Nome di battaglia Estella. Teresa Noce, una donna comunista del Novecento
Giovedì 11 marzo 2021 presentazione on line del libro di Anna Tonelli uscito con l'editore Le Monnier
Martedi, 09/03/2021 - Giovedì 11 marzo 2021 - ore 17 - presentazione del libro di Anna Tonelli dal titolo "Nome di battaglia Estella. Teresa Noce, una donna comunista del Novecento" (Editore Le Monnier) per iniziativa della Fondazione Gramsci. Durante l'incontro l’autrice dialoga con Patrizia Dogliani, Alexander Höbel e Michela Ponzani. Diretta streaming: sulla pagina Facebook della Fondazione Gramsci onlus - sul sito www.fondazionegramsci.org
Dalla presentazione on line. "La biografia di Teresa Noce, che esce a ridosso del centenario della fondazione del PCI, è considerata una chiave di lettura fondamentale per seguire alcuni passaggi storici del Novecento. L’identità comunista è la cifra distintiva di questa 'rivoluzionaria professionale' (come lei stessa si è definita nella sua autobiografia del 1974), ma il suo percorso politico ed esistenziale va oltre la militanza nel partito. Anna Tonelli delinea un ritratto particolareggiato di Teresa Noce, protagonista e testimone del suo tempo, che ha ricoperto negli anni una molteplicità di ruoli: operaia, segretaria della prima sezione comunista torinese di Porta Palazzo, agitatrice, attivista antifascista in Francia dove ha organizzato la clandestinità, partigiana, deportata, leader sindacale dei tessili, deputata, romanziera, autrice della prima legge sulla tutela della maternità delle lavoratrici. Ma anche una donna dalle grandi passioni, politiche e private, fedele ai valori del comunismo, anche quando il PCI la estromette per essersi opposta alla decisione del marito Luigi Longo di chiedere l’annullamento del matrimonio a San Marino a sua insaputa. L’autrice intende 'aggiungere un tassello a quella storia del Novecento delle italiane «ancora da raccontare»', come scrive nell’introduzione, attingendo a una vasta gamma di fonti, tradizionali e soggettive: dagli scritti di Noce (anche romanzi e racconti letterari) alle carte di polizia, ai documenti giudiziari, ai verbali di partito e agli atti parlamentari, senza dimenticare articoli di stampa, film, vignette, documentari".
L’autrice Anna Tonelli è professoressa ordinaria di Storia contemporanea presso l’Università di Urbino Carlo Bo, dove insegna anche Storia dei partiti e dei sistemi politici. Si occupa di storia culturale e di storia politica e sociale, con un’attenzione particolare verso la mentalità, il costume, la memoria. È direttore responsabile della rivista «Novecento.org» e direttore scientifico dell’Istituto di Storia contemporanea di Pesaro. Ha scritto numerose monografie e altrettanti saggi e articoli. Fra i suoi libri più recenti, pubblicati per i tipi di Laterza, A scuola di politica. Il modello comunista di Frattocchie, 1944-1993 (2017); Per indegnità morale. Il caso Pasolini nell’Italia del buon costume (2015); Gli irregolari. Amori comunisti al tempo della Guerra fredda (2014); Falce e tortello. Storia politica e sociale delle Feste dell’Unità, 1945-2011 (2012).
INDICE
Introduzione 1. Teresa pubblica
I primi scioperi da adolescente; Dalla Gioventù socialista al PCd’I; Le strade della clandestinità; La scuola leninista; Teresa diventa Estella; In Spagna: la «Stella d’oro delle Brigate Garibaldi»; Una pericolosa propagandista comunista; I campi della morte; Libera dopo la Liberazione; Un esempio alla scuola di partito; Il lavoro alla Costituente; L’attività parlamentare: la legge sulla tutela della maternità; A capo del sindacato dei tessili; Dal telaio alla macchina da scrivere; Una rivoluzionaria allo specchio; Gli ultimi anni 2. Teresa privata
Lo studio da autodidatta; Tra casa e rivoluzione; Lui borghese, lei proletaria: sboccia l’amore; La «ragazza madre comunista»; Le confidenze nel periodo spagnolo; I figli tra Mosca e Parigi; Compagne, partigiane, operaie, sorelle, amiche; Casa o lavoro?; L’annullamento del matrimonio nella Repubblica di San Marino; Imparare a dire di no; Più femminista delle femministe; Rappresentazioni: reginetta del Cominform o Befana antifascista?
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