Venerdi, 28/06/2019 - Il 20 giugno del 1979 Nilde Iotti venne eletta Presidente della Camera dei Deputati. Era la prima volta che, in Italia, ad una donna era affidato un ruolo così prestigioso e di responsabilità. La Fondazione a lei intitolata ha voluto segnare questo anniversario con un evento tenutosi alla Camera dei Deputati. Abbiamo raccolto le parole di Livia Turco, tra le fondatrici e Presidente della Fondazione e già parlamentare oltre che ministra, dopo la manifestazione.
“La Fondazione Nilde Iotti ha proposto un ricordo a più voci per il dovere della memoria, per la gratitudine verso il bene che ha fatto per il nostro Paese ma soprattutto per riflettere sulla sua eredità, sulla sua vivente lezione. Se fosse qui con noi oggi,in questo nostro tempo Nilde Iotti sarebbe una ‘guerriera’ impegnata su vari fronti. Sarebbe in prima linea a combattere per una Europa Unita e per avere istituzioni Europee forti ed efficaci. Lei che è stata una costruttrice dell'Europa unita sarebbe un prima linea per difendere i valori costituzionali a partire dalla centralità del Parlamento. Lei che e stata una riformatrice con il Vangelo della Costituzione sempre in mano sarebbe in prima linea per difendere i diritti delle donne. Lei che non amava definirsi femminista ma che ha avuto sempre un legame fortissimo con le donne. Le sue battaglie sono note: dalla Costituente alla legge per le pensioni alle casalinghe, per il divorzio, per un nuovo diritto di famiglia. Negli ultimi anni ci fu accanto. Volle essere accanto a quelle che lei chiamava le giovani compagne. Ed io le sarò sempre grata di quel giorno che, da Presidente della Camera, ruppe il protocollo e volle essere con noi in piazza davanti al Pantheon a Roma per lanciare la proposta di legge di iniziativa popolare “Le donne cambiano i tempi”. Eravamo donne comuniste e quella legge raccolse in breve tempo 300.000 firme. Poi le consegnammo a lei, che le accolse con grande soddisfazione da Presidente della Camera. Ora è la legge 53 /2000 ed il Testo Unico sulla Maternità. Sostenne la Carta delle donne comuniste, si impegnò per ottenere la legge contro la violenza sessuale ed anche le quote nella riforma della legge elettorale sui sindaci del 1992, quando le introducemmo per la prima volta, suscitando una aspra discussione tra le donne, le definì ‘Norme di garanzia democratica e non norme di tutela’. È stata una donna di dialogo e confronto e ci lascia in eredità la sua eleganza della politica. Eleganza dell'animo, delle parole, delle relazioni umane e delle forme. Le ho avuto molto bene”.
Immagini dalla pagina FB della Fondazione Nilde Iotti
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