Legacoop Lazio: verso la Commissione Pari Opportunità
Lunedì 25 marzo il mondo cooperativo del Lazio si incontra. Anna Vettigli spiega gli obiettivi operativi e politici per i diritti e il lavoro. Soprattutto di donne e giovani
Giovedi, 21/03/2019 - Anna Vettigli, responsabile Legacoopsociali Lazio, si è molto impegnata per arrivare all’appuntamento del 25 marzo (Roma, Palazzo Merulana), primo incontro programmatico della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Lazio. Obiettivo della giornata è “promuovere le pari opportunità e dare un contributo fattivo alla conoscenza, alla sensibilizzazione e alla diffusione di buone pratiche” e varare la nuova Commissione Pari Opportunità di Legacoop Lazio. La intervistiamo per entrare nel merito di un passaggio importante per la cooperazione del Lazio.
Lei considera il 25 marzo un traguardo o un punto di partenza?
Nessuno dei due. Considero il 25 marzo come un passo importante di un percorso che è stato avviato tanti anni fa all’interno della nostra organizzazione e che negli ultimi anni è stato interrotto. Oggi abbiamo deciso di rilanciare l'impegno della Commissione Pari Opportunità di Legacoop Lazio in un momento molto delicato per il nostro paese, in cui è necessario impegnarsi molto per la tutela dei diritti, di tutti e tutte. Il tema delle pari opportunità, nonostante se ne parli tanto, è molto urgente visto che i dati italiani sono tra i peggiori in Europa* e al là delle belle parole bisogna fare e fare insieme. Abbiamo l’ambizione di creare un “terreno fertile” fatto di persone che si confrontano, di reti che fanno sinergie per portare avanti insieme azioni concrete e proposte. Pensiamo sia sterile parlare di genere ma che sia utile soffermarsi sui talenti, sulle capacità e sugli strumenti per favorirne l’espressione e lo sviluppo. Pensiamo che le organizzazioni, le istituzioni, la politica perdono tanto se non riescono a valorizzare le energie femminili e giovanili. Crediamo fortemente che esista una strada per essere protagonisti della vita politica, professionale e culturale di questo Paese, in base all’impegno, alla competenza, al merito, alla passione e indipendentemente dal genere o dall’età. Bisogna trovarla e percorrerla insieme.
E quindi ritornando alla domanda, considero l’appuntamento del 25 marzo come un passo di un percorso per identificare bene questa strada, anche rompendo gli schemi che a volte ci bloccano.
Attraverso quali percorsi il movimento cooperativo del Lazio arriva a questa data?
Il movimento cooperativo del Lazio negli ultimi anni ha reagito alla forte crisi economica e reputazionale con un caparbio percorso di resilienza, caratterizzato da un silenzioso lavoro quotidiano, volto a produrre valore economico e sociale e a valorizzare le potenzialità e le risorse delle comunità di riferimento. I dati economici e patrimoniali mostrano che il settore ha tenuto, soprattutto in termini occupazionali. In settori come quello della cooperazione sociale, secondo i dati INPS, la percentuale di lavoro a tempo indeterminato è maggiore al 70%, è in crescita, è inclusiva (oltre il 30% di lavoratori svantaggiati) ed è in prevalenza femminile (oltre il 75%)
Quindi negli ultimi anni Legacoop Lazio è stata impegnata a supportare le cooperative in questo impegnativo percorso di “resistenza”. Da sempre Legacoop Lazio, grazie al proprio Coordinamento dei giovani under 40 denominato "Generazioni", molto attivo e dinamico, tutela il lavoro, i diritti e il pari accesso alle opportunità di carriera delle donne.
Alla fine dell’anno scorso abbiamo deciso di “unire le forze” e di rilanciare la Commissione Pari Opportunità organizzando un importante iniziativa proprio con il gruppo “Generazioni”. L’iniziativa dal titolo “UNDER-QUOTE. Donne e giovani: tra lavoro, diritti e opportunità” è stata propedeutica alla creazione della Commissione di Legacooplazio.
Nel frattempo abbiamo firmato un protocollo di intesa con la Consigliera regionale di Parità del Lazio per la valorizzazione del personale in ottica di genere, per la promozione delle pari opportunità sui luoghi di lavoro e per la realizzazione di un mercato del lavoro non discriminatorio. Quindi oggi siamo pronti a ripartire.
La Commissione Pari Opportunità è un organismo che, sulla carta, ha delle potenzialità e anche delle responsabilità. Quali sono le aspettative?
Le aspettative sono tante. La più importante è far emergere e valorizzare maggiormente il potenziale femminile all’interno delle nostre cooperative. Se infatti, come dicevo prima, i dati sull’occupazione femminile sono confortanti, meno lo sono quelli che riguardano la presenza di donne negli organi dirigenziali. Su un campione di cooperativa del Lazio è emerso che il 65% ha un presidente e solo il 35% è guidato da una donna. Gli obiettivi che abbiamo intravisto in questa fase propedeutica e di cui parleremo approfonditamente il 25 marzo sono:
- Fare Rete: conoscersi e creare un collegamento fra i vari attori impegnati per la piena realizzazione dei diritti e delle pari opportunità
- Agire a livello culturale: proporre occasioni e contesti per: favorire la conoscenza delle problematiche e il confronto, individuare azioni concrete che ognuno possa portare avanti nelle proprie organizzazioni, valorizzare le differenze. Come per le donne, anche nei confronti dei giovani e dei soggetti svantaggiati, è importante promuovere una cultura che valorizzi il contributo peculiare che ciascuno può dare.
-Individuare buone prassi di governance e promuoverle per favorire la staffetta generazionale e la presenza di donne nelle classi dirigenti.
*Dati maggio 2018 – Istat: Occupazione donne sale al 49%, ma Italia penultima in Ue. Peggio solo la Grecia. Media europea molto più alta, al 62,4%. Le differenze di stipendi medi annui, tra uomini e donne in Italia sono ancora altissime: mancano presenze femminili al top e i lavori sono molto più discontinui. Dal 3 novembre ("equalpayday"), le donne europee lavorano gratis.
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