Mercoledi, 13/06/2018 - A leggere la notizia che all'on. Vincenzo Spadafora , deputato del Movimento 5 stelle, è stata assegnata la delega a Pari Opportunità e Giovani, non stupisce tanto il fatto che sia il primo uomo che abbia questo mandato, quanto che nel suo curriculum non rileviamo competenze o esperienze che possano spiegare questa decisione, poichè le uniche che risultano dal suo CV sono quelle sui diritti dei minori.
Le PO, Pari Opportunità, sono un principio giuridico inteso come l'assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.
Per la loro realizzazione, quindi, il Dipartimento delle PO (come si legge anche dal sito ) provvede agli adempimenti riguardanti: l'indirizzo, la proposta e il coordinamento delle iniziative normative e amministrative in tutte le materie attinenti alla progettazione e alla attuazione delle politiche di pari opportunità, indirizzo, proposta e coordinamento che vengono dati da colei o colui che ha queste deleghe.
Ora ci piacerebbe sapere quali indirizzi e quali linee politiche può dare chi non si è mai occupato nella sua vita di tematiche di genere, di LGBT, di disabilità (ah è vero su questo abbiamo l'altro Ministro che si occupa di famiglia...) e di tutte le discriminazioni che può subire una persona o un gruppo di persone, in virtù della loro appartenenza ad una determinata categoria.
L'Italia, lo ricordiamo, è all'82mo posto, nel World Economic Forum nel ‘Global Gender Gap Index 2017’, su 144 Paesi presi in esame in fatto di uguaglianza di genere, rapporto che mette a confronto non solo occupazione, ma anche istruzione, salute, rappresentanza politica e violenza contro le donne. Meglio di noi anche Grecia, Belize e Madagascar. In Europa fanno peggio solo Cipro e Malta.
Anche per quanto riguarda la tutela dei diritti delle persone omosessuali, trans, bisex e intersessuali, benchè l'Italia nell'ultimo anno abbia migliorato la sua posizione nella classifica Rainbow (rapporto annuale ILGA-Europe che si occupa di monitorare i diritti LGBT nei Paesi Europei, passando dal 34esimo al 32esimo posto (grazie all'approvazione della legge sulle unioni civili), si evidenzia che c'è ancora molto da fare se si pensa che nel report il nostro Paese ha un punteggio molto basso, inferiore a paesi come l’Albania (33%), la Bosnia (31%), il Kosovo (30%) e il Montenegro (39%).
Per non parlare poi del tema delle discriminazioni fondate sulla razza e l’origine etnica: sappiamo quanto lavoro c'è da fare per vigilare sull’operatività degli strumenti di tutela che negli anni sono stati messi in campo e per promuovere nuove azioni volte a rimuovere questo tipo di discriminazioni analizzando anche il diverso impatto che le stesse hanno sul genere e il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso, come da anni sta facendo, ma in maniera ancora insufficiente, l'UNAR.
Sempre che in questo governo qualcuno se ne voglia occupare, a meno che non si pensi che l'unica politica sia quella dei respingimenti.
Questi sono solo alcuni dei problemi di cui si dovrà occupare l'onorevole Spadafora.
Ci chiediamo, scorrendo il suo curriculum, con quali competenze? con quali pregresse esperienze?
Purtroppo ancora una volta, e non solo con questo governo, dobbiamo rilevare quanta poca importanza viene data a questi temi sia non riconoscendo loro dignità, negando un Ministro o una Ministra che se ne occupi a pieno titolo e relegandone i contenuti alle sole deleghe ad un sottosegretario, sia rispetto ad una scelta di persone che non hanno una storia che garantisca la realizzazione piena delle Pari Opportunità nel nostro Paese così come ci impone la nostra Costituzione.
Ancora una volta quindi, sono la Cenerentola della politica.
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