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Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia - di Alessandra Tazza

Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia - di Alessandra Tazza

Il libro è curato dalla Fondazione Nilde Iotti. "Il diritto ad avere dei diritti", scrive Livia Turco introducendo il volume pubblicato da Futura Editrice

Domenica, 10/03/2024 -

Il diritto ad avere dei diritti. Così Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti, introduce il volume curato dalla Fondazione che raccoglie Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia che è stata presentata a Roma il 1° marzo a Palazzo Valentini. 

Da quando le donne hanno avuto diritto di voto, e di conseguenza rappresentanza in Parlamento, nel volume è testimoniata la lunga e difficile lotta sostenuta dalle esponenti parlamentari, spesso di tutte le forze politiche, per arrivare all’approvazione di leggi che hanno cambiato la vita degli italiani, uomini e donne.

La Fondazione Nilde Iotti ha voluto raccogliere “le leggi delle donne” per raccontare in modo inedito le tenaci battaglie di emancipazione e liberazione delle donne condotte attraverso un intreccio fecondo di iniziative delle associazioni, dei movimenti, dei partiti, delle istituzioni. 

La raccolta delle Leggi è completa, dalla prima Legge del 1950 fino alle più recenti, quelle relative all’assegno familiare unico e universale e le misure del PNRR.

Ne cito solo alcune, con le date della loro approvazione, anch’esse significative, perché ci ricordano quanto alcune conquiste siano relativamente recenti.  

La prima legge è del 1950 sulla “tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri”. Prime firmatarie Teresa Noce e Maria Federici (due delle 21 donne elette all’Assemblea Costituente)

Tra le leggi sui diritti ricordiamo:1970 Divorzio; 1975 Diritto di famiglia; 1978 Interruzionedi gravidanza; 1981 Abrogazione causa d’onore (Franca Viola); 2012 Riconoscimento figli naturali; 2016 Regolamentazione delle unioni civili.

Sul lavoro e sulla conciliazione: 1963 Abolizione clausola nubilato / accesso alle professioni (magistratura); 1971 Tutela della lavoratrice madre; 1973 Parità di trattamento in materia di lavoro; 2000 Legge 53 congedi parentali e tempi delle città (Turco); 2011 Parità di accesso organi di amministrazione delle società quotate (Golfo-Mosca); 2016 Legge sul caporalato; 2021 Parità salariale; 2022 Family act.

Sulle politiche di welfare; 1971 Istituzioni asili nido comunali e nel 1975 istituzione consultori familiari; 1978 Introduzione del servizio sanitario nazionale /Anselmi); 2000 Sistema integrato di interventi e servizi sociali; 2010 Misure su cure palliative e terapia del dolore; 2021 Assegno familiare unico e universale.

Contro la violenza sulle donne: 1996 Norme contro la violenza sessuale (reato contro la persona e non contro la morale e il buoncostume); 2013 Ratifica Convenzione di Istanbul sul contrasto alla violenza di genere; 2015 Codice Rosa e nel 2019 Codice rosso. 

E ancora, la legge sulla immigrazione (1998 Turco-Napolitano) e quella sui minori stranieri non accompagnati (2017) e tanti altri provvedimenti sulle misure alternative alla detenzione, sulla scuola, sulla biodiversità, contro lo spreco alimentare, contro il cyberbullismo, la tutela dell’ambiente in Costituzione, ecc. 

La consultazione di questo testo ci aiuta a ripercorrere l’evoluzione sociopolitica della società italiana ed il ruolo che in essa hanno avuto le donne. In esso si può leggere in controluce la qualità dell’impegno femminile nella politica italiana ed anche la sua evoluzione: dall’occuparsi prevalentemente dei diritti delle donne si passa via via ad una presa di parola sui temi più generali, pur mantenendo sempre una specificità femminile.

E si può cogliere anche una evoluzione del sistema Parlamentare, che vede un numero sempre maggiore di decreti legge dell’Esecutivo rispetto alle leggi promosse dalla iniziativa parlamentare. E ciò pone evidentemente domande sul ruolo del Parlamento nel nostro sistema istituzionale. 

“Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia” è un manuale prezioso anche perché si presta a diverse letture: quella storico-documentale che ha un suo proprio valore e quella in chiave educativa e formativa per trasmettere alle generazioni più giovani un patrimonio di conquiste, peraltro mai assicurato per sempre.

Vuole essere anche testimonianza di un modo di far politica che spesso ha saputo superare le pur legittime differenze di parte per far avanzare le conquiste delle donne e che sempre ha cercato un dialogo vero con le diverse realtà femminili. Con la consapevolezza che le leggi delle donne non sono mai state solo leggi “per le donne” ma sono state capaci di incidere nella mentalità, nella cultura e nei processi sociali.

Alessandra Tazza

Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia
A cura della Fondazione Nilde Iotti
Terza edizione aggiornata Futura Editrice

 


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