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Nasce Arufabetto, al servizio dei talenti letterari e della passione per la scrittura

Nasce Arufabetto, al servizio dei talenti letterari e della passione per la scrittura

Aiutare lo sviluppo della creatività con attività studiate da esperi dell'editoria, dal coaching allo scouting e un blog letterario aperto e indipendente. Francesca Silvestri spiega la genesi e gli obiettivi di un'iniziativa innovativa

Mercoledi, 17/01/2024 -

Hanno scelto un nome un po’ curioso, Arufabetto, dando vita ad un’iniziativa che intende offrire "servizi di editing, revisione, valutazione e coaching letterario a chi ha un testo inedito o è al suo esordio letterario". Sono un gruppo di editor professionisti e tra loro c’è Francesca Silvestri, da molto tempo amica di Noidonne. Un curriculum di tutto rispetto nel campo dell’editoria, quello di Francesca: alla guida della casa editrice ali&no da lei fondata e scrittrice lei stessa. Il suo “L’arrocco”, pubblicato da Les Flâneurs (2022), continua ad ottenere positivi riscontri nelle presentazioni organizzate in varie città. La intervistiamo per avere informazioni su questa nuova avventura editoriale.

Prima di tutto il nome: perché avete scelto Arufabetto?

Quando si decide di iniziare una nuova avventura, così come quando si chiude un libro, il titolo è fondamentale. Ogni nome sembra già sentito, già sfruttato o addirittura banale. Stavolta abbiamo deciso di puntare sulla curiosità, cercando di non scadere nell'ovvietà e andando a cercare qualcosa di inconsueto e originale in un'altra lingua: アルファベット, in Rōmaji Arufabetto, è la parola con cui in giapponese viene chiamato l’alfabeto latino. Non abbiamo scelto questo nome perché abbiamo una particolare passione per la letteratura orientale. Né lo abbiamo fatto solo per il suono. Piuttosto, il nome descrive bene il nostro sguardo verso quello che leggiamo: uno sguardo esterno, curioso e insieme carico di aspettative. Un intento programmatico che corrisponde ad azione concreta, poiché dietro ogni testo si nasconde sempre un’idea degna di essere condivisa con altre persone. Ci rivolgiamo pertanto e di preferenza agli autori e alle autrici: a coloro che desiderano avere una valutazione professionale sulla loro opera o un parere qualificato sulla propria scrittura; a chi ha bisogno di una consulenza per meglio impostare il proprio lavoro, ma anche a chi desidera di essere accompagnato, durante il processo creativo, verso l’obiettivo che si è prefissato; a quelli e quelle che hanno già pronto un manoscritto e, prima di consegnarlo in mano a terzi (un’agenzia, una casa editrice, i futuri lettori), vogliono evidenziare i lati migliori della propria scrittura tramite un intervento di editing o di revisione.

Da cosa nasce l’idea e quali obiettivi vi siete dati?

Tutto è nato dall'esigenza riscontrata, soprattutto in casa editrice, negli ultimi anni: la crescente attenzione verso l'autore (soprattutto se al suo esordio) e la sua creatività, contestualmente all'aumento della domanda (e l'esigenza) di curatela editoriale professionale indipendentemente dall'esito di pubblicazione. Così, insieme a Daniel Abbruzzese, Sarah Daviddi e Gigi Corsini, con cui da anni condividiamo le stesse professionalità, abbiamo pensato di unire le nostre competenze e formazioni culturali in un comune progetto fondando Arufabetto. Alla base c'è un concetto molto semplice: siamo fermamente convinti che chi scrive, qualunque cosa scriva, è una risorsa, perché mantiene viva la nostra lingua e, di conseguenza, il complesso, articolato mondo della cultura, un mondo vivace, in continua trasformazione e soprattutto non omologato, in cui ognuno si può sentire libero di esprimersi con il proprio stile di scrittura. Scrivere per ritrovare se stessi, scrivere per raccontare, scrivere per essere ascoltati, scrivere per superare un dolore, scrivere per sorridere o per protestare: ognuno ha una motivazione precisa per compiere questo speciale atto di comunicazione con il lettore. Ci siamo quindi dati il compito di trovare il punto di equilibrio che permette alla scrittura di funzionare, a chi scrive di rivelare la propria unicità. Controcorrente, continuiamo a credere che ognuno abbia uno stile unico e assolutamente personale. Essere a fianco dell’autore e veder comparire nuove idee, nuove possibilità, è un’avventura cui non siamo capaci di resistere. La frase che abbiamo messo in apertura del sito Non dirmi che la luna splende, mostrami il riflesso della sua luce nel vetro infranto racchiude proprio il senso più alto della scrittura in cui crediamo: non limitarti a descrivere, ma mostra attraverso i sensi (tutti) ciò che senti davvero. Certo, se a dirlo è Čechov può sembrare fin troppo scontato, ma l'obiettivo, o almeno una parte di esso, non è irraggiungibile!  

Arufabetto è un’iniziativa imprenditoriale o culturale?
È un po' entrambe le cose. Nasce da un'idea imprenditoriale legata a un segmento ben preciso della filiera culturale, quella dei mestieri del libro, non promette la pubblicazione sicura, né offre servizi di agenzia letteraria, ma contribuisce a sviluppare creatività e competenze letterarie. In questo senso Arufabetto ha anche un ruolo non marginale nella formazione di nuovi autori, un'azione di scouting letterario, e non ha a che fare con l'uso, oggi ipersfruttato o demonizzato, dell'intelligenza artificiale. Un aspetto molto interessante è l'aver inserito anche la disciplina del Coaching letterario, tanto articolata quanto flessibile, che coinvolge uno spettro di competenze che va dalle neuroscienze, alla mindfulness, all’arte retorica sviluppatasi nelle varie culture, utile per facilitare lo sviluppo dell’opera o superare le fasi di blocco (di ispirazione, di sviluppo dei personaggi o della trama), ma anche la sindrome della pagina bianca. In più abbiamo pensato di inserire un blog letterario dove affrontare, di volta in volta vari argomenti legati proprio alla filiera del libro o ai loro protagonisti che, nei nostri obiettivi, dovrebbe divenire una piattaforma di confronto aperta e indipendente.

Intervista a cura di Tiziana Bartolini


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