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Umbria, Consultori / AAA cercasi contraccezione

Umbria, Consultori / AAA cercasi contraccezione

Incontriamo Valentina Galluzzi e Camilla Annicelli, attiviste di Terni che raccontano carenze, urgenze e preoccupazioni per le (poche) strutture e il (poco) personale che va in pensione

Martedi, 22/10/2024 -

“Ci occupiamo dei Consultori Familiari da molti anni; in particolare in questi ultimi mesi ci preoccupa molto la situazione di Terni, che era già critica e che si sta aggravando perché nell’unica struttura, dove sono stati accentrati tutti i servizi, alcune brave operatrici che tengono molto al buon funzionamento sono prossime alla pensione”. Valentina Galluzzi, attivista della Casa delle donne di Terni e della Rete Umbra per l’Autodeterminazione RU2020, illustra le ragioni delle loro preoccupazioni. “Vediamo un futuro non positivo perché nuovi problemi si aggiungeranno ai tanti che già c’erano a causa del depotenziamento in atto da tempo, con meno personale e meno ore delle varie specialistiche. Viste le carenze e il depotenziamento, nel Consultorio ci si occupa delle gravidanze e della contraccezione limitando i servizi ambulatoriali, ma anche negli ospedali le liste sono lunghe e la situazione della sanità a livello regionale ha avuto un tracollo negli ultimi cinque anni. E quindi se non hai il Consultorio e se la sanità ospedaliera o specialistica è carente, automaticamente ti devi rivolgere al privato”.

Tornando ai Consultori, in Umbria sono stati tagliati drasticamente, infatti “a Perugia erano nove, ora ce ne sono solo due che funzionano a fatica” e in particolare a Terni accade che “da luglio manca una ginecologa e per rimpiazzarla hanno dato incarichi a tempo determinato a tre ginecologhe che erano andate in pensione, a dicembre terminano e non sappiamo cosa accadrà. Un concorso è stato bandito per una ginecologa a 20 ore settimanali, ma l’hanno mandata a Orvieto”.

Le donne, rispetto a questa situazione, si sono organizzate scrivendo: alla stampa e alla Asl, ottenendo scarsa attenzione e zero risultati. “Come Casa delle donne di Terni abbiamo sollecitato anche le forze politiche, quelle di sinistra e all’opposizione hanno presentato un atto di indirizzo per sollecitare la regione ma il Consiglio Comunale ha rinviato la questione alla Commissione: hanno deciso di non decidere!” sottolinea Camilla Annicelli. La preoccupazione più grande riguarda l’applicazione piena della legge 194. “Nei Consultori le donne devono essere lasciate libere di decidere se e come fare l’IVG e vigiliamo che non ci siano interferenze di associazioni antiabortiste, inoltre - aggiunge Valentina - ci teniamo a rimarcare che non si pensa ad investire sulla contraccezione: sappiamo che in alcune regioni i Consultori la erogano gratuitamente, invece in Umbria è a pagamento”. Il problema dell’aborto farmacologico non è meno pressante. “Il ministro Speranza aveva previsto che i Consultori potessero eseguire IVG con la somministrazione della RU486, in qualche regione accade ma qui in Umbria è una indicazione completamente disattesa. Insomma - è l’amara conclusione di Valentina e Camilla - siamo costrette a fare delle battaglie di retroguardia inseguendo pacchetti di ore quando invece vorremmo collaborare per migliorare i servizi e le strutture”.

Questo articolo è parte del progetto 'I Consultori alla prova del passaggio generazionale' dell'Associazione NOIDONNE TrePuntoZero sostenuto con i fondi dell'8xMille della Chiesa Valdese
Tutti i materiali del progetto, qui https://www.noidonne.org/consultori-familiari/index.php


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