Sen Gatti: l'intreccio positivo tra medicina di genere, agricoltura e cibo
Intervista alla Senatrice Maria Grazia Gatti in occasione della Tavola Rotonda di DonnaeSalute su cibo, agricoltura e salute (Agrifiera, Pontasserchio, Pisa)
Giovedi, 28/04/2016 - Abbiamo raccolto alcune riflessioni della senatrice Maria Grazia Gatti in occasione della tavola rotonda di venerdì 29 aprile, appuntamento organizzato nell’ambito del progetto ‘DonnaeSalute. Un ponte tra buone pratiche’ che venerdì, appunto, farà tappa all’Agrifiera di Pontasserchio (Pisa) con una giornata dedicata all’intreccio tra agricoltura, salute e cibo. "Buona agricoltura, sana alimentazione, rispetto dell’ambiente. Valori sociali condivisi per un’economia sostenibile" è il titolo della tavola rotonda (ore 16 / 18,30) cui parteciperà anche la senatrice Gatti.
“Prima di tutto vorrei esprimere il mio apprezzamento per quello che state facendo per la Medicina di Genere, tema decisivo perché chiama in causa molti fattori. Il vostro percorso con DonnaeSalute è molto importante anche dal punto di vista del Parlamento, che deve puntare a legiferare per avere una regolamentazione nazionale che garantisca una serie di diritti riconoscendo il fattore di genere come elemento di appropriatezza delle cure; importantissima, poi, la formazione dei medici e la sensibilizzazione di tutto gli attori del comparto. La legge è urgente perché, nonostante alcune buone pratiche o esperienze pilota positive, continuiamo ad avere diagnosi e strumenti non a misura di donna. La Medicina di Genere è diventata invece un elemento determinante per la salute delle donne. Parecchie regioni hanno dato indicazioni o hanno legiferato, manca una legislazione nazionale unificante che dia la possibilità alle donne delle varie regioni di pretendere una qualità dei servizi e della cura. Ecco perchè il lavoro che state facendo è molto prezioso. Alla Camera e al Senato abbiamo alcune proposte di legge sulla Medicina di Genere e penso che bisogna intervenire in fretta con alcuni correttivi per evitare che si faccia confusione. Ad esempio penso che la violenza di genere non debba essere inclusa tra i principi della legge e se mescoliamo troppo le cose non aiutiamo il percorso di affermazione di una normativa chiara”.
Accanto al tema della Medicina di Genere la senatrice Gatti ci parla delle questioni all’attenzione della Commissione Agricoltura del Senato, o che già sono diventate legge, e che saranno tra i temi che attraverseranno la Tavola rotonda di venerdì 29 aprile poiché hanno rilevanza in questo filone tematico. “Una legge molto importante, approvata lo scorso mese di ottobre - prima firma Susanna Cenni, Deputata Toscana -è quella sulla biodiversità, che si fa carico di avere cura e proteggere il bene prezioso che è la nostra biodiversità. Cito alcuni numeri per dare il senso di quale patrimonio dobbiamo custodire. In Italia abbiamo 58mila specie animali, un record europeo che corrisponde al 30% delle specie; abbiamo 1.200 vitigni autoctoni, siamo i primi per la varietà e la Francia – citata come paese dei vini - ne ha solo 222; siamo i primi per le olive: ne abbiamo 538 mentre la Spagna, per esempio, ne ha solo 70. Come si vede è una ricchezza enorme che è indispensabile conservare e sviluppare. Abbiamo approvato una buona legge che interviene in molti modi, ne cito solo alcuni: istituisce un sistema di protezione per le sementi di varietà da conservazione e la possibilità di riprodurli e scambiarli all'interno della rete nazionale della biodiversità agraria e alimentare; istituisce lo scambio dei semi tra comunità agricole; individua i custodi della biodiversità tra i contadini che hanno fatto delle scelte precise. In questo senso trovo molto interessante, tra le altre, la presenza alla tavola rotonda delle donne che porteranno l’esperienza dei semi antichi. Si pensi che all’inizio del Novecento si coltivavano 400 tipi di grano, oggi ne abbiamo 8! Va dato merito alle donne di aver avuto un’attenzione per questa tutela. Un provvedimento su cui siamo impegnati in Senato è quello contro gli sprechi alimentari, con tutti i temi correlati come quello dei rifiuti o della possibilità di riutilizzo del cibo. Sempre nel solco della biodiversità c’è poi l’educazione al valore del cibo, che pensiamo dovrà interessare soprattutto la scuola. Stiamo lavorando anche sulla piaga del caporalato, ma avendo molta attenzione di maneggiare con cura un tema delicatissimo dalle molte sfaccettature e connessioni che non consentono di essere gestire con superficialità o titoli ad effetto. In particolare sto seguendo una legge che tenta di costruire un quadro normativo e delle politiche che puntano a coinvolgere attivamente i territori tenendo conto delle varie peculiarità”.
Con l’ultima domanda ci soffermiamo sullo specifico femminile in agricoltura. “L’imprenditoria femminile presenta dati ed elementi interessanti che riguardano anche molti/e giovani donne e uomini. I dati che li riguardano sono positivi sia rispetto alla crescita numerica delle imprese sia per la loro capacità innovativa e dinamicità, crescita che è continuata anche in questo lungo ciclo di crisi economica. Penso alla multifunzionalità, agli sviluppi con la cooperazione sociale agricola, alle fattorie didattiche e altre esperienze simili; oppure alle sinergie per esempio con la cosmetica. Molte di queste imprenditrici lavorano nel rispetto dei cicli e della terra: sono tutte attenzioni che producono una migliore qualità del cibo e consentono di guardare avanti con fiducia, anche perché riescono a fare reddito e a contribuire al Pil nazionale”.
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