Thérèse Pierre, intellettuale, combattente, martire di guerra
Con la sua compagna Emma Pitoizet sognava di adottare un bambino e di vivere felice. Combattente e comunista, fu uccisa nei rastrellamenti nazisti durante la seconda guerra mondiale. "Morì per la patria francese"
Lunedi, 16/10/2023 - Esattamente ottant’anni fa, nel pieno della follia di guerra, Thérèse Pierre, una professoressa, una giovane donna comunista ed una combattente per la libertà dal nazismo, viene arrestata dalla Gestapo nella sua casa a Fougères, selvaggiamente picchiata e torturata dagli agenti di polizia francesi del Servizio di Polizia Anticomunista (SPAC), tanto da non potersi più muovere, ed infine trovata impiccata nel carcere Jacques Cartier, a Rennes, senza avere rivelato i nomi dei suoi compagni di lotta. È il 26 ottobre 1943. Prima di spirare, Thérèse, con un flebile fiato di voce, aveva detto: «Non parlerò... Non mi faranno parlare... Non hanno ottenuto nulla da me». Quando muore la donna ha solo 35 anni.
Ho scoperto quasi per caso la storia di questa eroina della resistenza attraverso un delicato e potente documentario del regista francese Robin Hunzinger, dal titolo “Où sont nos amoureuses” (Dove sono le nostre innamorate), disponibile in versione integrale a questo indirizzo: www.les-docus.com/ou-sont-nos-amoureuses.
In questo lavoro, realizzato nel 2007, è riportata alla luce dal regista la vita privata di Thérèse. Figlia di due insegnanti che vivevano a Épernay, nella Marna, Thérèse nasce il 5 novembre 1908. Frequenta le scuole normali di istitutrice prima nella Marna e poi a Nancy. Nel 1929, in una classe preparatoria al concorso di ammissione alla scuola normale, Thérèse, che ha 21 anni, incontra Emma Pitoizet, 23 anni. Tra le due ragazze nasce un grande amore ed una passione sensuale, che il regista Robin Huzinger, nipote di Emma, ricostruisce nel documentario a partire da lettere e da documenti d’archivio degli anni 1930-40.
Emma è la mamma dell’artista e scrittrice francese Claudie Hunzinger, madre del regista.
Emma si laurea in lettere moderne alla Sorbona, Thérèse diviene prima istitutrice e poi docente di scienze naturali.
Emma e Thérèse vivono per un periodo insieme, sognano una vita impegnata ed intellettualmente ricca. Nel 1935 vanno a fare un viaggio in Urss per studiare l’emancipazione della donna russa e sognano anche di adottare un bambino. L’attivismo politico di Thérèse si manifesta nel 1936 con collette a favore a favore dei repubblicani spagnoli e con un’intensa attività politica nelle fila del partito comunista nella Mosa. Fu anche responsabile del Comitato delle donne contro la guerra e il fascismo a Bar-le-Duc, che pubblicava un bollettino mensile, Femmes de la Meuse, dal 1937 al 1939. Tesoriere della Lega dei Combattenti per la Pace, parlò l’11 novembre 1938 a Verdun (Mosa) ad una riunione di donne pacifiste.
Il legame tra Emma e Thérèse si interrompe bruscamente proprio nel 1935. In quell’anno Emma incontra Marcel Schmitt, un alsaziano, vedovo e con due figli. È colpo di fulmine. Profondamente delusa da Emma, piegata dal dolore per la loro rottura, Thérèse si ritrova sola. Proprio quella solitudine rappresenta per lei la spinta ad impegnarsi nella lotta per la giustizia. L’ascesa di Hitler mette il partito comunista fuorilegge e questo costringe la donna ad organizzarsi clandestinamente. Emma, invece, tra il 1935 ed il 1940, mette al mondo tre bambini. La donna insegna a Comar fino a quando l’Alsazia non viene annessa al Reich. Smette di insegnare e riprende molti anni dopo, nel 1952, quando la guerra è ormai finita. Nella regione dell’Alsazia, dove i tedeschi hanno preso possesso, è interdetto dal governo tedesco di parlare in lingua francese. Marcel, grazie ad una protezione, non dovrà lasciare l’Alsazia per il semplice fatto di avere sposato una francese. Emma non dovrà farsi sentire parlare in francese neppure in giardino, e dovrà comunicare in alsaziano con i bambini e con la servitù. Inoltre, dirigente d’impresa, Marcel fece parte del partito nazionalsocialista, portando sulla giacca il simbolo della svastica.
Thérèse, nel frattempo, si getta anima e corpo nella resistenza antinazista. A Carhaix, all'inizio del 1942, incontra un ufficiale della Resistenza Finistère, il futuro tenente colonnello Pascal. Thérèse Pierre all’epoca ha 34 anni e una storia di attivista comunista. Trasferita a Fougères nel 1942, diviene capo del distretto, con il nome di Madeleine. Partecipa all’organizzazione dei gruppi Francs-Tireurs et Partisans e delle loro armi. Aveva un carisma incredibile e la grande capacità di farsi ascoltare ed ubbidire, tutte doti che la rendevano capace di gestire più di un centinaio di uomini di tutte le condizioni e di tutte le età. Questo affermò Germaine Guénée, membro della Resistenza e amica intima di Thérèse Pierre, in occasione dell'inaugurazione di una targa commemorativa presso il liceo Thérèse Pierre di Fougères, il 27 ottobre 1979.
La lettera di un’amica raggiunge Emma quando Thérèse viene fatta prigioniera dalla Gestapo il 23 ottobre 1943.
Il corpo di Thérèse Pierre fu sepolto nel Cimitero Orientale di Rennes, poi fu trasferito nel 1946 nel Cimitero Nord di Épernay (Marna). Nel 1945 è stata insignita postuma della Croix de Guerre con Stella d’Argento ed è stata menzionata nell'ordine della divisione. È stata insignita del titolo di Combattente della Resistenza Internata, nonché della Medaglia della Resistenza con Rosetta con decreto del 10 gennaio 1947 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'11 gennaio 1947.
Targhe commemorative alla sua memoria sono state apposte in scuole della Marna, a Fougères ed a Reims. È anche nella lista degli internati del Monumento ai Martiri della Resistenza a Épernay.
Emma muore nel 1987.
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