Venerdi, 05/07/2019 - Una navigazione tra realtà e sentimento
Scene di un naufragio è una sottile plaquette di otto poesie ispirate, come Fausta Genziana Le Piane avvisa sulla copertina, a “ La zattera della Medusa” di Théodore Géricault. I versi si snodano con sensibile leggerezza e appaiono attratti dall’idea della vita nel continuo fluire eracliteo. Origine del pensiero poetante è il desiderio di entrare in sintonia con il proprio stato d’animo attraverso una navigazione interiore: Naufragio / prendere il largo/ in solitudine/ laddove il confine tra il lembo di carne/ e l’ineluttabile acquosità/ si fondono. La zattera diventa metafora della vita di ogni individuo che può smarrirsi e quindi perdersi oppure trovare la forza per non naufragare e giungere alla riva. I versi alludono a un disagio aperto alla percezione della sofferenza: Non siamo che/ marinai/ poveri corpi/ allo sbando/ senza meta/ senza altro che noi. Un dinamismo espressivo e incisivo percorre le poesie lontane da percorsi tortuosi e oscuri e il linguaggio chiaro e moderno esprime la possibilità creatrice della parola.
Il merito di questo breve testo poetico è di avere in sé il reale e l’immaginazione mentre la voce malinconica, fervida, salvifica si alza chiara in versi fluidi rivolgendo lo sguardo sul mare che illumina il paesaggio interiore e fisico.
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