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ReteDonne e. V.  “I mondi si raccontano: dalla radio degli anni ’50 ai vlog”

ReteDonne e. V. “I mondi si raccontano: dalla radio degli anni ’50 ai vlog”

Il 7 e 8 dicembre a Colonia si è tenuto l'annuale incontro della rete delle italiane in Germania

Domenica, 15/12/2019 -  “L’evoluzione della comunicazione e del narrativo tra il paese di provenienza e quello di adozione, tra analfabetismo, mancanza di competenze linguistiche, bisogno di orientamento, estraneità e nostalgia, ovviamente con una particolare attenzione alle donne”. È questa la sintesi di Eleonora Cucina, presidente di ReteDonne e. V, al termine dell'incontro annuale dell'associazione che raccoglie le italiane in Germania. L’edizione numero nove, tenutasi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia il 7 e 8 dicembre, si è rivelata di particolare interesse. “I mondi si raccontano: dalla radio degli anni ’50 ai vlog” era il titolo che preannunciava un dibattito di particolare interesse e che non ha deluso le aspettative. "Abbiamo analizzatoe come lo sviluppo della tecnologia abbia influenzato e potenziato il modo di comunicare, dal cartaceo alle radio libere e istituzionali fino all'informazione autogestista della rete, dei social media e dei vlog, cioè video che non solo fanno un ritratto dinamico dei luoghi da dove veniamo e dove andiamo a vivere, ma spiegano a volte in modo molto efficace come risolvere problemi concreti - ha spiegato Cucina -. Dall'insieme è scaturita una narrazione delle tappe della conquista e scoperta del paese di accoglienza, dell'integrazione, fra inciampi liguistici, irritazioni culturali e stupore, il tutto spesso con una buona dose di umorismo".
La scelta di Colonia - "città con una lunga storia di migrazione italiana e non" - non è stata casuale: essa è sede di un Centro di Documentazione sulla migrazione e proprio in questa città, nel 1961, è nata la prima trasmissione radiofonica per gli italiani arrivati come forza lavoro in Germania a seguito dei patti bilaterali del 1955 tra l’Italia e la Repubblica Federale. Gli obiettivi dell’incontro lo spiegano le organizzatrici. “Si è voluto analizzare come lo sviluppo della tecnologia abbia influenzato il modo e potenziato le modalità del comunicare, dal cartaceo alle radio libere, dalle radio istituzionali all'informazione autogestista della rete, dai social media ai vlog, cioè video che non solo fanno un ritratto dinamico dei luoghi da dove veniamo e dove andiamo a vivere, ma spiegano a volte in modo molto immediato come risolvere problemi concreti”.
Queste prime trasmissioni radiofoniche, della durata di circa mezz’ora al giorno, mandavano in onda brani musicali e rubriche di auguri oppure ricordavano ricorrenze e feste del santo patrono concorrendo a “far respirare ai migranti l’aria di casa” ha detto Lisa Mazzi, spiegando “che il loro ruolo andava ben oltre l’intrattenimento, perché i redattori fungevano anche da assistenti sociali, esperti legali che, grazie alle loro competenze, si mettevano al servizio degli ascoltatori per aiutarli a risolvere problemi di varia natura, dall’affitto della casa ai conflitti sul lavoro, dalla scolarizzazione dei figli alla ricerca di soluzione in caso di crisi famigliari”. Il pubblico è stato rapito dall’ascolto di testimonianze dirette tratte dal bel volume su "Radio Colonia" di Roberto Sala (Utet), che ha tracciato un breve ritratto di redattrici e redattori, tra cui senz’altro spicca il nome di Lilia Bevilacqua, prima corrispondente da Berlino, poi caporedattrice a Colonia.
Luciana Mella, giornalista freelance e collaboratrice di Radio Colonia, ha poi tracciato l’evoluzione della radio dagli anni ’80 fino ai giorni nostri, quando entra in crisi con la diffusione dei satelliti e dell’antenna parabolica. Un recupero degli ascoltatori si registra con i social grazie alla condivisione dei suoi contenuti, che la rendono fra i podcast più scaricati nel 2017-18. Luciana Mella ha studiato in generale il ruolo dei social come nuovo tipo ci comunicazione autogestita e ha contato circa 300 pagine e gruppi facebook in lingua italiana in Germania, alcuni dei quali declinati al femminile. Mella ha inoltre ricordato il mensile “Click Donn 2000” e fondato da Marcella Continanza, scritto da donne per donne, che è tra i maggiori contributi giornalistici tradizionali per gli importanti.
