Premio Etna 2024: riconoscimento a Marinella Fiume, autrice di 'La bambina di nome Etna'
Dalle motivazioni: "...mescolando magia, scienza e mito, ha saputo accendere nei lettori più giovani la curiosità e la passione verso le straordinarie storie dell’Etna, illustrando tra favole mitologiche e vicende contemporanee..."
Lunedi, 19/08/2024 - Nuovo riconoscimento per la scrittrice Marinella Fiume, al 30esimo Premio Etna 2024 per il libro La bambina di nome Etna L’Etna raccontata ai ragazzi, Algra editore, con le illustrazioni di Alessandro Filetti.
Questa la motivazione del riconoscimento consegnatole dalle assessore Giovanna Lo Verde e Francesca Cacciola, del comune di Linguaglossa: “Conferiamo il riconoscimento alla Professoressa Marinella Fiume, scrittrice straordinaria che, nelle pagine del libro La bambina di nome Etna, mescolando magia, scienza e mito, ha saputo accendere nei lettori più giovani la curiosità e la passione verso le straordinarie storie dell’Etna, illustrando tra favole mitologiche e vicende contemporanee, l’origine del Vulcano, le sue eruzioni storiche, i terremoti, la flora, la fauna, fino all’istituzione del Parco e all’inserimento nel World Heritage List da parte dell’UNESCO. Che sia sempre fonte di ispirazione per i giovani a esplorare e a comprendere la nostra Etna e il mondo che la circonda.”
Il libro è una preziosa opera divulgativa, piena di magnifiche illustrazioni di Alessandro Filetti, dedicato alle giovani generazioni, ma io direi perfetto anche per gli adulti o per i pochi che ancora non conoscessero il patrimonio mondiale che rappresenta l’Etna, inserito dall’Unesco nel World Heritage List.
L'autrice, partendo dalla storia vera del nonno protagonista del libro, con la sua nipotina, unisce realtà e magia della fabula, in un racconto affascinante, alla scoperta dell’universo del Mungibeddu, Muntagna, Idda, a Matri, come la chiamano gli Etnei. Il nonno Jan, alias Jan Petit, un botanico pacifista olandese in fuga dalla sua patria per il rifiuto di prestare servizio militare, allora obbligatorio, capita in un villaggio tra le pendici etnee e il mare Jonio e lì si ferma, mette su famiglia e un’azienda florovivaistica. Quando nasce la sua prima nipotina le impone, sicuramente con l’accordo della figlia Margherita, il nome di Etna, in omaggio all’Eden di pace e fecondità che aveva trovato, vivendo ai piedi del vulcano. Così la scrittrice immagina questo dialogo tra nonno e nipotina, dando vita concreta all’alleanza tra generazoni e trasportando piccoli e grandi lettori all’interno dei paesaggi dell’Etna, delle storie e dei miti, facendo un ritratto fedele della geografia dei luoghi e delle storie, dei miti e delle leggende che quei luoghi attraversano. Ogni capitolo è un dialogo tra nonno e nipotina. Jan non si sottrae alle domande di Etna, la bambina di 10 anni, curiosa e saggia. Il nonno risponde al perché del suo bizzarro nome, raccontando, capitolo per capitolo, tutto dell’Etna, venendo alla conclusione che si tratta di uno straordinario “catasto magico”, per la complessità che racchiude. Il nonno illustra la potenza e ricchezza del “catasto”, attraverso favole mitologiche e storie contemporanee, colte e popolari e l’origine del Vulcano, le eruzioni storiche, i terremoti, la natura del suolo fertile, i vigneti, i muretti a secco e gli antichi mestieri, la flora, la fauna, fino all’istituzione del Parco e all’inserimento fra le Eredità Immateriali da parte dell’UNESCO. Nonno e nipotina prendono per mano il lettore e lo conducono dentro la bellezza del paesaggio naturale, dalle storie di diavoli, ciclopi, sibille, nivaroli e altro da scoprire leggendo, ma anche verso la riflessione sul presente degli incendi e sul futuro e la salvaguardia del patrimonio universale che rappresenta l’Etna, ovvero salvaguardia dell’intero pianeta. Infine, la Fiume immagina la bambina Etna che si mette in contatto con Greta Thunberg