La cerimonia di consegna dei riconoscimenti a Patrizia Fiocchetti, Giovanna Badalassi e Mariella Nocenzi. Con un finale a sorpresa per un premio alla carriera. . .
Una piacevole atmosfera aleggiava nella sala durante la consegna dei riconoscimenti per la cerimonia conclusiva del Premio Mimosa 2024, che si è svolta a Roma il 18 marzo (Spazio Europa nella sede del Parlamento europeo). Giunta alla seconda edizione, l’iniziativa è decisamente in una traiettoria di crescita anche grazie alla sempre maggiore definizione della fisionomia nei riconoscimenti, che sono “attribuiti con una selezione assolutamente accurata da parte di una Giuria attenta e qualificata”. Carla Cantatore, responsabile dell’UDI Monteverde, associazione che ha organizzato l’evento, ha voluto così sottolineare il valore del lavoro compiuto, ringraziando per l’impegno tutte le giurate: Valentina Muià, Sveva Corrado, Anna Camaiti Hostert e la presidente Loredana Cornero, la quale tenuto a sottolineare la scelta di “figure femminili che hanno professionalità di altissimo livello e che, lontano dalle ‘luci della ribalta’, lavorano con rigore e serietà portando contributi significativi e spesso innovativi nei loro campi di azione”.
Le presentazioni delle singole esperte premiate, così come i loro discorsi di ringraziamento, hanno pienamente restituito il senso dell’iniziativa e l’originalità del Premio per come è stato declinato.
A Patrizia Fiocchetti - attivista impegnata nella cooperazione - è stato consegnato il premio per la Pace per “l’instancabile impegno nella difesa dei diritti umani e nel contrasto alla violenza di genere e il lavoro dedicato ad ottenere il compimento della Pace in campo internazionale”. Commossa, ha voluto condividere con la platea l’importanza di aver visto, in molte parti del mondo, “ la capacità delle donne di costruire ponti anche nelle condizioni più estreme e drammatiche” donne che le hanno insegnato “che la costruzione della pace si può fare quando ci sono i diritti, se c’è la giustizia e se si abbattono i privilegi”.
A Giovanna Badalassi - esperta di politiche economiche di genere - è stato attribuito il premio per il Lavoro con riferimento alla “professionalità e all’approccio di genere alle problematiche di welfare e di lavoro delle donne con soluzioni originali e coraggiose”. Nel ricordare alcune donne importanti per lei e che non ci sono più, come Fiorella Ghilardotti e Fortunata Dini, ha aggiunto “lo considero un premio non solo per me, ma anche per le tante donne che mi hanno permesso di costruire un lavoro che prima non c’era, una materia innovativa come il Bilancio di genere, perché nessuno nasce e cresce da sola”.
Il Premio alla Terra Madre è stato attribuito a Mariella Nocenzi - studiosa di politiche ambientali a livello europeo - per “l’impegno e la ricerca profusi nella scienze sociali e la coraggiosa scelta di una prospettiva della sostenibilità con ottica di genere”. Non a caso nel suo saluto ha richiamato “il significato simbolico di quello che Madre Terra ci chiede, soprattutto come donne, con la nostra funzione sociale e con una visione di futuro verso la quale c’è la preservazione delle risorse e della vita, e non abuso o spreco delle risorse”.
A sorpresa, con un fuori programma ad effetto, è stato consegnato un premio alla Carriera a chi scrive, in quanto giornalista “a tutto campo” e per “aver fatto rinascere la storica testata ‘Noi Donne’ donandole nuova e prestigiosa vita, per la costante attenzione a tutto il mondo femminile, per essere sempre maestra e sorella”.
Maria Stella Squillace, Assessora alle politiche educative del XII Municipio, ha seguito tutto l’incontro, con viva attenzione e nel suo breve saluto ha sottolineato l’importanza del costante impegno dell’Udi Monteverde nelle scuole del territorio attraverso “una rete di scopo organizzata con la collaborazione dell’XI e XII Municipio di cui l’Istituto Nino Rota è capofila; un lavoro prezioso dell’Udi, fatto in modo completamente volontario con incontri e laboratori sui temi dell’uguaglianza di genere e sulla violenza”.
In apertura dell’incontro, con il cortometraggio “Marisa Rodano. Una donna della Repubblica” di Tiziana Bartolini, la platea ha vissuto momenti di commossa partecipazione nel ricordo di una donna che, oltre ad essere stata tra le fondatrici dell’UDI e di Noi Donne, ha contribuito a battaglie decisive per la democrazia e la libertà di tutti e tutte.
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