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La storia dei soldati della Wehrmacht che ebbero il coraggio di disobbedire

La storia dei soldati della Wehrmacht che ebbero il coraggio di disobbedire

In “Partigiani della Wehrmacht” di Mirco Carrattieri e Iara Meloni la storia poco nota dei soldati tedeschi che disertarono e di quelli che si unirono alla nostra lotta di Liberazione

Mercoledi, 13/10/2021 - Partigiani provenienti dalle file della Wehrmacht? Tedeschi nella Resistenza italiana? È un tema davvero insolito, visto che i tedeschi, in quanto soldati occupanti, per la maggioranza degli italiani rappresentarono, dopo l'8 settembre 1943 e durante i venti mesi del dominio nazionalsocialista in Italia, il volto del nemico.
Eppure diversi militari appartenenti alle forze del Terzo Reich scelsero la diserzione e si unirono alle bande partigiane. Persone di diverse nazionalità che lasciarono la divisa e, rischiando la vita, combatterono per la nostra Liberazione a fianco dei partigiani italiani.
Tra le complessità del secondo conflitto mondiale in Italia va conosciuta anche la realtà dei circa 10.000 soldati tedeschi del fronte italiano che hanno compiuto la scelta di disertare. E alcuni di loro, oltre mille, sono addirittura passati a combattere dalla parte della Resistenza, sfidando la severa  giustizia militare nazista ma anche le comprensibili diffidenze dei partigiani.
Ora "Partigiani della Wehrmacht", un volume collettaneo curato da Mirco Carrattieri e Iara Meloni e edito da Le Piccole Pagine, ci racconta la loro storia. Dopo le suggestioni di Battaglia e Pavone, e alcuni pionieristici studi locali si tratta del primo libro in italiano che offre una sintesi del fenomeno.
Il libro vede una prefazione di Lutz Klinkhammer che inserisce il fenomeno nel novero della Resistenza tedesca, una intro dei curatori che esaminano l'evoluzione della memoria pubblica sul tema, e un capitolo di sintesi di Francesco Corniani che analizza le carte dei tribunali militari tedeschi.
Seguono tredici saggi di quindici autori, per lo più giovani studiosi, che raccontano altrettante storie di diserzione, dalla Liguria al Friuli e da Bolzano a Viterbo.
Emergono forme e motivazioni molto diverse: alcuni soldati disertano per opposizione politica o religiosa al nazismo, altri per le violenze commesse e subite, altri ancora per la stanchezza della guerra, molti anche per motivi privati o contingenti.
Ma tutte queste storie sono accomunate dall'idea che anche in un contesto così drammatico e di fronte a rischi così pesanti, fosse comunque possibile scegliere "per la parte giusta".
Un messaggio utile a scardinare le incrostazioni delle memorie nazionali e ad aprire la strada a una storia europea aperta e plurale.
Presentazione del libro mercoledì 20 ottobre a Roma, presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea


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