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Tre esercizi d’arte per Maria Soledad, il libro di Anna Imponente

Tre esercizi d’arte per Maria Soledad, il libro di Anna Imponente

Mercoledì 25 maggio a Roma presentazione del libro e possibilità di visitare lo studio dell’artista Tito

Sabato, 21/05/2022 -

Riceviamo e pubblichiamo
L’Associazione Culturale TRAleVOLTE presenta il libro “Tre esercizi d’arte per Maria Soledad” di Anna Imponente, mercoledì 25 maggio 2022 ore 18. Per l’occasione sarà visitabile lo studio dell’artista Tito (Ferdinando Amodei, Colli al Volturno (IS) 1926 - Roma 2018).

Maria Soledad è una Santa madrilena vissuta nella Spagna nell’Ottocento. Per avvicinarsi a lei ci si affida a una scarna agiografia, alle rare espressioni artistiche che la rappresentano e al simbolo massimo della cristianità che ne ha ispirato l’intera esistenza. Dati ricorrenti nella agiografia dei santi sono la povertà, e Manuéla Torres Acosta, questo il nome di battesimo, era figlia di un lattaio, una intensa spiritualitàche doma la fragilità del corpo, l’attrazione precoce per la religiosità. L’Ordine da lei fondato offriva in una società arretrata cure ai malati di notte, di casa in casa a supporto degli ospedali durante le ricorrenti epidemie di colera. LeMinistre degli Infermi sfidavano consuetudini e pericoli con determinazione incrollabile senza distinzioni di censo. Un sentimento di caritas nuovo si ramificava nella penisola iberica fino a Cuba epoi agli angoli del mondo.

Questo scritto nasce dall’ammirazione per il misticismo dell’azione, per la spiritualità imperscrutabile di una donna dal linguaggio minimalista, sottomessa secondo la condizione femminile dell’epoca, antinarcisista e protesa verso l’altro nell’annullamento di sé, carismatica per fede e volontà irresistibili. La visione di Maria Soledad che riconosce nei volti sofferenti il Cristo patiens è un modello di compassione universale nella società civile contemporanea.

Tre esercizi d’arte per Maria Soledad ha in sottofondo il tema della solitudine come separazione lacerante della Madre dal destino tragico del Figlio e il silenzio nel contatto esclusivo con il Divino. La solitudine come condizione dei malati, esistenziale dei vecchi, l’isolamento nella emergenza sanitaria trascorsa. E la tensione ascetica nella ricerca creativa, un rifiuto della mondanità che l’accomuna allo spirito claustrale.

Avventurandosi nella Città del Vaticano si scopre sul lato della Basilica di San Pietro la scultura celebrativa di Maria Soledad in cinque metri di altezza che giganteggia tra i Santi della modernità. Era in realtà piccola, idealizzata per l’eternità nel 2002 da Novello Finotti in una sfida con il blocco di marmo, tra abbagli di luce nivea persistente.

Un altro modo per avvicinarsi alla Santa è varcare la soglia della Congregazione delle Serve di Maria a Roma. L’incontro con le seguaci vestite di bianco è cominciato con l’assistenza offerta a mia madre “meravigliosa”nel lascito delle sue parole, e con il loro desiderio di vedere restaurata l’Edicola polimaterica con il Crocifisso nel giardino. L’intervento conservativo ha dato lustro al legno intagliato e al tetto spiovente in rame danneggiati dalla permanenza all’aperto, e una attribuzione alla croce da campo del 1939.

È  connubio tra arte sacra popolare e citazioni del tardo barocco veneto secondo la tradizione delle botteghe artigiane in Val Gardena nelle Dolomiti. Per le infermiere viandanti oltre essere un oggetto di arte sacra tocca il tema della fede. Fanno richiamo speculare tra echi e rimandi gli esempi celebri delle Croci di Donatello, Brunelleschi e, nei versi di Salvatore Quasimodo, la crocifissione visionaria su un “palo del telegrafo”, durante l’occupazione nazista del 1944.

L’omaggio alle Ministre degli infermi di Maria Domp è sensibile all’essenza della spiritualità femminile, è l’installazione documentata nel libro da un albero rifiorito dal legno della Croce su cui ondeggiano come auspici primaverili di guarigione le bende intrecciate al simbolo floreale della Santa.

In pieno clima umanistico il Canzoniere di Lorenzo il Magnifico associava nel Ciclo dei fiori, desiderio di rinascita spirituale e sentimento amoroso: una “bella violetta” era il dono della donna amata.