per sostenere insieme ai suoi amici e alle sue amiche, la battaglia per il clima iniziata dalla ragazza svedese. Il libro, composto di 19 capitoli, con le bellissime illustrazioni di Filetti, ha un significato che va oltre la mera conoscenza del territorio dell’Etna e diventa prezioso testo letterario, di profondo significato culturale per riflettere insieme sul futuro del pianeta e sulla sua salvezza, sul valore dell’alleanza tra vecchie e nuove generazioni e sull’educazione alla sostenibilità e alla pace, oggi importante più che mai. È un testo da leggere a scuola, ma non solo. Pertanto, all’interno del libro vi si racconta l’Etna, come già detto, con tutte le sue sfaccettature e ricchezze, dalla biodiversità, la flora, la fauna, ai miti e ai personaggi che vivono e popolano a Muntagna, tra passato, presente e futuro per legare le nuove generazioni al grande patrimonio naturale etneo e al futuro sostenibile dell’umanità tutta. Il lettore viene stregato dalla Muntagna e dalla bellezza della scrittura e delle illustrazioni. Oggi la bambina Etna ha 20 anni, vive in Australia e lo scorso anno è stata a Linguaglossa, in provincia di Catania, dove viveva il nonno con la famiglia, alla prima presentazione del libro in cui è protagonista con nonno Jan. L’autrice, nel testo, ringrazia il Dirigente della Direzione Ente Parco dell’Etna, il Vulcanologo Salvatore Caffo, per la revisione degli aspetti più propriamente scientifici dei contenuti del libro.
La cerimonia del 30esimo Premio Etna si è svolta a Linguaglossa, guidato dal primo cittadino Luca Stagnitta, il 4 agosto scorso, nella suggestiva location del Colonnato dei Domenicani, in fronte a sua Maestà l’Etna, con una grande presenza di pubblico, di autorità civili e religione e del mondo dell’associazionismo. Un evento all'insegna dell'amore per il vulcano, a Muntagna, per gli indigeni, realizzato con il patrocinio della Regione Siciliana, dell’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, presente infatti l’assessore regionale Messina, della Città Metropolitana di Catania, Comune di Linguaglossa, Pro Loco Linguaglossa-Etna Nord | APS, Parco dell'Etna. La serata è stata condotta dal Direttore Artistico Agostino Zumbo e da Assya D’Ascoli e arricchita dalle esibizioni di Alice Ferlito, accompagnata dalle percussioni di Karym Daidone e conclusa dall’esibizione di Luca Madonia. La cerimonia, dedicata alla memoria di Turi Ragonese, del poeta Senzio Mazza e Rocco Raiti, si è conclusa con una suggestiva fiaccolata che ha illuminato il Colonnato della Casa San Tommaso, riproposizione della tradizionale chiusura della storica Festa dell'Etna. Il trentesimo Premio Etna è andato a Giulia Capocchi, Massimiliano Ossini e Lino Zani , conduttori di "Linea Bianca" e "Linea Verde - Sentieri".opera di divulgazione televisiva con la quale hanno straordinariamente contribuito alla promozione e alla conoscenza delle montagne d’Italia e dell’Etna in particolare. A ritirare le targhe - realizzate dal maestro Saro Patanè - Lino Zani e Giulia Capocchi, mentre Ossini, di ritorno da una spedizione sul K2, si è collegato telefonicamente. I conduttori hanno ribadito il loro amore per l'Etna e per le sue genti, sottolineando come l'obiettivo dei loro reportage sia quello di raccontare le storie e le esperienze di chi vive la montagna ogni giorno. Inoltre sono stati conferiti altri riconoscimenti speciali al professore Carmelo Ferlito, alla guida Alfio Mazzaglia. L'evento è stato anche l'occasione per annunciare importanti progetti per il territorio: Stefano Branca, direttore dell'INGV di Catania, ha presentato la ristrutturazione dell'osservatorio di Pizzi Deneri, e Nuccio Fontanarosa, presidente del Collegio Regionale dei Maestri di Sci - Sicilia, insieme all'architetto Giovanni Marra - hanno illustrato la realizzazione di una pista da sci sintetica a Linguaglossa.
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