Sabato, 28/07/2018 - E' appena stato pubblicato nella collana Saggi/Nuovo Cinema, per i tipi della Marsilio editrice, We want cinema, Sguardi di donne nel cinema italiano (ed Marsilio). E' un libro su donne autrici, attrici, insomma signore del cinema italiano, in breve, curato da Laura Buffoni.
Come cita il sito di Internazionale, presentandola brevemente: "È una critica e festival programmer. Si occupa di sviluppo progetti per la produzione cinematografica Fandango. È tra i fondatori del Kino, cinema-bistrot di Roma".
Dice bene la stessa Buffoni - per entrare in argomento - che il volume è un testo militante e, forse, lo è nella più politically correct maniera usata nella stesura dei libri di questo genere e con questa ègida.
Negli anni, il cine-festival evento per cui, in pratica, è stato redatto, ha sempre 'fatto improntare' le proprie pubblicazioni emanate ad hoc, da riferimenti politici, a volte in sottofondo, a volte eclatanti.
Nemmeno questo, quindi, seppur toccando un tema sul cinema al femminile prettamente italico a tutto tondo, fa eccezione, unica - se si passa il calembour - proprio il genere che mai ha goduto di una propria reale considerazione, se non per sezioni o, comunque, spazi limitati, come sempre, per le donne.
Si potrebbe dire, quindi, che colma, seppur goccia nel mare, grande quanto spazio - temporalmente, la nascita e la vita successiva (fino ai giorni nostri) del Cinema, Arte, anche la Settima, generalmente considerata maschile, tolte alcune poche eccezioni, diacronicamente et sincronicamente, riportate.
Così si può ritenere We want cinema, anche alla luce del Weinstein case che però rimane marginale (molto più profonda è la tematica da continuare ad essere affrontata), un punto di partenza, almeno con un po' più di coraggio, da 'qui' in poi...
Notevole e da apprezzare la variegatezza corale - come si diceva - degli interventi di operatrici dirette del cinema, appunto registe, attrici e tecniche (più rare) come le montatrici e le produttrici.
Un testo, dunque, si ribadisce, da tenere a mente per un - si spera - garantito ad maiora et ad meliora - femminilmente parlando, s'intende.
Anche per il Cinema il Futuro è Donna.
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