Giovedi, 26/06/2025 - Bruno Arpaia, classe 1957, è uno scrittore di grande capacità, oltre che mirabile traduttore di autori sudamericani (sue le trasposizioni in lingua italiana, tra le altre, delle opere di Luis Sepulveda).
Nel suo "Ma tu chi sei", edito da Guanda nel 2023, parte dalle teorie di Heisenberg - citando il suo amico Carlo Rovelli - per raccontarci, a pelle nuda, di sua madre e del Tempo. Quello futuro e quello già trascorso, le ore e i giorni che si smarriscono nella testa delle persone anziane.
Sono frasi, gesti, ricordi, gli oggetti di una casa: ciò che la demenza porta via, consegnandoci al nulla.
Mario Vargas Llosa considerava lo scrittore un uomo "nudo" capace, alla fine, di vestirsi per rendersi irriconoscibile: "Egli parte dalle esperienze personali e finisce col mascherare la realtà da cui è partito, fino a renderla estranea anche a sé stesso".
In questo testo, invece, Arpaia si ripromette di fare il contrario: andrà spogliandosi pagina dopo pagina e descriverà i fatti per come sono, crudi e disarmanti. Rinunciando a manipolare gli eventi, decide di non ricorrere alle tecniche del romanziere. Nel lento disintegrarsi della coscienza di sua madre prefigura la propria morte, il declino di ogni cosa.
"Provo uno smarrimento, una devastazione, uno smisurato senso di perdita e di lutto, perché in qualche modo io sono anche i ricordi che lei ha di me".
L'età che avanza, il futuro che si restringe, il rapporto con Iaia, la sua compagna; le digressioni sul funzionamento della memoria e sugli anni che stiamo vivendo, fanno di questo testo un racconto delicato e emozionante, attraverso il quale Arpaia prova a ridefinire la nozione stessa di romanzo.
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