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Noi Donne su Vita-Mine vaganti, la rivista on line di Toponomastica femminile

Noi Donne su Vita-Mine vaganti, la rivista on line di Toponomastica femminile

L'articolo di Marika Banci parla di Noi Donne nell'articolo dal titolo 'La rivista femminista più longeva d'Italia'

Mercoledi, 08/05/2019 - ‘La rivista femminista più longeva d’Italia’ è il titolo del bell’articolo di Marika Banci dedicato alle riviste politiche delle donne che inizia il suo excurs partendo dai movimenti femministi che hanno creato “un nuovo immaginario, in cui la donna finalmente prendeva voce, insieme ad altre donne, sperimentava, si metteva in gioco” e che hanno “costruito una ricca rete di cultura femminile che prima non esisteva”.
Molte le riviste nate dalle elaborazioni di questi gruppi - Effe, Aidos, Grattacielo, L’Orsaminore, Limentetimena, Quotidiano donna, Leggere donna, Lilith, via Dogana - e che “hanno dato una lettura alternativa, personale e adottato linguaggi diversi permettendo al femminismo di quegli anni di scontrarsi, unirsi ed evolversi”. Banci si sofferma in modo particolare su Noi Donne e scrive “tra tutte queste riviste, una spicca per la sua storia originale e longeva: si tratta di Noi Donne, la rivista italiana con la tradizione più lunga e ancora edita online”.
Nel raccontare Noi Donne, l’articolo parte dalla sua genesi - Parigi 1937 -, e gli riconosce “una tradizione così longeva che anticipa addirittura il movimento femminista italiano di seconda generazione, riallacciandosi a una tradizione politica fortemente di sinistra”.
Che dire alla brava Marika Banci, che ci auguriamo di conoscere presto, se non GRAZIE. Grazie per aver parlato di NOIDONNE in modo corretto e dopo un attento lavoro di analisi e consultazione.
Un altro grazie va a chi ha pubblicato l’articolo: Vita-Mine vaganti, rivista on line di Toponomastica femminile. Questa associazione non ha bisogno di presentazioni: ha aperto una strada che da anni tante donne e tante e realtà territoriali stanno percorrendo, unite nel perseguire l’obiettivo di restituire dignità alle figure femminili di ieri e di oggi, valorizzando competenze e carriere che la storia ha tenuto nascoste.
La rivista, con la direzione di Giusi Sammartino e Maria Pia Ercolini, esce con cadenza settimanale - il numero 8 è del 4 maggio - e nel presentarsi definisce la sua linea editoriale: “All’interno del mondo militare, per mina si intende un ordigno bellico che esplode nel momento in cui viene a contatto con qualcuno/a. Nel nostro caso, invece, ciò che ci prefiggiamo di far esplodere sono le riflessioni, proprio nelle menti di chi inciampa nei nostri articoli. Riflessioni queste che vogliono fornire a chi legge nuove energie intellettuali (vita-mine appunto), nuovi punti di vista, nuove prospettive”.
L’intento della rivista è di restituire “alla memoria le storie di donne cadute nell’oblio”, farsi “portavoce delle minoranze”, distruggere e decostruire “gli stereotipi”, rileggere “la storia adottando punti di vista lontani rispetto a quelli canonicamente conosciuti”.
Vita-Mine vaganti è uno spazio aperto che una sola limitazione “non sono ammessi atteggiamenti discriminatori e/o offensivi”.
Non possiamo che essere d’accordo!
Una nuova iniziativa editoriale merita sempre apprezzamento, ancora di più se è al femminile. Quindi vi facciamo tanti auguri, amiche di Toponomastica femminile: che questa nuova attività vi regali le soddisfazioni che meritate.




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