Martedi, 12/12/2023 - Si è appena conclusa Più Libri Più Liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, alla Nuvola di Roma. Un appuntamento importante per appassionati e addetti/e del settore, ormai più che consolidato che, con le sue centinaia di case editrici e molteplici appuntamenti, presentazioni, talk e dibattiti, attira uno sbalorditivo numero di visitatori e visitatrici. Le cifre sono da capogiro e fanno ben sperare.
L’editoria per ragazzi/e è sempre molto presente e visibile, cosa che non deve stupire perché, come sappiamo, i/le giovanissimi/e sono lettori forti e da qualche anno si è registrata una sempre più variegata offerta di titoli di saggistica per questa fascia di pubblico. Un fenomeno quindi in crescita, apprezzato anche degli/lle insegnanti che intendono discutere e approfondire argomenti scottanti in classe o che semplicemente vogliono svecchiare i programmi e gli schemi del passato. Ormai i temi toccati sono molti: la storia, le scienze naturali, la matematica, le scienze sociali, l’etica e l’educazione civica. Alcune case editrici si focalizzano sulla storia delle donne e su tematiche di genere, nel coraggioso tentativo di colmare le lacune.
Prima tra tutte in questo campo è la proposta di saggistica per ragazzi/e di SetteNove che da anni è molto impegnata su temi come la parità di genere e la storia delle donne. Monica Martinelli, fondatrice della casa editrice giunta ai dieci anni di attività, è giustamente orgogliosa della collana di storia, curata dalla SIS, Società Italiana delle Storiche, che spazia dalla preistoria al Novecento. Sono libri importanti, magnificamente illustrati, che offrono una visione della storia al di là degli stereotipi dei vecchi libri di testo. Ma in catalogo, nella collana intitolata “Educazione di genere”, ci sono anche libri rivolti agli/lle insegnanti come Di Pari Passo. Percorso educativo contro la violenza di genere, di Nadia Muscialini, strumento didattico per un percorso scolastico che, come sappiamo, è più che mai urgente; o come Mi piace Spiderman… e allora? di Giorgia Vezzoli, che aiuta nella sfida agli stereotipi di genere; o come Una scuola arcobaleno. Dati e strumenti contro l’omotransfobia in classe di Valeria Roberti e Giulia Selmi. Le biografie di donne dimenticate dalla storia o ancora poco conosciute e studiate occupano un posto di rilievo. Tra i titoli segnalo Pioniere; le donne che hanno fatto l’Europa.
Sempre nell’ambito dell’attenzione alla storia delle donne e tematiche affini, in prima fila troviamo anche la Logos, piccola casa editrice indipendente di Modena, che propone un’interessante serie di biografie di artiste e autorevoli donne del passato, sontuosamente illustrata da Anna Paolini: da Artemisia Gentileschi alle meno conosciute Giovanna Garzoni, Maria Sybilla Merian e Santa Caterina de’ Vigri. Da segnalare la biografia di Adriana Prolo, la fondatrice del Museo del Cinema di Torino.
La casa editrice Lapis porta avanti il suo ricchissimo e variegato “Progetto Scuole”, nel cui ambito si può trovare un’imponente e articolata scelta di testi pensati per favorire la discussione in classe su temi legati alla storia, all’etica e all’educazione civica. In questi ambiti, non prescinde dall’inclusione delle donne e ne inserisce i racconti in prima persona tra gli esempi virtuosi da seguire in Giusto o Sbagliato? e in Tutto il bene che puoi fare, entrambi di Chiara Valentina Segrè e Marco Annoni.
Il Becco Giallo ormai può sfoggiare una lunga lista di titoli di biografie di donne, in versione graphic novel molto colorata e accattivante. Si spazia dalla poesia, alla letteratura, dal palcoscenico alla scienza, dal giornalismo all’attivismo, con grande attenzione all’inclusione delle disabili e delle donne nere. Quindi: Saffo, Alda Merini, Emily Dickinson, Alice Walker, Audrey Hepburn, Virginia Woolf, Angela Davis, Christa Wolf, Anna Politokskaja e Margherita Hack, per citarne alcune. Non mancano anche nomi relativamente meno noti, come quello della ballerina disabile Simona Atzori, e della teologa e attivista cattolica di inizio Novecento, Elisa Salerno. La lista degli editori che dedica spazio a questo tipo di libro per fortuna è lunga e in costante aumento: di sicuro è palpabile l’entusiasmo e l’ottimismo dell’editoria del settore per questo filone.
Per concludere, vale la pena di citare Diritti umani, di Yayo Herrero, uscito per i tipi di Quinto Quarto. Si tratta di un albo illustrato che parla di concetti importanti agli adulti del futuro come i diritti dell’infanzia e delle persone LGBTQ, la parità di genere e le sfide future. Sono argomenti urgenti, ma di non immediata accessibilità per un pubblico di bambini/e e di adolescenti, e quindi è ancora più encomiabile il coraggio di presentarli in maniera accattivante. Un altro applauso a Quinto Quarto anche per L’Arte del Drag, che ripercorre la storia dell’arte del travestimento e racconta così anche le vicende di molti pionieri del movimento per i diritti delle persone LGBTQ.
A mo’ di chiosa, qualche commento sull’organizzazione della Fiera: i punti ristoro sono troppo pochi per il numero di visitatori, che sono così costretti a fare lunghissime file in piedi. All’ora di pranzo, chi si è portato qualcosa da casa (per evitare le code di cui sopra), cerca invano una panca e un tavolino per consumare il suo pasto. I tavoli e le sedie sono in numero insufficiente, quindi tutti si siedono per terra, chi nei corridoi, chi nello spazio antistante i bagni e i caffè. Un bivacco un po’ triste, bisogna ammettere.
Inoltre, poiché non è disponibile acqua potabile neanche nei bagni (così ci hanno detto al punto informazioni), si deve fare la coda per poter acquistare anche solo una bottiglietta di minerale.
Certo, oggi come oggi, si pensa anche all’impatto ambientale delle iniziative culturali e, in questo caso, si è costretti a domandarsi quante migliaia di bottigliette di plastica questa Fiera abbia aggiunto ai già mastodontici quantitativi di rifiuti di Roma.
Una domanda legittima e che stride con i buoni propositi di molti editori, sempre più attenti alle questioni ambientali, che sottolineano che evitano la plastica per avviluppare i volumi, che usano inchiostri eco-compatibili e così via.
Infine, i corridoi tra gli stand sono strettissimi, la gente si accalca, spinge… siamo proprio sicuri che questo sia il modo migliore per promuovere la lettura e dare risalto al lavoro degli espositori? L’appuntamento è per il prossimo anno. C’è fame di carta e questo è un dato decisamente positivo!
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