Nell’immagine di copertina c’è lo stesso fiore dal colore penitenziale, l’emblema di Maria Soledad. Era apparso lungo un percorso consueto e, fotografato mesi dopo, il tappeto di fiori recisi dal vento autunnale in una passeggiata di addio.

Nella società dell’apparire e delle pulsioni immediate intercettare le relazioni profonde tra gli accadimenti apre alle meraviglie nascoste della realtà. L’immaginazione aiuta a comprendere i significati di segni, avvertimenti oltre che combinazioni casuali. E gesti semplici consapevoli muovono una creatività in simmetria con la vertigine del destino.

Nelle “Sette opere di Misericordia corporale” (1606) di Caravaggio i personaggi e gli atti corrispondenti si assiepano per mancanza di spazio a contenerli. L’idea di un testo in sette capitoli muove dalla ansia di concentrare in poche pagine il senso grandioso dell’arte a confronto con la precarietà dell’esistenza.

Anna Imponente

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Anna Imponente - Dirigente fino al 2020 del Ministero della Cultura, ha ricoperto incarichi di Direttore del Polo Museale della Campania; Soprintendente dell’Abruzzo; del Lazio; delle Marche; Direttore di sezione alla Galleria Nazionale di Arte Moderna. Si è occupata di valorizzazione di musei e luoghi della cultura statali dove ha curato mostre innovative sui rapporti tra arte contemporanea, del passato, spiritualità, e interdisciplinarietà dei linguaggi, occupandosi di acquisti anche tramite sponsorizzazioni. Ha realizzato rassegne per la promozione dell’arte italiana con Musei e Accademie di Belle Arti in Cina (1985), Turchia, India (1986), Thailandia (1988), Corea (1994), Taiwan (1995), Giappone (2000), Singapore (2003). Ha introdotto l’arte aborigena australiana alla Biennale di Venezia (1990); ”La scultura italiana del XX secolo” in Giappone (2002); l’arte contemporanea del sudest asiatico con “36 Ideas from Asia” al Museo Nazionale d’Abruzzo (2003) In sinergia con i Musei Vaticani ha lì realizzato una mostra sull’oreficeria sacra nel Lazio dal XIII al XVIII secolo (2015). Ha fondato la rivista “Nel Lazio Guida al Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico” (ed. L’Erma di Bretschneider); la collana di libri e video “I luoghi sacri del Lazio”.

Autrice dei libri: “Yamato” (1996, trad. inglese, giapponese, ed. F.lli Palombi); “Dialogando con l’artista” (2012, coautrice ed F.lli Palombi); “Amatrice Forme e immagini del territorio” (2015, coautrice, MondadoriElecta); “L’arte al tempo del coronavirus” (2020, coautrice ed. AllAround); “Tre esercizi d’arte per Maria Soledad” (2021, ed. Il filo di Partenope); “L’Accademia di Belle Arti di Canova e gli artisti contemporanei” (2022, cocuratela, ed. Gangemi, in stampa)

Ha firmato più di 200 pubblicazioni, collabora con le riviste: “Storia dell’Arte”; “Arte Dossier”; ”Segno”; “Filmcritica”; pubblica sui quotidiani: Il Messaggero; Il Mattino; Il Corriere del Mezzogiorno.

Nell’ambito dei Master post lauream alla Link Campus University (2015) è stata responsabile del corso in Gestione dei Beni Culturali; docente dal 2020 all’Università Tor Vergata di Nuove tecnologie per la comunicazione e la didattica nella storia dell’arte.

Componente dal 2003 del comitato scientifico della Fondazione Michetti a Francavilla al Mare(CH). E’ stata membro della Commissione Fondo Patrimonio Artistico della Fondazione Roma; della Commissione ispettiva della Fondazione Toti Scialoja; presidente del Concorso “Un’opera per il Castello”, a Napoli.

Ha tenuto conferenze su invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo nel 1999; dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, e degli “Aspen Seminars for Leaders” a Venezia nel 2019.

Le è stato conferito dal Centro Studi Lucio Colletti il “Premio Oriente, Scienza e Libertà” nel 2011, nel 2018 il “Premio Masaniello Napoletani Protagonisti”.
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Il libro e il restauro sono stati realizzati con il contributo della FONDAZIONE ROMA

Editore Il filo di Partenope, Napoli,pagg. 95. Prefazione di Emmanuele Francesco Maria Emanuele

Traduzione in spagnolo di Adriana Pignalosa 

Intervento di restauro di Cecilia Bartoli, Impresa Impertecno s.r.l. 

Comunicazione: TRAleVOLTE tralevolte@gmail.com - www.tralevolte.org - 0670491663 

Intervengono con l’autrice Pio Baldi, Francesca Merloni, Silvio Perrella

 


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