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'Letterate Magazine' dal 2011 rivista on line di scritture, culture e politiche delle donne

'Letterate Magazine' dal 2011 rivista on line di scritture, culture e politiche delle donne

Intervista alla direttora Silvia Neonato, che ha affiancato la fondatrice Bia Sarasini fin dalle prime edizioni

Martedi, 15/07/2025 -

'Letterate Magazine' è una importante rivista on line della Società Italiana delle Letterate. A fondarla è stata nel 2011 Bia Sarasini, che ne è stata la prima direttrice affiancata da Silvia Neonato che la dirige dal 2018, dopo la sua immatura scomparsa. La rivista si occupa di scritture, culture e politiche delle donne valorizzando la produzione saggistica, narrativa, teatrale e cinematografica delle autrici dando spazio anche a contributi maschili che si occupano delle donne. Per parlare di questa esperienza che può contare oggi quasi quindici anni di vita abbiamo rivolto alcune domande a Silvia Neonato.

Quale è secondo te il cuore che ha mosso in tutti questi anni l'esperienza del 'Letterate Magazine'? Quali i principali passaggi? La scomparsa della fondatrice Bia Sarasini quali problemi ha posto e come vi siete poste di fronte ai cambiamenti, nel bene e nel male, che hanno caratterizzato l’ultimo decennio nel mondo culturale e in particolare quello femminile?
L’idea di creare il 'Letterate Magazine' è di Bia Sarasini che alla fine del 2011 decide di regalare alla SIL, Società italiana delle Letterate, un sito (progettato da Rachele Muzio) che permetta all’associazione di avere un proprio spazio di comunicazione sui social media. Bia, che se n’è andata precocemente nel 2018, è sempre stata attentissima ai mutamenti della società e curiosa com’era, non esitò a scommettere sui nuovi media, una scelta che sorprese molte: 15 anni fa per un’associazione culturale non era scontato come oggi sbarcare sui social, che sono diventati la piazza dell’informazione globale e ogni giorno politica e cultura li usano per comunicare e fare propaganda e proseliti. Fin dall’esordio mi chiese di affiancarla, essendo anch’io giornalista professionista, femminista e socia della SIL e dal primo numero sono stata al suo fianco. Del resto io ho lavorato a Noi donne sia come dipendente che, in seguito, come collaboratrice dal 1977 al 2000, una vera scuola di giornalismo e pratica femminista. Avevo già lavorato con Bia, compreso il periodo in cui è stata alla direzione di Noi donne e, sempre insieme, avevamo collaborato a “Ora D”, la trasmissione di Rai 3 andata in onda dal 1991 al 1998, dedicata completamente a mettere in onda lo sguardo delle donne su ogni evento umano, dalla letteratura alla politica estera, dallo sport alla scienza. La stessa idea ha animato la nascita del 'Letterate Magazine', con il progetto di focalizzarci soprattutto (dato che abbiamo naturalmente meno mezzi della Rai) sulla scrittura, l’editoria femminile e la piccola editoria indipendente, tramite interviste e recensioni. L’idea è insomma individuare le nuove personagge che si affacciano sulla scena, che si tratti di teatro, cinema, letteratura e arti visive. Ma la scommessa era ed è tuttora quella di partecipare al dibattito culturale con uno strumento rapido che ci consenta in ogni momento di intervenire e dire il nostro parere sugli eventi di attualità, principalmente sui temi del femminismo ma non solo, ospitando possibilmente tutte le diverse posizioni. Stare vicine alle lettrici, dare loro una voce e uno spazio sia pure virtuale d’incontro faceva parte della scommessa e mi pare che in questi anni abbia funzionato. Poco prima di morire Bia mi chiese di proseguire il nostro lavoro con il Magazine e la mia direzione fu accettata dalla SIL, che dal 2018 non ci fa mancare il suo sostegno morale e materiale, lasciandoci completa libertà di azione. Le ultime tre presidenti, Luisa Ricaldone, Elvira Federici e l’attuale, Floriana Coppola, sono nostre collaboratrici.

Oggi come è composta la redazione e come lavora anche sul piano tecnologico?
La redazione conta da alcuni anni su quattro redattrici femministe della prima ondata e 5 più giovani, la maggioranza. Tutte siamo socie della Società Italiana delle Letterate, alcune di noi negli anni hanno anche avuto incarichi. Questo ci ha permesso di sbarcare su Spotify con la rubrica sonora di Benedetta Amabile nonché di usare facebook e instagram con rapidità ed efficacia e anche di segnalare i podcast (la SIL stessa ne produce di propri assai interessanti). È grazie alle cinque redattrici dell’ultima generazione di femministe se siamo aggiornate con la tecnologia e capaci di usarla, non ci sono dubbi. Due di loro sono scrittrici (Giulia Caminito e Laura Marzi), una lavora come editor e redattrice editoriale, Manuela Altruda; un’altra è dottoranda in letterature comparate (Amanda Rosso), due hanno competenze sul teatro (Sarah Perruccio) e sul cinema (Chiara Cremaschi). Naturalmente ciascuna di loro fa altri mestieri o studia, insegna nelle scuole di scrittura e in altre scuole, fa regia, recensisce per altri giornali. Sono le redattrici più giovani a segnalare spesso anche scrittrici o registe delle nuove generazioni e a proporle all’attenzione di chi ci legge. Spesso propongono pure giovani che vogliono misurarsi con le recensioni, a cui speriamo di insegnare il mestiere di scrivere per una rivista di divulgazione. Il rapporto con le nuove generazioni lo proviamo a praticare dando loro tutto lo spazio e la libertà di cui hanno desiderio, senza imporre una linea editoriale perché questa è aperta e la si costruisce progressivamente insieme, articolo dopo articolo, tenendo conto delle nostre differenze. Naturalmente anche noi quattro redattrici storiche facciamo la nostra parte con passione e con perizia: due sono poete (Loredana Magazzeni e Gabriella Musetti, che è pure editrice), una è saggista, Gisella Modica. Tutte siamo organizzatrici di incontri virtuali e in presenza, di giornate di studio, di convegni. Io, la direttrice, sono giornalista da 52 anni e tengo insieme un vulcano di proposte redazionali, di nuove collaborazioni, di articoli da passare e titolare, di discussioni on line o via zoom, dato che siamo dislocate in diverse città italiane e in più una sta a Londra e una a Parigi. Tutto è su base volontaria perché il Magazine è uno dei luoghi in cui facciamo il nostro attivismo femminista. Di recente un crowdfunding per finanziare il rinnovamento del sito ci ha dato grande soddisfazione: le lettrici hanno contribuito subito e con una generosità inaspettata che ci ha reso felici e spinto a lavorare con ancora maggiore lena.

Tra i progetti futuri ce n’è qualcuno a cui tenete in particolare?
Dopo aver approfondito temi quali la maternità, le migrazioni, la creatività, i sogni (con la collaborazione di articoli di collaboratrici e lettrici del Magazine), abbiamo da poco deciso di pubblicare i resoconti dei libri letti dai gruppi di lettura della SIL, il gruppo delle Letturate e quello di Napoli: questo mi pare un progetto da potenziare e intensificare. Senza lasciare da parte gli approfondimenti a puntate, cui ho fatto cenno e per i quali stiamo mettendo a punto nuovi temi. Ovviamente saremo sempre più attive sui social: abbiamo già effettuato interviste on line alle autrici e altre ne faremo.


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