Curare chi si ammala è un 'prendersi cura', una categoria delle relazioni umane che è oggi al centro dell'attenzione del mondo
Venerdi, 06/03/2020 - L'epidemia causata dal coronavirus ci sta costringendo a rivedere e modificare - e in alcune zone dell'Italia anche a sospendere - comportamenti, consumi, organizzazione della vita quotidiana. Il fatto che sia la prima epidemia al tempo dei social media costituisce una novità di non poco conto rispetto alla velocità con cui informazioni, vere e false, si propagano amplificando paure e reazioni. L'incertezza è un sentimento diffuso: sui tempi (quanto durerà l'epidemia e l'emergenza?), sulle cure (arriverà un vaccino?), sugli effetti (impatto negativo sull'economia e su abitudini ormai consolidate come, per esempio, la possibilità di viaggiare liberamente), sulle scelte da fare e sulle conseguenza nel presente e nel futuro prossimo. Ci domandiamo se questa epidemia è destinata ad incidere in modo più profondo nella percezione di noi stessi/e nel mondo e sentiamo la necessità di soffermarci su alcuni aspetti con la professoressa Luisella Battaglia, professoressa di Filosofia Morale all'Università di Genova, componente del Comitato Nazionale di Bioetica e fondatrice dell'Istituto Italiano di Bioetica. Sarà un piccolo ciclo* di brevi interviste che si soffermeranno su temi specifici che l'epidemia pone in evidenza. Iniziamo dal tema del PRENDERSI CURA.
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