Uscito per la prima volta nel 1981, a sei anni dalla morte di Anna Magnani, il libro racconta una tra le attrici più famose del cinema italiano
Uscito per la prima volta nel 1981, a sei anni dalla morte della protagonista, il libro ha il pregio di raccontare la donna che, per oltre mezzo secolo, incarnò il personaggio più famoso del cinema italiano.
La popolana focosa di Roma città aperta, ma anche la protagonista di film come Bellissima di Luchino Visconti, di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini e di tanti altri titoli passati alla storia. Un'attrice sempre fuori dagli schemi, impulsiva, umana che affascinò generazioni di spettatori in tutto il mondo. Il lavoro di Governi ci restituisce, così l’immagine complessa, talvolta contraddittoria, di una figura indimenticabile. Di lei l’autore ricostruisce con accuratezza tutta la vicenda biografica:gli amori travolgenti, i successi, le gioie, i dolori, le speranze.
Il racconto si apre con l’immagine di una bambina che cammina per mano ad una vecchietta, a Roma nei pressi del Campidoglio, cantando ‘Reginella’. Di quella bimbina, Governi indaga le origini, descrive l’assenza della figura materna e di quella paterna (che Anna non ha mai conosciuta), racconta l’infanzia con la nonna e le zie. Tutta l’esistenza dell'attrice viene narrata minuziosamente. Non soltanto la parte più nota, quella segnata dai grandi successi cinematografici e dai premi, ma anche i primi passi nel mondo del teatro sono evocati con ricchezza di particolari. Dalla prima scuola di recitazione, alle tournée in giro per l’Italia, dall’avanspettacolo con i fratelli De Rege, fino al momento in cui diventa una protagonista assoluta del cinema.
Giancarlo Governi regala a lettore una Anna Magnani che diventa inevitabilmente Nannarella e trova il suo spazio senza emulare o rubare la scena a nessuno. Anzi, regala un personaggio che solo lei ha potuto immaginare e interpretare pieno di umanità e di fragilità, a tratti malinconico. Dietro al riso con cui l’attrice si manifesta c’è spesso la parte più nascosta della donna Anna. Un aspetto, questo, che l’autore non manca di descrivere con un tono ora ironico, ora più amaro.
I personaggi che incrociano la strada di Nannarella sono tantissimi, tutti descritti con cura. Da Aberto Sordi a Vittorio De Sica, da Marlon Brando a Fellini, da Aldo Fabrizi a Tennessee Williams. E poi, ci sono i suoi grandi amori: il marito, Goffredo Alessandrini, l’attore Massimo Serato e, naturalmente, Roberto Rossellini. Tre relazioni burrascose, vissute quasi sull’orlo della follia, sempre seguendo l’istinto, proprio come avrebbero fatto le donne che interpretava sul grande schermo. E proprio in questo aspetto, forse, sta gran parte del fascino di Anna Magnani.
Nel suo carattere, nel suo buttarsi anima e corpo in tutto, nel suo essere così vera, così simile a suoi personaggi. Insomma, il libro ripercorre qualcosa che è rimasto indelebile nella memora degli spettatori e che non è mai cambiato. Al punto che, a 35 anni dalla sua morte, i ricordi di Nannarella è vivissimo e la sua storia è più attuale che mai.
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