Venerdì 18 marzo Palazzo Serra di Cassano ospita l'incontro di presentazione del volume dedicato a studi e approfondimenti su alcune grandi autrici del secolo
È prevista a Napoli per venerdì 18 marzo la presentazione di “Sguardi sul Novecento”, libro edito da Homo Scrivens e realizzato a cura della filosofa Esther Basile. Eloquente il sottotitolo "Un percorso tutto al femminile con studi e approfondimenti su alcune fra le più grandi autrici del secolo".
L’incontro sarà ospitato a Palazzo Serra di Cassano (Via Monte di Dio, 14) e al Tavolo dei lavori - insieme alla curatrice - ci sarà il Patriarca dei cattolici armeni, Sua Eccellenza Boghos Zekiyan di Istanbul, con gli interventi di Maria Rosaria Rubulotta, Lucia Stefanelli Cervelli, Luisa Festa, Rita Felerico, Maria Antonietta Selvaggio, Daniela Mainenti, Aldo Putignano. L'incontro darà moderato da Carmela Maietta e sono previste le letture di Anna Maria Ackermann.
“Oggi più che mai la storia ci sovrasta - osserva Basile - e gli spunti che emergono dal ‘900 ci impongono riflessioni ed azioni, a partire da eminenti intellettuali che si interrogano da anni sul valore della cultura, Da Dacia Maraini a Giuliana Sgrena, per fare qualche nome”.
Per la curatrice e filosofa “la letteratura si converte in fuga salvifica dalle costrizioni del tempo esteriore e dei suoi limiti, in ricerca di equilibrio interiore, in libertà assoluta dello spirito, non più obbligato a ricercare consensi al di fuori di sé.
Con la liberazione individuale la letteratura e la filosofia forniscono alla studiosa e agli studiosi la possibilità d’inserirsi nel tessuto sociale e di conseguenza nella storia culturale, uscendo definitivamente dallo spazio degradato dell’altro.
Facendo un salto - continua - vorrei sottolineare come con la Weil ci impossessiamo di un richiamo, adoperando una riflessione sulla poesia e sulla filosofia come riferimento al ‘fare’. Può esserci una sistematicità che garantisca a tutti noi l’autonomia del pensiero. In questo i pensatori ed i poeti e le pensatrici o filosofe o scrittrici, recuperano l’esperienza del passato per condurci verso nuove tendenze. Ed ecco che il pensiero sostenuto da Ortese e Weil restituisce a noi dei significati e dei limiti. C’è un iniziale affetto per il passato ed il filosofare deve dare un forte avviso di necessità. Valery, per esempio, ci ricorda la condizione in cui si trovò il poeta quando dovette decidere di sé come poeta: tutti i posti erano occupati e lui si trovò a cercare altre strade. Forse anche questa deviazione è stata la vita della Weil, basterà leggerla per capire che la sua parola scorre su se stessa, verso qualcosa che dobbiamo ben decifrare. Tutte le poetiche hanno un aspetto intenzionale, la letteratura contemporanea appare con un grado di consapevolezza che determina un tempo nuovo di riflessione contro un modo di processi riduttivi, di processi in cui conta il rigore del sistema e non la vita dell’arte”. Entrando più in profondità Basile specifica “scoprire ciò che si nasconde in un testo, con il suo ritmo concreto e tangibile, proietta qualsiasi opera letteraria o filosofica in un divenire”.
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