Sabato, 18/05/2019 - L'ennesimo attacco sessista: questa volta a farne le spese è la Consigliera regionale Nadia Conticelli per aver “osato” attaccare con un post Matteo Salvini sul caso Diciotti. Ne hanno parlato l’altra sera in un servizio andato in onda su La 7 a Piazza Pulita.
Il giornalista è andato a cercare alcuni di questi “leoni da tastiera” che avevano ripetutamente insultato e offeso la Consigliera sino ad augurare lo stupro a lei e alle sue figlie ma che di fronte alle telecamere sono sembrati più conigli che leoni, arrivando addirittura a negare quello che avevano scritto.
Il cronista nel corso della sua inchiesta intervistava anche il Vice Sindaco di Nichelino che non solo non stigmatizzava in modo netto e deciso il vergognoso comportamento sessista di Carmelo Mendolia, (ex consigliere comunale di Nichelino) che su un social media, augurava lo stupro alla Consigliera, ma anzi con un sorriso malizioso e divertito, minimizzava uno degli atti più orrendi che possa essere augurato ad una donna: lo stupro.
Ancora una volta assistiamo a comportamenti maschili intollerabili, ancor più se tenuti da uomini che rappresentano le istituzioni e che per il loro ruolo dovrebbero promuovere il rispetto delle persone, la cultura di parità e garantire una società libera dalle discriminazioni, comportamenti che invece smascherano una cultura sessista che non sa guardare alle donne con rispetto.
Mentre manifestiamo a Nadia Conticelli tutta la nostra solidarietà e vicinanza, così come ha fatto Laura Boldrini nel corso del programma, auspichiamo un cambiamento culturale profondo, senza il quale non è possibile una società libera dal sessismo, dal maschilismo e dalla violenza. Non possiamo più attendere. La violenza sulle donne è diventata un’emergenza pressante ed improrogabile per il nostro Paese.
E non parliamo solo del femminicidio, l’espressione più efferata della sopraffazione da parte degli uomini sulle donne, o della violenza fisica. Violenza sono anche le minacce, le offese sessiste che compaiono sui social, gli insulti e le ingiurie . Violenza sono anche tutte le discriminazioni di cui le donne sono ancora fatte oggetto in Italia, così numerose e così gravi in tutti gli ambiti, e tali per cui non può sfuggire il nesso fra queste e il fenomeno della violenza stesso. E non sfugge che più le donne sono libere, forti e indipendenti anche nella loro azione politica, più si inasprisce contro di loro la violenza, l’umiliazione e la sopraffazione
E’ quanto emerge anche dal monitoraggio avviato da Amnesty International Italia in vista delle elezioni europee sui profili Facebook e Twitter dei candidati e delle candidate più attivi online e dei leader di partito a cui fanno riferimento su alcuni temi come donne, persone Lgbt, rom, migranti, rifugiati. Ce ne parla Flavia Amabile giornalista de La Stampa in questo video dal titolo “Così sui social si odiano le donne, contro di loro più di 3 commenti su 4” .
La libertà delle donne e la forza delle donne, qualità insopportabili nella cultura misogina, sono invece necessarie a tutti gli uomini e a tutte le donne che vogliono per il nostro Paese un futuro migliore. E’ tempo di averne la consapevolezza e di cambiare anche i nostri atteggiamenti fuori e dentro le istituzioni
Laura Onofri - SeNonOraQuando? Torino
Lascia un Commento