Giovedi, 19/09/2019 - Dopo la grande risposta da parte della cittadinanza e delle associazioni, il comitato Lucha alla città – nato per sostenere la Casa delle Donne Lucha y Siesta – ottiene la sua prima vittoria: il distacco delle utenze, annunciato da Atac per il 15 settembre, è stato rimandato. Nessuna comunicazione sulla nuova data né sul futuro del progetto che da oltre 10 anni ha sede nello stabile.
“Lucha y Siesta è un’esperienza complessa, non solo una casa di accoglienza per donne e minori. È un luogo di elaborazione politica e culturale, nonché uno spazio di formazione permanente per il contrasto alla violenza maschile sulle donne. La giunta Raggi continua a preoccuparsi esclusivamente della questione abitativa non mostrando alcuna volontà né interesse a preservare il valore globale del progetto. L’ennesima dimostrazione della cecità di questa amministrazione” rispondono le attiviste alla nota del Comune, rimandando al mittente una lunga serie di interrogativi. “Ci preme sapere non solo dove andranno le 15 donne attualmente ospitate nella Casa, ma anche se e come è garantito il proseguimento dei percorsi di autonomia cominciati a Lucha y Siesta. Inoltre, cosa si prevede per tutte quelle donne che da domani avranno bisogno di uscire da situazioni di violenza?”.
Sono decine, infatti, le donne che ogni giorno sono inviate a Lucha y Siesta dai servizi sociali e dalla Rete Antiviolenza e che costruiscono all’interno della Casa il loro percorso di autonomia affiancate da operatrici professionali. “Il dato più grave” proseguono le attiviste “è che l’amministrazione capitolina, a fronte della chiusura di Lucha y Siesta, non sta rispondendo dove andranno a finire tutti i progetti sociali, culturali e produttivi volti alla prevenzione e al contrasto alla violenza di genere che hanno sede nella Casa. Per preservarli, abbiamo costituito il Comitato Lucha alla città: come mai il Comune non prende in esame la nostra iniziativa di partecipare all’asta?”.
Il comitato Lucha alla città, costituito ufficialmente durante la conferenza stampa di sabato 7 settembre, ha raccolto in meno di una settimana oltre 700 adesioni di singole/i e 50 adesioni tra enti e associazioni. L’iniziativa ha lo scopo di costruire un grande azionariato popolare volto a tutelare l'esperienza di Lucha y Siesta e a farla crescere oltre le sue stesse mura. La mancanza di risposte ufficiali da parte del Comune sembra avvalorare l’ipotesi formulata sul Messaggero del 30 agosto a firma di Stefania Piras che, in barba alla trasparenza e alla legalità, i giochi siano stati già fatti e che ci sia già un acquirente interessato allo stabile.
Hanno già aderito al COMITATO LUCHA ALLA CITTÀ:
Casa Internazionale delle Donne, BeFree Cooperativa sociale contro tratta, violenze e discriminazioni, ActionAid Italia Onlus, Gruppo di Iniziativa Territoriale dei soci del Lazio Nord di Banca Popolare Etica, UDI (Unione Donne Italia), D.i.Re. (Donne in rete contro la violenza), Non una di meno, Circolo Mario Mieli, Associazione Famiglie Arcobaleno, SCOSSE (Associazione di promozione sociale), Fondazione PANGEA onlus, DWF (donnawomanfemme), CHAYN Italia, LIBERA, USB (Sindacato ATAC), Associazione Culturale Eduraduno, Cinecittà Bene Comune, CGIL nazionale, Arf - Festival del fumetto.
È sempre attivo DIAMO LUCHA ALLA CITTÀ – LABORATORIO CULTURALE PERMANENTE
Dopo la presentazione di Oltre le frontiere: parlare di immigrazione senza stereotipi con Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, e Diego Bianchi (Propaganda Live) di sabato 14, Lucha y Siesta ospita una tappa del BellaStoria Festival – Narrazioni di strada il 20 settembre alle ore 19.30. Tutti gli eventi si tengono in via Lucio Sestio 10. Il calendario del Laboratorio Culturale Permanente “Diamo Lucha alla città” è costantemente aggiornato alla pagina Facebook di Lucha y Siesta.
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