Lucia Conti, direttora della testata online in lingua italiana "Il Mitte" nato nel 2012, ha illustrato gli obiettivi editoriali di un contenitore denso di notizie sia su Berlino che internazionali, periodico seguito anche dall’Italia. Tra gli obiettivi de “Il Mitte” vi sono quelli di “creare connessioni, senza rivalità, e di fare delle differenze un valore” e di sostenere molte iniziative italiane “come il progetto di inclusione per persone diversamente abili all’interno della società tedesca, di cui si è fatta promotrice inizialmente ReteDonne Berlino e che poi si è reso indipendente con la fondazione di ‘Artemisia’” con Amelia Massetti”.
La platea è stata particolarmente colpita dal toccante video di Eleonora Lambo - videomaker, videoartista e videoblogger; a “Da Barcellona ad Amburgo” è stato assegnato il primo premio del concorso "La mia Europa" dedicato a Fabrizia di Lorenzo, la ragazza italiana vittima dell’attentato a Berlino del 2016. Eleonora Lambo nel suo intervento “Veni, vidi, video: raccontarsi in movimento” ha spiegato come i vlog siano solo “una forma moderna dei diari di viaggio, per lei però anche un modo per ri-raccontare la propria terra da una prospettiva esterna, una forma di comunicazione dinamica e incisiva i cui contenuti vanno gestiti con responsabilità e senso etico”.
Nel rispetto della sua tradizione di favorire sinergie e contatti personali fra le partecipanti anche attraverso formati più dinamici e esperenziali, ReteDonne da riservato la parte finale della giornata a due artiste - Marina Siena e Marlis Brinkmann - che con la loro installazione “Cum radices vidulus” e il workshop "La mia valigia ha profonde radici" “hanno puntato all'indagine introspettiva sulle radici nella mobilità, raccogliendo voci e testimonianze e favorendone la condivisione”.
Uno spazio dedicato alla narrazione personale e intima, alle speranze, delusioni, disagio e nostalgia è diventato una raccolta di sguardi e riflessioni; registrate in audio o scritte le testimonianze sono andate ad arricchire le installazioni proposte fissando i contenuti della giornata in un’opera d’arte spontanea e collettiva.
La due giorni, cui ha partecipato come di consueto la Senatrice Laura Garavini e Angela Schirò neo eletta deputata al Parlamento italiano per gli italiani all’estero, si è aperta con i saluti della Direttrice dell’Istituto italiano di cultura Dott. Maria Mazza e si è conclusa con la visita al Centro di Documentazione sulla migrazione DOMiD (che presto si trasformerà in un vero e proprio museo) condotta da Bengü Kokatürk-Schuster e che Veronica Scortecci ha così commentato “Oggetti quotidiani, cassette registrate che raccontano le storie di emigranti turchi, italiani, vietnamiti in Germania, diventano pezzi da museo classificati e archiviati da ricercatori in guanti bianchi per non ledere la loro superficie. La borraccia della Deutsche Bahn contro la sete nei viaggi che duravano anche tre giorni, la vasca da bagno di plastica che passava di baracca in baracca per il battesimo dei bambini, il portabagagli in ferro, uguale a quello che usava mio padre quando si partiva per le vacanze estive. Oggetti di una storia collettiva o di mille tutte diverse”.
La presidente Eleonora Cucina, ribadendo la validità di scegliere ogni anno una città diversa per tenere l'assemblea di ReteDonne e. V. allo scopo di "ampliare la rete e di entrare in contatto con altre donne sul territorio", ha tenuto particolarmente a ringraziare “il DaMigra per il sostegno economico, la dott.ssa Mazza dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia e i suoi collaboratori Ciro Pascale e Giuseppe De Marco per la squisita ospitalità, Francalma Nieddu che ha curato la bellissima grafica, tutte le bravissime referenti, le nostre socie e le/i simpatizzanti intervenute/i, nonché le organizzatrici, le nostre tesore-tesoriere Beatrice Virendi e Alessandra Pantani, e tutte coloro che hanno contribuito a rendere speciale la nostra giornata insieme. L’appuntamento è al 2020, anno nel quale festeggeremo i 10 anni dalla fondazione della nostra rete”.
Articolo redatto grazie alla collaborazione di Eleonora Cucina


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