Domenica, 23/12/2018 - Onda si chiama il primo racconto di Elena Rossi, che dà il titolo a tutto il libro. Onda, come quella del mare che di continuo segue l’altra e che, senza soluzione di continuità, con il suo placido o impetuoso perpetuo andare, unisce le due sponde del Mediterraneo.
Si tratta di nove racconti, di nove storie, di nove donne, bambine, ragazze che dal nostro mare nascono, arrivano, muoiono, risorgono, come la Venere cantata da Ungaretti.
Scrive Erminia Dell’oro nella prefazione al volume “Donne costrette a lasciare il proprio paese, gli affetti, affrontando drammatici viaggi, donne spesso ridotte a merci da trasporto. Ma in tanto buio brillano piccole luci, le luci dell’accoglienza, nei fortunati casi in cui si è accolti in strutture adeguate in cui si prodigano volontari, assistenti sociali, medici, mediatori culturali, strutture in cui il valore grande, prezioso, terapeutico è l’ascolto. Ed è l’ascolto che viene anche inconsciamente chiesto, se si riesce finalmente a parlare, sciogliendo l’infinito silenzio”.
Canti di dolore, di disperazione, di rabbia, ma anche di speranza e di resurrezione. Nel primo racconto Souad, incinta al nono mese, scappa dalla Libia su un barcone e fa nascere la sua bambina in mezzo al mare in burrasca, mare che si placa, miracolosamente, al primo vagito della piccola Mauj. Lo sconforto dilaga in Risvegli, con la scia del sangue di Khadija, costretta dal marito, ricco medico, all'infibulazione e dalla sua scelta disperata di ridurre tutta la sua vita ad una American express e ad un niqab, che ridurrà “il suo mondo a una finestrella di quattro centimetri per dieci.”
Il carcere, i centri di prima accoglienza, i minori non accompagnati, le operatrici che lavorano con passione e coraggio sono le protagoniste di storie accompagnate dal rancore, dalla violenza, dall'amore, dalla sofferenza, sorelle vicine raccontate da Elena Rossi con empatia ed affetto.
E con Silvia Romano sempre nel cuore.
Elena Rossi – ONDA e altri racconti
COSMO IANNONE EDITORE
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