In un approfondimento tratto dal libro ‘Le maestre dell’arte’ (ed Nemapress) Livia Capasso parla di una delle artiste femministe di prima generazione
Quante sono le artiste ignorate nei libri di testo e negli studi ufficiali? Tante, quasi tutte, indipendentemente dal valore artistico delle loro opere. Livia Capasso, già insegnante di storia dell’arte, osserva che “le artiste presenti nei manuali scolastici sono una sparuta minoranza: la storia dell’arte che noi studiamo è distorta e parziale, a causa delle difficoltà che le artiste hanno incontrato nella produzione e diffusione delle loro opere” e per compensare questo occultamento ha scritto un libro. Con “Le maestre dell’arte” (ed Nemapress) restituisce alle artiste ingiustamente ignorate “la visibilità negata da pregiudizi e stereotipi, riconoscendo una loro costante presenza”.
In una intervista a NOIDONNE Livia Capasso fornisce molte informazioni sul libro e, per offrire alcuni approfondimenti, abbiamo realizzato un ciclo di 10 brevi video in cui, seguendo un filo cronologico, l’autrice focalizza “una o più figure di artiste che avrebbero meritato maggiore dignità di memoria”.
La decima ‘pillola’ è dedicata Mary Beth Edelson, una delle artiste femministe di prima generazione, ha realizzato collage basati su capolavori della storia dell’arte maschile nei quali sostituisce ai personaggi raffigurati ritratti di donne artiste viventi. I suoi autoritratti in pose decise e imperiose ci restituiscono un’immagine femminile potente ed autonoma. Ecco, quindi il video “10 / Mary Beth Edelson, un femminile potente ed autonomo”.
Testo e riprese realizzati in collaborazione con Livia Capasso
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