Domenica, 13/12/2020 - Hanno accolto e ascoltato circa 120 donne in circa 7 anni, facendo oltre 500 colloqui, 65 consulenze legali con processi per alcune ancora in essere, svariate consulenze psicologiche e redazione di denunce. I numeri tratteggiano il profilo di SocialMenteDonna, associazione attiva dal 2013 a Labico, un piccolo centro in provincia di Roma. Argia Simone (video), fondatrice e presidente, ci apre la porta del Centro antiviolenza intitolato a Maria Manciocco, uccisa dal marito. "Le due Associazioni di Promozione Sociale SocialMenteDonna e Ponte Donna, patrocinate dall'avvocata Simona Simeone, si sono costituite parte civile nel processo contro il suo femminicida e hanno seguito tutte le fasi processuali fino all'ultimo grado di giudizio" spiega Argia mentre racconta le difficoltà delle donne che cercano di riprendere in mano la propria vita. "Le operatrici che accolgono le donne nel Centri antiviolenza o negli Sportelli di ascolto sono formate specificatamente per l'attività che svolgono poichè è indispensabile che le donne si sentano comprese sul piano umano e rassicurate dalla professionalità di chi le accompagnerà nel percorso che sceglieranno di seguire per sottrarsi alla violenza".
A pesare non poco in queste scelte sono le resistenze culturali che sono dure a morire nelle comunità dove le relazioni e le parentele possono molto condizionare. “Lavoriamo parecchio nelle scuole per spiegare ai ragazzi e alle ragazze cosa è la violenza e perché bisogna rifiutarla. Le insegnanti sono disponibili, però ci sono difficoltà a parlare di genere a causa di una cattiva informazione che circola sul tema”.
In collaborazione con Ponte Donna, "associazione sorella", SocialMenteDonna è nel gruppo di lavoro del progettoIncludiamoLe e ha inserito ben 4 donne in un percorso di autodeterminazione che punta anche al loro reinserimento nel mondo del lavoro. SocialMenteDonna è un punto di riferimento nel tessuto cittadino anche per le numerose iniziative di carattere culturale realizzate in collaborazione con altre associazioni. “Organizziamo piéces, rassegne e incontri sempre cercando di collaborare con altre aggregazioni del territorio, ora stiamo dialogando con i giovani del Forum recentemente costituito dall’amministrazione comunale che ci ha coinvolto anche nell'Osservarorio sul bullismo”. Il buon rapporto con le istituzioni locali è un punto di forza del modus operandi di SocialMenteDonna, che ha ottenuto dal Comune l’uso di locali che consentono un’adeguata accoglienza negli spazi riservati ai colloqui. “Dialoghiamo molto con l’amministrazione e questo agevola il nostro lavoro, ma non risolve tutti i problemi. Per esempio una questione che pesa è la scarsità di risorse economiche su cui contare. Riusciamo a malapena a rimborsare le volontarie dei costi di trasferimento per arrivare nei vari Centri di ascolto”. Oltre a Labico, infatti, l’associazione presidia anche Colleferro e Carpineto Romano e "da circa un anno si è arricchita della presenza di un nutrito gruppo di donne che a Serrone (Frosinone) hanno dato vita ad una sezione distaccata dell'associazione". L'impegno è notevole ma i risultati non mancano, anche se la strada è sempre in salita. “Le difficoltà non mancano - sottolinea la presidente - ma noi siamo determinate e andiamo avanti, convinte dell’importanza del nostro lavoro quotidiano accanto alle donne che ci chiedono aiuto e, comunque, per le donne in generale”.
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