Giovedi, 24/05/2018 - LETTERA APERTA ALLA SINDACA DI ANCONA VALERIA MANCINELLI E ALLA ASSESSORA ALLE POLITICHE SOCIALI E PARI OPPORTUNITÀ EMMA CAPOGROSSI
Gentile Sindaca Valeria Mancinelli, Gentile assessora alle politiche sociali Emma Capogrossi,
Vi scriviamo in forma pubblica perché ciò che vogliamo sottoporre alla vostra attenzione, come amministratrici e come donne, è un fatto che riguarda le donne tutte, i cittadini ed il senso civico e di rispetto personale che dovremmo salvaguardare e tutelare.
Da alcuni giorni si aggira per la città di Ancona una pubblicità mobile, in gergo vela, che reca i manifesti della campagna pubblicitaria lanciata da ProVita su scala nazionale.
Leggiamo sul sito dei ProVita
“Da lunedì 21 maggio l’Italia sarà coperta da messaggi portati da camion vela che ricorderanno in 100 Province una verità scomoda: con l’aborto muore sempre almeno un essere umano (il figlio non voluto di una mamma). La legalizzazione consente, tutela e moltiplica questa pratica, al 100% mortale!”
La campagna, tutta giocata sui termini anticipati in premessa è volta
a) a convincere che sin dal primo impianto in utero si sia formata una persona
b) che la donna, dopo il primo minuto dalla fecondazione dell’ovulo sia una ‘mamma’
Ora, i ProVita sono liberi di pensarla come meglio credono, ovviamente, ma riteniamo che il tipo di messaggio che stanno lanciando possa e debba essere contrastato in virtù del punto 5 dell’art 7della delibera 72/2016 in materia di norme per la regolamentazione della pubblicità e pubblicità sessista.
L’articolo recita
5. È vietata l’esposizione pubblicitaria il cui contenuto:
a) contenga stereotipi e disparità di genere, veicoli messaggi sessisti, violenti o
rappresenti la mercificazione del corpo femminile.
b) sia lesivo del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili
e politici, del credo religioso, dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale e di genere, delle abilità fisiche e psichiche
Riteniamo che il caso in questione sia contenuto nel punto b e che quindi il Comune possa procedere all’applicazione della delibera.
Un tale messaggio, infatti, lede, attraverso parole volte a colpevolizzare le donne, a ridurle a mero contenitore, e, con dati falsi e manipolati, ad additarle come assassine, non solo la loro dignità ma la loro potenziale libertà di scelta.
Istiga la cittadinanza a voler cancellare una legge che rende le donne libere di autodeterminarsi e di scegliere il futuro proprio e quello di un potenziale figlio, decidendo di metterlo al mondo solo in condizioni di sicurezza e di cura.
Nei prossimi mesi dovremo aspettarci altro, come si evince proseguendo nella lettura dell’articolo con cui ProVita presenta la campagna.
“I camion vela e i manifesti di ProVita, dislocati in 100 Province italiane, lanciano messaggi diversi. Da Non sono un fatto politico, non sono un’invenzione della Chiesa. Sono un bambino, guardami, a quelli già presenti nei maxi manifesti affissi in molte città italiane, come risposta all’assurda censura del sindaco di Roma, Virginia Raggi: Tu eri così a 11 settimane. Tutti i tuoi organi erano presenti. Il tuo cuore batteva già dalla terza settimana dopo il concepimento. Già ti succhiavi il pollice. E ora sei qui perché la tua mamma non ha abortito.”
Vorremmo ribadire che abbiamo assolutamente a cuore la vita e la felicità dei nascituri. Di quelli, come già detto sopra, per i quali una madre consapevole possa programmare un futuro degno di essere vissuto, calore, amore, cura.
Di quelli per i quali possano essere garantiti una famiglia, una accoglienza e una assistenza che facciano di loro persone forti e vitali, capaci di fronteggiare il mondo di oggi e pensare quello di domani.
Amiamo i nascituri anche se sono quelli degli altri e noi non vogliamo o possiamo averne di nostri.
Facendo questo è proprio la libertà dei nostri o altrui figli che difendiamo.
La libertà di nascere e cresce nell’amore e nella cura.
E la pubblicità dei ProVita è lesiva di tutto questo
Questo è il motivo per cui vi chiediamo di voler interrompere la campagna pubblicitaria in oggetto.
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