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Accoglienza e lavoro: così la cooperativa E.V.A. offre opportunità di riscatto e autodeterminazione

Accoglienza e lavoro: così la cooperativa E.V.A. offre opportunità di riscatto e autodeterminazione

A Casal di Principe e in Campania una realtà solida e coraggiosa ha organizzato una rete di accoglienza a sostegno delle donne colpite dalla violenza familiare e vittime di tratta

Sabato, 01/07/2023 - “Il nostro messaggio alle donne e alla società è che dalla violenza si può uscire e lo si può fare anche producendo cose di qualità e sperimentando pratiche innovative di economia sociale, sostenibile e circolare che diventano esempi alternativialla Camorra”.
Lella Palladino riassume così lo spirito e gli obiettivi della coop. E.V.A, di cui è una delle fondatrici, che è impegnata nel contrasto della violenza maschile contro le donne con l’accoglienza, anche delle donne vittime di tratta, nei Centri antiviolenza e Case rifugio nel casertano e in Campania. “Da oltre dieci anni quello che ci sta caratterizzando sono i laboratori di inserimento lavorativo. A Casa Lorena abbiamo dato opportunità di lavoro a più di 40 donne e sei sono stabilizzate; tutte hanno avuto un’opportunità di rinforzarsi nell’ottica del welfare della capacitazione e sono riuscite a trovare lavoro nell’ambito di una rete territoriale di imprese sensibili”.
Incontriamo Lella Palladino a Casal di Principe dove, con un finanziamento della regione Campania per la valorizzazione dei beni confiscati alla Camorra, è stato avviato dalla cooperativa Evalab “un laboratorio di sartoria che ci sta dando grandi soddisfazioni - spiega Palladino -; nella prima fase abbiamo utilizzato le stoffe delle seterie di San Leucio ottenendo il bel risultato di rivitalizzare una tradizione locale. Adesso stiamo lavorando con materiali pregiati di Gucci che, oltre a sostenerci economicamente, ci ha donato per ben due volte le sue preziosissime sete con cui le nostre donne in uscita dalla violenza realizzano abiti bellissimi che abbiamo presentato in location prestigiose”.
Domandiamo a Lella quali sono i percorsi delle donne che si rivolgono a E.V.A. “Entrano quasi tutte con un tirocinio formativo e poi, se il percorso di apprendimento lavorativo va a buon fine e se loro amano il lavoro (perché è sempre una scelta autodeterminata) si fermano; questo passaggio comunque è importantissimo: imparano un mestiere e fanno un’esperienza positiva di autostima, recuperando quello che la violenza di solito massacra, la fiducia in se stesse. In Campania il tema della violenza economica è pesante e abbiamo capito quanto fosse strategica, per l’uscita dalla violenza, l’autonomia economica.



È importante l’ospitalità nelle Case rifugio ma l’obiettivo dell’indipendenza economica è decisivo. Allora abbiamo inventato queste strategie complesse di economia circolare. È nato per questo, 10 anni fa, il grande laboratorio Le ghiotonerie di Casa Lorena, una Casa rifugio che gestisce catering, confetture, piccoli prodotti di pasticceria e che ha avuto sviluppi eccezionali, per esempio abbiamo prodotto marmellate di alta qualità utilizzando le arance della Reggia di Caserta”.
Lunga vita alle ‘marmellate delle regine’ ci viene da esclamare: un augurio sincero rivolto a queste donne coraggiose e tenaci che reagiscono con intelligenza agli inferni che hanno conosciuto. 
info@cooperativaeva.com

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