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'Storia della nostra scomparsa' di Jing Jing Lee

'Storia della nostra scomparsa' di Jing Jing Lee

Le ragazze dimenticate di Sigapore, rapite e sfruttate sessualmente dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale, rivivono grazie a Wang Di, protagonista del romanzo

Venerdi, 01/11/2024 - Jing Jing Lee con il suo Storia della nostra scomparsa (Fazi, 2020, traduzione Stefano Tummolini) dà voce a tutte le giovani donne come Wang Di, una delle tante giovanissime di Singapore rapite dalle truppe giapponesi nel 1942 e trasformate in schiave sessuali dell’esercito. Tornate a casa dopo la guerra queste giovani donne non trovarono altro che vergogna e umiliazione.

Il romanzo parte nel 1942, quando le truppe giapponesi invadono Singapore. I militari passano di villaggio in villaggio e fanno razzia di tutto. Anche di ragazze. Alcune erano solo bambine, altre fanciulle. Le più giovani non avevano che dodici anni. Wang Di, la protagonista del romanzo, è tra loro. E come molte altre viene brutalmente strappata alla sua famiglia. E viene costretta a prostituirsi con i soldati giapponesi.

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Wang Di torna a casa, sperando di riabbracciare la sua famiglia, di trovare conforto in volti amorevoli. Ma non c’è conforto nei loro occhi: negli sguardi dei suoi familiari e degli altri abitanti si è sparsa la notizia su cosa ha fatto durante la Guerra. Nonostante fosse costretta. Ma niente negli sguardi cdi chi le sta intorno c’è solo biasimo e l’idea che sia colpevole. Colpevole di essersi venduta al nemico e di aver perso se stessa. Oltre che aver disonorato la sua famiglia. A nulla le è servito raccontare alla madre la violenza subita, di essere stata costretta contro la sua volontà, e di essere diventata una schiava sessuale. Per la madre tutto questo è una vergogna. Una vergona per sé e sua figlia, che agli occhi degli altri è compromessa. Cosa abbia subire, quanti uomini le abbiano usato violenza non importa a nessuno

Allora Wang Di ha tentato di dimenticare. Ha tentato di dimenticare una parte della sua vita. Sua madre le ha più volte ripetuto di non rivelare a nessuno quello che le è accaduto. E così Wang Di ha fatto.

Ma nel profondo le storie vissute rimangono. Anche se finge che nulla sia accaduto e cercare di continuare una vita senza ricordare il proprio passato Fujiko (la donna che impersonava nel bordello) riaffiora, fino a lacerarla.

Dopo la guerra, la famiglia ha tentato in tutti i modi di trovare marito a Wang Di, la ragazza disonorata. Wang Di ha finito per sposare quello che chiamerà per tutta la vita Il Vecchio, anche lui vittima della Seconda guerra mondiale, anche lui con un segreto da nascondere che si porterà nella tomba.

Jing Jing Lee, l’autrice nata e cresciuta a Singapore, alterna i ricordi di Wang Di al presente. Un presente in cui compare Kevin Lim, un dodicenne, solitario, bullizzato dai compagni di scuola, che viene a conoscenza del segreto della nonna poco prima della di lei morte. A Kevin il compito di unire il passato e il presente della sua famiglia. Ma anche capirne il significato tanto da iniziare una ricerca che lo porterà alla verità.

Con una scrittura poetica e potente, Jing-Jing Lee dà voce a una memoria dolorosa e a lungo taciuta di una generazione di donne delle quali è stata per decenni negata l’esistenza perché questa è una pagina di storia che troppo a lungo cancellata.


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