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Rosanna Oliva e la battaglia per la trasparenza

Rosanna Oliva e la battaglia per la trasparenza

Solo dopo vari solleciti di Aspettare Stanca il Ministero dell'Interno ha pubblicato i programmi e le liste dei candidati in vista delle elezioni. Intervista a Rosanna Oliva

Lunedi, 18/02/2013 - Rosanna Oliva - nominata nel 2010 Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, premio Minerva per l’uguaglianza di genere nel 2010 - è Presidente di Aspettare Stanca ed è tra le fondatrici di Rete per la Parità. Una vita dedicata ai diritti delle donne. a partire da un ricorso alla Corte Costituzionale (presentato perché le era stata negata l'ammissione a un concorso pubblico per diventare prefetto) che permise di infrangere il muro che impediva alle donne l'accesso alle alte cariche nel campo amministrativo e giuridico: era il 1960 e la sentenza 33 aprì il varco all'applicazione piena del principio costituzionale dell’uguaglianza tra i sessi.



Sono passati più di 50 anni, ma le donne faticano sempre molto per affermare i loro diritti, nonostante i principi costituzionali e nonostante le molte leggi che li riaffermano. Qual è la sua opinione in merito?

Nel nostro Paese non sono bastati più di 50 anni per attuare l’uguaglianza tra i generi, ancora oggi associazioni di donne devono mobilitarsi per chiedere, per ora senza successo, modifiche alle norme sull’elezione del Parlamento che impediscano la massiccia prevalenza numerica degli uomini, così come una politica del Governo con l’attenzione che meriterebbero gravi questioni come la denatalità, la scarsa occupazione femminile, la violenza soprattutto intrafamiliare sulle donne. Si tratta a volte di provvedimenti a costo zero, il vero ostacolo è l’abuso di posizione dominante da parte di una lobby maschile che domina la politica e l’informazione e cerca con ogni mezzo di mantenere le posizioni di potere.



In questa tornata elettorale lei con Aspettare Stanca si è parecchio impegnata per ottenere che sul sito del Ministero dell'Interno fossero pubblicati, oltre ai simboli anche i programmi dei vari schieramenti e le liste delle candidate e dei candidati. Ha dovuto ingaggiare una battaglia a suon di lettere firmate da legali per ottenere qualcosa che in un paese dell'occidente avanzato, in cui la parola legalità è la più pronunciata, dovrebbe essere scontato. Oggi tutte queste informazioni sono reperibili nel sito del Ministero alla pagina http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/speciali/elezioni_politiche_regionali_2013/index.html. Vorremmo le sue valutazioni tecniche e anche politiche su questo episodio…

È una grande soddisfazione per un importante risultato dovuto alla costanza dell’impegno di Aspettare stanca. La piccola Associazione nata nel 2006 sull’onda dello sdegno per una legge elettorale presentata come necessaria per assicurare la governabilità, che in realtà aveva altri obiettivi, come era chiaro dal primo momento solo agli addetti ai lavori, come ammesso successivamente anche dai suoi stessi autori e come ormai è opinione collettiva. Norme fortemente innovative che, oltre a scippare all’elettorato la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, richiedevano e richiedono tuttora anche un’informazione sulle offerte politiche che solo il WEB può assicurare per una scelta consapevole almeno rispetto alle “offerte” disponibili per scegliere la coalizione o il movimento politico da sostenere con il voto. Per questo motivo Aspettare stanca, alla vigilia delle elezioni politiche 2006, chiese con esito positivo all’allora Ministro dell’Interno la pubblicazione delle liste anche mediante la messa in rete sul sito del Ministero dell’Interno. Per le elezioni del 2008 avanzammo analoga richiesta, riguardante anche i programmi elettorali contenenti il nome e cognome della persona indicata come capo della forza politica o della coalizione. Secondo la legge i programmi devono essere depositati insieme con i contrassegni, e attraverso il deposito dello stesso programma si individuano le coalizioni, che devono avere anche un unico capo della coalizione. Il 20 gennaio di quest’anno, dopo aver constatato che sul sito del Ministero dell’Interno comparivano solo i simboli, abbiamo inviato alla ministra Cancellieri una formale lettera per ottenere la pubblicazione sul sito del Ministero dell’Interno quanto era stato pubblicato in occasione delle due precedenti elezioni politiche. Da notare che non si può risalire facilmente agli stessi dati delle due precedenti elezioni. Infatti, ad esempio, è stato necessario ricorrere a un motore esterno di ricerca per risalire ai programmi del 2008, disponibili in http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/elezioni/0813_lista_leader_programmi_elezioni.html. Ribadivamo l’importanza di consentire all’elettorato un’informazione tempestiva, completa e ufficiale, alle quali si aggiungono le nuove norme sulla pubblicità degli atti della P.A. (Legge 18 giugno 2009, n.69). Le elettrici e gli elettori devono poter valutare tutte le liste della coalizione o del movimento per i quali sono orientati ad esprimere il voto, anche in base alla presenza o meno di candidati dei due sessi e della posizione nella quale le candidate donne si trovano, determinante per l’elezione. La nostra lettera non è bastata: dopo che abbiamo dovuto inoltrare a mezzo dell’avv. Antonella Anselmo, dello Studio Lemme, un pressante sollecito, (inviato per conoscenza anche all’Ufficio Elettorale Centrale Nazionale presso la Corte di Cassazione e all’Osservatorio OSCE del MAE), alla nostra lettera del 20 gennaio scorso c’è stato un risultato, ma parziale: sono comparsi i soli programmi e le coalizioni. Per vedere pubblicate anche le liste c’è voluta una seconda formale richiesta. Siamo soddisfatte, ma c’è anche l’amara constatazione che l’informazione completa e ufficiale alle elettrici e agli elettori su simboli, coalizioni, programmi e liste per le elezioni del Parlamento nelle varie circoscrizioni elettorali sia comparsa sul sito del Ministero dell’Interno soltanto quando la data della chiamata alle urne è vicina e che per ottenerla siano stati necessari lettere, telefonate, articoli sui giornali e lettere di legali. E ancora una volta è stato necessario attivarsi, (anche diramando tramite il WEB tutte le nostre mosse) per raggiungere obiettivi che ci si aspetterebbe ormai consolidati. Sempre sul tema dell’informazione, ancora più penosa la vicenda della par condicio di genere (introdotta con la legge 215 del 2012), non rispettata in questa campagna elettorale, ma che dovrà essere perseguita anche nel più vasto ambito dell’informazione politica. Anche su questo tema Aspettare stanca è impegnata all’interno della Rete per la Parità. Un dato positivo è proprio l’importanza del WEB, che fornisce validi strumenti a costo quasi nullo anche a piccole associazioni come Aspettare stanca, che ha un proprio sito, confluito poi nel BLOG aspettare stanca.wordpress.com.



Insomma che sta succedendo in questo Paese, anche sul piano istituzionale?

Per ora una risposta breve: a mio parere negli ultimi anni si è accentuato il degrado in tutti i campi. Forse a fine marzo saremo in grado di capire se la porcata ha colpito ancora e ci sia o no modo di sperare in un’inversione di tendenza per il prossimo futuro.

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