Sabato 30 ottobre alla Casa Internazionale delle Donne con l'autrice saranno presenti Gioconda Marinelli, Tiziana Ferrario ed Eugenio Murrali
Frutto di una lunga amicizia, questo testo raccoglie, attraverso 250 parole, un’ampia conversazione sui più svariati argomenti: da quelli quotidiani alle passioni e alle battaglie di sempre, presentati in ordine alfabetico.
In primo piano un confronto serrato fra la grande autrice e la giornalista e scrittrice Gioconda Marinelli in un libro appassionante. In occasione della presentazione romana, Tiziana Ferrario, celebre conduttrice e corrispondente Rai e autrice di molti libri, l’ultimo suo romanzo è “La principessa afghana e il giardino delle giovani ribelli”, Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l'impegno civile come giornalista inviata in aree di guerra, ed Eugenio Murrali, giornalista culturale e fra le sue diverse pubblicazioni autore (con Maraini) del volume "Il sogno del teatro. Cronaca di una passione", dialogheranno con le autrici. Grande rilievo sarà dato alle parole semplici e profonde che animano il mondo variegato di una scrittrice di livello internazionale, tradotta in una ventina di Paesi. Spazio anche alle letture dell’attrice e produttrice teatrale Ingrid Sansone, in questo periodo sullo schermo con "I bastardi di Pizzofalcone", e che ha recitato a teatro al fianco di artisti come Luisa Conte, Nino e Carlo Taranto, Enzo Cannavale, Giacomo Rizzo, Peppe Barra, Glauco Onorato, Leopoldo Mastelloni, Luigi De Filippo e Aldo Giuffré.
"Volare con le parole” In questo libro, l’autrice di successi di critica e pubblico come “La lunga vita di Marianna Ucrìa” e vincitrice dei premi Strega e Campiello rivela squarci significativi del proprio mondo interiore e affronta senza remore sentimenti, valori, emozioni, piccole debolezze, convincimenti, ferite, abitudini ed esperienze.
Nella sua introduzione, dal titolo "Volare con le parole", Dacia Maraini definisce il libro dotato del "ritmo di una partita di ping pong": «Gioconda Marinelli mi ha proposto questo gioco dei vocaboli e io, dopo varie perplessità, l’ho accettato. E devo dire che mi sono divertita. Ci siamo divertite. Il ritmo è sempre stato un motivo di allegria per me: il ritmo delle parole, il ritmo del pensiero, il ritmo del ballo, il ritmo del respiro, il ritmo dei passi. (...) Il ritmo quindi è volo. Le parole scappano dalle mani e prendono a volteggiare per la pura gioia di tenersi sospesi per aria. È un sogno che faccio spesso. Ecco io spero che leggendo questo libro si sia presi dalla voglia di giocare e di volare da un tetto all’altro solo per il piacere di farlo».
Dalla conversazione emergono interrogativi esistenziali: domande sul senso della vita, sull’amore, la sofferenza, la violenza, la morte. Né mancano temi scottanti e attuali come l’inquinamento e la pandemia o, in relazione al passato, riferimenti all’infanzia difficile, con l’internamento per due anni in Giappone, e a figure centrali del Novecento come il padre Fosco, Moravia, Pasolini, Morante, Piera Degli Esposti. «La memoria è anche una presa di coscienza e quindi comporta responsabilità etica. Per questo è importante ricordare», evidenzia l’autrice di “Bagheria”, “Voci”, “Colomba” e “Trio”.
Non manca l'amore per la lettura: «Ovunque vado mi porto appresso un libro da leggere, magari anche piccolo, da nascondere in una tasca. In ogni occasione lo tiro fuori: un’attesa, un tragitto in autobus o in metropolitana, anche sul taxi leggo, salvo che sia buio. Una volta ho fatto ridere tutti perché mi sono messa a leggere sullo skilift. Divento svogliata e triste se non ho una storia che mi catturi e mi porti per mano in paesaggi sconosciuti, dentro stanze non mie, in tempi lontani e seducenti. Non potrei vivere senza leggere».
La romanziera, oltre che drammaturga e saggista sempre attenta ai conflitti contemporanei, non dimentica neppure il tema a lei caro della libertà della donna: «Se un uomo dice “voglio essere libero” si pensa alla libertà di parola, di pensiero, di azione. Se una donna dice “voglio essere libera”, si pensa immediatamente alla libertà sessuale. Vede che anche le parole sono misogine?».
Si tratta di un’occasione per conoscere i pensieri più reconditi e i moti dell’anima di una personalità che ha dedicato la propria esistenza alla scrittura, partendo dal presupposto di “non avere niente nella propria vita di cui non si possa parlare pubblicamente”.
«Chi conosce l’impegno letterario di Dacia Maraini, il suo linguaggio semplice, trasparente, sincero e allo stesso tempo profondo e ricco di vibrazioni, sa che i suoi pensieri sono incisivi e acuti e le riflessioni penetranti. In questo dialogo coinvolgente sugli argomenti più vari, da quelli quotidiani alle passioni e alle battaglie di una vita, si affrontano grandi temi e tutto ciò che ci appartiene: i valori, le emozioni, le aspirazioni, le regole, le nostre parole. “La realtà, come scrive Dacia, è complicata e sempre sorprendente”. Ed è un piacere ascoltarla, perché so che dirà sempre qualcosa di unico», sottolinea Gioconda Marinelli.
Biografie
Dacia Maraini è nata a Fiesole (Firenze) e vive a Roma. È autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, editi da Rizzoli e tradotti in oltre venti Paesi. Ha vinto i premi Campiello, Strega, Napoli, Fregene, “Brancati”, “Flaiano”, Scanno, “Hemingway”, “Fulvia” (dedicato a Beppe Fenoglio). Tra i suoi romanzi ricordiamo: La vacanza, L’età del malessere, Memorie di una ladra, Donna in guerra, Isolina, La lunga vita di Marianna Ucrìa (dal quale è stato tratto il film di Roberto Faenza Marianna Ucrìa), Bagheria, Voci, Un clandestino a bordo, Dolce per sé, Buio, La nave per Kobe, Colomba, Il treno dell’ultima notte, La bambina e il sognatore, Tre donne, Corpo felice, Trio. Nel 2020 ha ricevuto il premio Viareggio alla carriera. In edizione Marlin: Dentro le parole (2005) e Dacia Maraini in cucina (2007), entrambi a cura di Gioconda Marinelli.
Gioconda Marinelli è nata ad Agnone (Isernia) e vive a Napoli. Naturalista e biologa, scrittrice e giornalista, ha pubblicato biografie di artisti, tra cui Tina Pica, Luisa Conte, Anna Campori, Mario Lanza, Miranda Martino, Sandra Milo, Katia Ricciarelli; saggi su scrittori come Michele Prisco, Maria Orsini Natale, Sibilla Aleramo, Dacia Maraini; poesie (con la prefazione di M.L. Spaziani e D. Maraini), testi teatrali e romanzi: L’uomo che fondeva le campane, Quale amore, Nel nome del vino e L’ospite inatteso.
Ha firmato monografie sull’arte antica delle campane, che la sua famiglia di fonditori continua a praticare con passione in Molise.
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