felicità in una comunità è la conclusione di un processo di ricerca e di azione di buone pratiche nella organizzazione sociale.

Se si guarda intorno, vede più persone felici o più persone infelici, insoddisfatte?
Le persone insoddisfatte sono la maggioranza, tutti comunque continuiamo a cercare la felicità; per questo, anche per questo, il tema della felicità oggi è attuale più che mai.
Perseguire la felicità oggi viene confuso con il possesso di strumenti e cose, piuttosto che con la soddisfazione dei reali bisogni fisici, emotivi e spirituali.
La ricerca della felicità, invece, può derivare soltanto da un percorso individuale e collettivo insieme.
Chi amministra una comunità deve avere la felicità come strumento di valutazione delle scelte di governo.
Non so dire se conosco più persone felici o più persone infelici. La maggior parte delle persone che conosco cerca la felicità, molte, e spesso anch’io, la cercano (e la cerco) nel posto sbagliato, come quel tizio, che aveva perso le chiavi in un vicolo buio, ma le cercava sotto un lampione, perché lì c’era la luce.

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Note
Altri materiali in www.noidonne.org: comunicato stampa e programma generale, intervista a Luisella Battaglia
Durante le due giornate del Festival sarà possibile visitare nelle sale di Villa Durazzo la mostra di pittura “Sguardi di Felicità”, curata da Maria Galasso, con le opere di Marisa Bertolotti, Matteo Delbene, Roberto Malinverni, Teresa Ruggiano.
Negli intervalli tra le varie sessioni sono previsti interventi di poesia e musica dal vivo con la partecipazione di Alessandra Bani, Ivano Malcotti e Paolo Isotta.

Il Festival di Bioetica ha ottenuto il patrocinio di:
Comitato Nazionale per la Bioetica, Regione Liguria, Comune di Genova e Città Metropolitana, Unesco Chair in Bioethics, Biogem, Università di Genova, Ecoistituto ReGe, Soroptimist, Fidapa Genova, Istituto di Tecnologie Avanzate, OMCeOGE.

Per materiali e informazioni consultare il sito www.bioeticafestival.it
Contatti: cell 339 5364627 – mail: segreteriaiib@gmail.com

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