Venerdi, 24/03/2017 - Si tratta di una disamina, libera e aperta, col taglio del pensiero femminile, sul carattere della filosofia occidentale, con Aristotele a emblema costitutivo di quella logica e anche virtù fondativa del senso dell’essere, di cui le donne ne risultano (una) mera funzione. Nel fare e disfare continuo quel tessuto connettivo pensante, di cui si è naturalmente dotati, è possibile cogliere e maturare un’ottica, non tanto eversiva in sé, ma soprattutto capace di mostrarne le ragioni e i limiti, anche tramite i contributi di una tradizione femminile, che si mostra con una propria analitica alternativa, capace di scardinare l’impalcatura strutturale, presunta neutra. Da qui, l’attenzione alle parole stesse, anche nel loro fondamento etimologico, per svelarne ciò che già spesso la radice mostra e che negli innesti culturali ne assume quel significato, proprio o improprio, di cui ogni espressione linguistica si carica, come sostegno quasi indissolubile. Così in un’archeologia semantica, esplicitata per quel che si può, si delinea qui una sorta di mappa concettuale, in cui l’essere umano (occidentale) si muove ed esercita ruoli e funzioni. Ne è paradossale il destino della stessa parola virtù che si erige a regola complementare per un viatico comportamentale degli uomini e delle donne. Infine, il lavoro si misura altresì nello sperimentare una (propria) tipologia di narrazione del Sé, mettendo così in atto sia quel possibile superamento degli steccati disciplinari sia quella coscienza personale, che ne matura l’orizzonte e se ne fa portatrice sana per vissuto e vicenda soggettiva.
L’invidia di Aristotele ovvero della virtù (femminile)
di Patrizia Caporossi
Pagg 97 (inclusive di bibliografia/sitografia)
SOMMARIO:
Pre-fazione. La frattura (4); Per supplenza (9). 1. L’atto mancato (16); Variante storica (19). 2. Il corpo dà forma (23); Quella linea del Sé (26). 3. L’anima della materia (31); La sorella cieca (35). 4. Tutto il bene del mondo (40); Una rivelazione (44). 5. L’esperire quotidiano (50); Certa ri-nascenza, (54). 6. La politica di senso (58); Nel paradigma (61). 7. Una narrazione (66); Alla resa (70); Post-fazione. Se la felicità (75); Come nella vita (79).
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