Intervista alle autrici di "Non voglio scendere! Femminismi a zonzo" che verrà presentato il 5 novembre da Le Funambole allo Spazioxygene di Roma
Domenica, 03/11/2019 - Il movimento femminista italiano, grazie alla rete Non una di meno, vive da circa due anni un momento di grande vitalità e protagonismo. Al tempo stesso si continuano a registrare casi di femminicidio (una ogni due giorni), l’Italia è agli ultimi posti della graduatoria Ue per partecipazione delle donne al mercato del lavoro e in generale, secondo l’ultimo Gender equality index appena diffuso dall'Istituto europeo per la parità di genere (Eige), siamo quattordicesimi su 29 stati membri, 4,4 punti rispetto alla media europea. Tanti sono ancora i campi di battaglia aperti e nient’affatto risolti. Un pamphlet di Barbara Bonomi Romagnoli e Marina Turi, informatica, entrambe femministe e giornaliste freelance dal titolo “Non voglio scendere! Femminismi a zonzo” (ed Malatempora) li ripercorre in un mappa immaginaria di linee e stazioni metropolitane che richiama alla riflessione e all’azione femminista. Abbiamo intervistato le autrici in vista della presentazione del libro il prossimo martedì 5 novembre organizzata da Le Funambole presso lo Spazioxygene di Roma.
Questo libro vuole in qualche modo fare una fotografia del presente, di cosa si muove e del punto in cui siamo. Ce n'è un prossimo in cantiere? Quale aspetto del femminismo vorreste raccontare e approfondire?
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