Giovedi, 23/02/2017 - Per chi l’ha conosciuta l’immagine è indelebile: una donna piccolissima dotata di una forza interiore impressionante e di una passione travolgente per la politica, che ha interpretato con una militanza sempre finalizzata a raggiungere risultati concreti a favore delle donne e dei più deboli. Giovanna Marturano è stata una donna molto particolare che, nonostante abbia vissuto da protagonista la lotta clandestina con le staffette partigiane, il carcere e il confino a Ventotene , si definiva “una persona comune che si era trovata in situazioni straordinarie”. L’occasione per ricordarla con affetto è stata la presentazione di un quaderno realizzato dall’Udi romana ‘La Goccia’, “Giovanna Marturano. antifascista, partigiana, femminista”, nel corso di un incontro intitolato “Da una donna della Resistenza. Come insegnare l’antifascismo”.
All’incontro del 22 febbraio, tenuto nella sede dell’Archivio nazionale dell’Udi a Roma, hanno partecipato intellettuali come Alessandro Portelli e Patrizia Sentinelli ma anche le amiche di tante battaglie, i compagni di partito e i suoi familiari. “Chi la conosceva era colpito dalla sua passione e sincerità - ha osservato Anna Grifone, la figlia -. Aveva uno sguardo positivo sulle cose del mondo e di fronte ai problemi pensava che la cosa da fare era lottare. Penso che le persone ‘comuni’ si immedesimassero in lei, forse si dicevano ‘se l’ha fatto lei posso riuscirci anche io’. Poi aveva una fiducia immensa nei giovani, con i quali riusciva a stabilire delle connessioni, li capiva e si faceva capire”.
Un affetto autentico ha attraversato gli interventi dal pubblico, tra ricordi e aneddoti che hanno offerto l’immagine di un vigore inarrestabile. “Era una trottola che girava nel quartiere sempre al fianco delle lotte sociali” nel corso di una lunga vita durata oltre un secolo (1912/2013) “che non è stata per niente facile”. Il suo motto era “si va in pensione dal lavoro, non si va mai in pensione dalla lotta”, ha ricordato Luciana Romoli, sottolineando come Giovanna non abbia mai “smesso di lottare”, sempre fedele alla militanza nel Partito Comunista Italiano.
Marisa Rodano, chiamata ad introdurre l'incontro, ha sottolineato l’importanza del contributo all’affermazione della democrazia di persone eccezionali, come è stata Giovanna Marturano, e straordinariamente generose.
Il librino è una “piccola narrazione corale” scrive Annalisa Marino, che ha presieduto l'incontro, nelle pagine di presentazione, in quanto è la raccolta delle testimonianze portate da chi la conobbe in occasione dell’incontro del 24 febbraio 2015 organizzato per la presentazione del documentario ‘Bimba col pugno chiuso’ (una coproduzione Todomodo e Produzioni dal Basso).
Commovente il ricordo di Annita Pasquali della “compagna di tante battaglie sempre in testa ai cortei”, di una “militante della libertà”. La storica Fiorenza Taricone (Università di Cassino) nell’introduzione del libro parla di “semplice complessità” e apprezza il rispetto mostrato sempre da Giovanna per la comunità insieme all’inflessibilità che ha mantenuto fino alla fine, tratto che, scrive, “interpreto come una forma di Resistenza”.
Per acquistare il volumetto contattare: udiromanalagoccia@gmail.com
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