Di Tommaso (Ecos), attraverso laboratori e attività restituiamo felicità e speranza. Oltre 130 giovani coinvolti
Come si può aiutare il minore autore di reato a reintegrarsi nella società? In che modo e con quali strumenti si può avviare un percorso virtuoso che punti al reinserimento del giovane? Come evitare che il reato possa essere commesso nuovamente? Queste alcune delle domande a cui il progetto Happy (Helpful Activities Program for the Probation of Young offenders), promosso da Ecos, ha provato a dare delle risposte concrete attraverso il supporto ai programmi individuali di recupero previsti dalla legge per i minorenni e i giovani adulti che si sono macchiati di un reato.
“Il progetto – spiega Valerio Di Tommaso, presidente di Ecos (European Sport and Culture Organization) - si focalizza sull'importanza del lavoro di rete svolto durante la cosiddetta Messa alla Prova, ossia il periodo durante il quale un giovane autore di reato può riscattarsi ed avviare un serio percorso di reinserimento sociale, scolastico e lavorativo”.
Partito nel 2020 e realizzato in collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile del Lazio Abruzzo e Molise, il Centro di Istruzione per Adulti N 3(CPIA3), Next Salute e Servizi, e cofinanziato dal Programma REC (Rights, Equality and Citizenship) dell’Unione europea, Happy terminerà il prossimo 27 febbraio con la presentazione dei risultati raggiunti al Centro Congressi Auditorium Aurelia.
“In questi tre anni – ha proseguito Di Tommaso – grazie alla proficua collaborazione con il Centro di giustizia minorile e con le assistenti sociali degli Uffici dei servizi sociali dei minorenni di Roma, L’aquila e Campobasso, sono stati attivati oltre 30 laboratori di attività artistiche, culturali e sportive, con il coinvolgimento di professionisti, che hanno coinvolto circa 130 giovani in carico ai servizi sociali per i minorenni. I laboratori hanno toccato le tematiche più varie: musica e scrittura musicale, hip hop, teatro, cucina, pizzeria, calcio, rugby, parapendio, giardinaggio, archeologia”
Parallelamente il progetto ha attivato lo sportello Happy Mind, un punto di ascolto dove psicologi e psicoterapeuti esperti dell’età adolescenziale, hanno realizzato una serie di colloqui valutativi con i ragazzi sulle attività svolte durante i laboratori ed un percorso di formazione per i professionisti che hanno svolto le attività laboratoriali.
Nell'ambito del progetto Happy inoltre è stato finanziato il progetto sperimentale "Altri percorsi: riparare alla violenza con la comunità", nel corso del quale i percorsi di messa alla prova di alcuni giovani autori di reato di violenze di genere sono stati monitorati dall'associazione NOIDONNE TrePuntoZero, in collaborazione con l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Roma attraverso focus group con cadenze programmate, per verificare l’impatto nella percezione dei singoli soggetti autori di reato nell’andamento dei vari percorsi e l’efficacia per i ragazzi stessi delle attività assegnate rispetto a diverse aree.
“La valutazione degli interventi e la formazione dei professionisti sono stati due obiettivi cardine del progetto - ha spiegato il medico psichiatra Santo Rullo, responsabile scientifico del progetto - il colloquio valutativo diventa anche uno strumento di supporto psicologico per questi ragazzi mentre la formazione dei professionisti è una attività necessaria per fornire almeno gli elementi basilari della devianza giovanile e della vita all’interno delle Comunità”.
Il progetto Happy ha riguardato anche il diritto allo studio di questi ragazzi, raggiungendo lo storico risultato di un accordo di rete interregionale per la giustizia minorile tra i Centri di Istruzione provinciale per Adulti di Lazio Abruzzo e Molise.
“La nostra scuola, per struttura e programmi, è tra le più idonee a favorire il reinserimento scolastico di questi ragazzi - ha spiegato Ada Maurizio, dirigente scolastica del CPIA3 di Roma - per questo continueremo a lavorare con tutti i colleghi per migliorare il sistema di accoglienza e di gestione dei minori autori di reato e garantire il loro diritto allo studio con qualità ed efficacia”.
Oltre ad illustrare gli importanti risultati raggiunti, l’evento conclusivo sarà l’occasione per aprire un confronto con le istituzioni che hanno preso parte al progetto sul tema della giustizia minorile, nello specifico sul ruolo che la società deve avere nei percorsi di reinserimento sociale dei giovani autori di reato.
“Happy – ha concluso Di Tommaso – non è solo un acronimo ma rappresenta la sostanza di questo progetto: la felicità di poter dare una nuova possibilità a questi ragazzi. Sbagliare fa parte della vita, imparare dagli errori, invece, significa vivere".
L’appuntamento quindi per l’evento finale di Happy è lunedì 27 febbraio alle 10.00 presso il Centro Congressi Auditorium Aurelia a Roma.
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